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Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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  Quando anche la coerte dei conti ha ragione.....

LA SENTENZA CHE SCAGIONA I DIPENDENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Niente lavoro per neve? Il giorno va pagato lo stesso

La Corte dei Conti «salva» chi si è assentato: colpa di chi non ha garantito strade e

trasporti

Roma A chi il 26 novembre non si è presentato

al lavoro a causa della neve non deve essere

conteggiato un giorno di permesso o di ferie.

Chi invece è riuscito a raggiungere il suo

ufficio, dovrebbe guadagnare un giorno extra

di riposo. Manica larga per i dipendenti

pubblici. Ma questa volta non è il Campidoglio

a r i c o n o s c e r e i l p e r m e s s o p a g a t o p e r

i n t e m p e r i e a i s u o i d i p e n d e n t i . L '

interpretazione generosa della norma è uscita

dagli uffici amministrativi della Corte dei conti.

La segreteria dell' organo costituzionale ha

chiesto all' Aran (agenzia che rappresenta la

pubblica amministrazione nelle trattative

sindacali) un parere su come affrontare dal

punto di vista della gestione del personale la

recente nevicata. E ha suggerito di non

t o g l i e r e n u l l a a i l a v o r a t o r i . Q u i n d i n o n

considerare il giorno non lavorato come

permesso, come ferie né tantomeno sottrarlo

dalla busta paga.

In sostanza, ha spiegato ieri il quotidiano

economico Italia Oggi, non si deve applicare ai

dipendenti della Corte la regola che vale nel

privato.

Un recente parere del ministero del Lavoro ha

p r e v i s t o c h e u n a n e v i c a t a e r e l a t i v a

impossibilità di raggiungere il lavoro «liberi

entrambi i contraenti: il lavoratore dall' obbligo

di effettuare la prestazione e il datore dall' obbligo di erogare la corrispondente retribuzione. Restano

ferme, tuttavia, le disposizioni dei contratti collettivi di lavoro che, generalmente, contemplano la

possibilità per il lavoratore di fruire di titoli di assenza retribuiti connessi al verificarsi di eventi

eccezionali». Quindi, il lavoratore può non presentarsi al lavoro. Ma il datore può decidere di non

pagare, a meno che non ci sia un contratto nazionale che preveda un diverso trattamento. Nel caso

della Pa, il datore pubblico è tenuto a corrispondere comunque lo stipendio nel caso in cui ci sia stata

un' ordinanza di chiusura degli uffici.

Il problema che nel caso dell' ultima nevicata romana, non c' è stata nessuna decisione ufficiale in

questo senso.

Ma secondo la segreteria della Corte, riporta il quotidiano economico, bisogna tenere conto che la

stessa pubblica amministrazione non è stata in grado di creare «un dispositivo organizzativo idoneo» a

fronteggiare la neve.

Tradotto; lo Stato non ha garantito trasporti e strade. Quindi deve risarcire i dipendenti pubblici,

regalandogli un giorno. Niente per i privati.

23 marzo 2018

Pagina 7 Il Giornale

 



 
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