IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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  L'età (nel senso di vecchiaia) c'est moi....ritratto di S. Cassese

Il popolo sono me Se non lo vedessimo sovente in tv o in fotografia, ma ne leggessimo soltanto i pensieri leggermente retrò, il professor Sabino Cassese ce lo immagineremmo con la parrucca bianca e il codino infiocchettato, il volto impomatato e il neo finto sotto il nasino, o meglio ancora con la tuba sul capo, la redingote un po'lisa a coda di rondine, il panciotto con l'orologio a cipolla incatenato, il monocolo o gli occhialini a pince-nez, le babbucce di velluto cremisi misura 46-47 per tener comoda la gotta. Un perfetto cicisbeo del 7-800, di quelli che rientrarono a corte un po'anchilosati, col girello e la flebo, dopo il Congresso di Vienna al seguito dei sovrani deposti dalla Rivoluzione e da Napoleone. Invece pare che il nostro sia un contemporaneo, anche se dalle sue recenti uscite non si direbbe: da quando il popolo (per non dire volgo, plebaglia, feccia) ha smesso di votare come dice lui, non passa giorno senza che l'arzillo misirizzi ci renda p a r t e c i p i d e l l a s u a d i f f i d e n z a v e r s o i l s u f f r a g i o universale, spaziando dal Corriere al Sole, dal Foglio a Repubblica, per tacer dei talk. L'estate scorsa fu tarantolato dal l'improvvisa urgenza di dimostrare a edicole unificate che non era colpa di Autostrade se a Genova era crollato un ponte gestito da Autostrade su 43 cadaveri. E dunque guai se il governo avesse rinazionalizzato quel bene pubblico regalato alla Sacra Famiglia Benetton. Non gli faceva certo velo il fatto di aver seduto nel Cda di Autostrade dal 2000 al 2005, per 700 mila sudati euro tra gettoni di presenza e consulenze. La sua era una posizione ideale, sentimentale. Ora, a levargli il sonno, è la riforma Fraccaro del referendum propositivo, che invece gli piaceva tanto quando la varò il governo Renzi col ddl Boschi-Verdini (che però si limitava a prometterla, rinviando tutto a una legge costituzionale tutta da scrivere), poi bocciato dagli italiani per tutt'altri motivi il 4 dicembre 2016. Intervistato da R epubblica, è positivamente s o rpreso dal fatto che i 5Stelle abbiano udito degli esperti e il governo cominci a rispettare la competenza: si era fatto l'idea che questi aborigeni fossero fermi alla clava, alla pietra focaia e ai segnali di fumo dalle loro palafitte. Invece hanno addirittura accolto vari emendamenti delle opposizioni sul quorum. Ma questo non basta a restituirgli il sonno, perché purtroppo nei referendum, come del resto nelle altre elezioni, non votano solo lui e gli amici del circolo della canasta: vota nientemeno che il popolo legislatore. E questo è un bel guaio. Perché accade sempre più spesso che lui gli dica (al popolo legislatore) di votare in un modo e quello voti in tutt'altra maniera. Per sfregio. Marco Travaglio 24 gennaio 2019 Il Fatto Quotidiano

 
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