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Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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  La Corte dei conti demolisce contratto statali

La Corte dei conti demolisce gli aumenti elettorali

agli statali

Per i magistrati contabili la ratio alla base dei rinnovi contrattuali a 250.000 dipendenti

pubblici è «deludente» Gentiloni, alla vigilia del 4 marzo, «anziché premiare merito e

produttività» ha preferito dare mance a tutti

carlo tarallo «Il rinnovo del contratto degli

statali non è una mancia elettorale»: così parlò

il ministro della Pubblica amministrazione,

Marianna Madia, subito dopo la firma dell'

accordo con i sindacati. Invece, quell' accordo

è stato esattamente questo: una mancia

elettorale. Un tentativo, attraverso un aumento

a pioggia di 85 euro al mese in media per i

250.000 statali interessati dal nuovo contratto,

di racimolare qualche voto in vista delle

e l e z i o n i d e l 4 m a r z o . T e n t a t i v o f a l l i t o ,

considerata la batosta elettorale registrata dal

Pd di Matteo Renzi, e ora smascherato dalla

Corte dei conti, che, pur dando il via libera dal

punto di vista della compatibilità economica,

critica pesantemente la sua architettura.

U n g i u d i z i o d u r i s s i m o , q u e l l o d e l l a

magistratura contabile, che rappresenta l'

ennesima dimostrazione di come il governo

presieduto da Paolo Gentiloni, in nome e per

conto di Matteo Renzi, abbia anteposto la

propaganda politica agli effettivi interessi del

Paese.

Il nuovo contratto per il triennio 2016/2018, fu

firmato lo scorso 23 dicembre dal presidente

d e l l ' A r a n , l ' A g e n z i a r a p p r e s e n t a n z a

negoziale pubbliche amministrazioni, Sergio

Gasparrini, che lo sottoscrisse per conto del

ministro Madia, e dai sindacati confederali e di categoria Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Cisal. L' accordo

interessa circa 250.000 lavoratori della pubblica amministrazione, dipendenti di ministeri, agenzie ed

enti come Inps e Cnel e prevede, per la parte economica, dopo circa 9 anni di blocco, aumenti salariali

di 85 euro medi lordi e il pagamento degli arretrati maturati.

Un accordo che la Corte dei conti bacchetta nella delibera sul rinnovo contrattuale del comparto

Funzioni centrali 20162018

depositato il 23 marzo. A giudizio della magistratura contabile l' accordo è

«complessivamente deludente» nell' ottica di una remunerazione del dipendente che abbia l' obiettivo di

premiare il merito e di incentivare produttività ed efficienza nel pubblico impiego: il contratto infatti

prevede, al contrario, aumenti di stipendio lineari per i 250.000 dipendenti interessati.

I rilievi della Corte dei conti sono di grande interesse, perché mettono in evidenza come il nuovo

contratto non tenga conto della necessità di favorire e incoraggiare l' aumento della produttività nella

pubblica amministrazione ma, al contrario, sia una vera e propria mancia distribuita a tutti, che va ad

aumentare la parte fissa dello stipendio e non quella relativa alla produttività.

«Il vero parametro», scrive la Corte dei conti, «per certificare la compatibilità economica di incrementi

contrattuali, specie se superiori all' andamento dell' inflazione, non può prescindere da una valutazione

degli effetti della contrattazione, in termini di recupero della produttività del settore pubblico. Sotto tale

profilo, l' ipotesi all' esame si rivela complessivamente deludente», scrivono i magistrati contabili,

«perché le risorse messe a disposizione risultano pressoché esclusivamente per corrispondere

adeguamenti delle componenti fisse della retribuzione».

Il punto dolente è questo, e viene sottolineato anche in un altro passaggio della delibera nella quale,

richiamando la riforma Brunetta del 2009, la Corte dei conti mette in evidenza che «non si può non

sottolineare che tale normativa affidava alla contrattazione collettiva il compito di procedere a una

sostanziale ridefinizione delle componenti variabili della retribuzione, da destinare prevalentemente a

finalità realmente incentivanti e premiali».

In sostanza, secondo la Corte dei conti, il nuovo contratto firmato poche settimane prima del voto

contraddice la filosofia che deve essere alla base di una buona pubblica amministrazione, vale a dire

incentivare il dipendente che si impegna di più stimolando così la produttività e l' efficienza del

comparto pubblico. La Corte certifica la compatibilità economica del contratto, ma mette in evidenza

che «in mancanza di un predefinito parametro di riferimento la verifica della compatibilità economica dei

costi contrattuali si rivela, pertanto, di non facile percorribilità». Le perplessità della magistratura

contabile riguardano anche la riforma Madia e il nuovo testo unico. «Segnali negativi», scrivono i giudici,

«derivano dal mancato completamento della riforma della pubblica amministrazione delineata dalle

legge 124 del 2015, con riferimento alla complessiva riscrittura del Dlgs 165 del 2001 e all' auspicata

riforma della dirigenza». Il governo guidato da Paolo Gentiloni e teleguidato da Matteo Renzi incassa l'

ennesima solenne bocciatura.

CARLO TARALLO

4 aprile 2018

Pagina 2 La Verità

 



 
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