Quando anche la coerte dei conti ha ragione.....
LA SENTENZA CHE SCAGIONA I DIPENDENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Niente lavoro per neve? Il giorno va pagato lo stesso
La Corte dei Conti «salva» chi si è assentato: colpa di chi non ha garantito strade e
trasporti
Roma A chi il 26 novembre non si è presentato
al lavoro a causa della neve non deve essere
conteggiato un giorno di permesso o di ferie.
Chi invece è riuscito a raggiungere il suo
ufficio, dovrebbe guadagnare un giorno extra
di riposo. Manica larga per i dipendenti
pubblici. Ma questa volta non è il Campidoglio
a r i c o n o s c e r e i l p e r m e s s o p a g a t o p e r
i n t e m p e r i e a i s u o i d i p e n d e n t i . L '
interpretazione generosa della norma è uscita
dagli uffici amministrativi della Corte dei conti.
La segreteria dell' organo costituzionale ha
chiesto all' Aran (agenzia che rappresenta la
pubblica amministrazione nelle trattative
sindacali) un parere su come affrontare dal
punto di vista della gestione del personale la
recente nevicata. E ha suggerito di non
t o g l i e r e n u l l a a i l a v o r a t o r i . Q u i n d i n o n
considerare il giorno non lavorato come
permesso, come ferie né tantomeno sottrarlo
dalla busta paga.
In sostanza, ha spiegato ieri il quotidiano
economico Italia Oggi, non si deve applicare ai
dipendenti della Corte la regola che vale nel
privato.
Un recente parere del ministero del Lavoro ha
p r e v i s t o c h e u n a n e v i c a t a e r e l a t i v a
impossibilità di raggiungere il lavoro «liberi
entrambi i contraenti: il lavoratore dall' obbligo
di effettuare la prestazione e il datore dall' obbligo di erogare la corrispondente retribuzione. Restano
ferme, tuttavia, le disposizioni dei contratti collettivi di lavoro che, generalmente, contemplano la
possibilità per il lavoratore di fruire di titoli di assenza retribuiti connessi al verificarsi di eventi
eccezionali». Quindi, il lavoratore può non presentarsi al lavoro. Ma il datore può decidere di non
pagare, a meno che non ci sia un contratto nazionale che preveda un diverso trattamento. Nel caso
della Pa, il datore pubblico è tenuto a corrispondere comunque lo stipendio nel caso in cui ci sia stata
un' ordinanza di chiusura degli uffici.
Il problema che nel caso dell' ultima nevicata romana, non c' è stata nessuna decisione ufficiale in
questo senso.
Ma secondo la segreteria della Corte, riporta il quotidiano economico, bisogna tenere conto che la
stessa pubblica amministrazione non è stata in grado di creare «un dispositivo organizzativo idoneo» a
fronteggiare la neve.
Tradotto; lo Stato non ha garantito trasporti e strade. Quindi deve risarcire i dipendenti pubblici,
regalandogli un giorno. Niente per i privati.
23 marzo 2018
Pagina 7 Il Giornale
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