IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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  Un'epidemia si diffonde nei comuni....

I conti fuori controllo dei Comuni: oltre 500 sono a rischio paralisi In Sicilia e Calabria quasi un terzo dei municipi in crisi. L' aumento delle morosità U n ' e p i d e m i a s i s t a d i f f o n d e n d o silenziosamente ma non lentamente in Italia. I suoi sintomi finali sono l' isolamento delle famiglie più deboli nelle periferie di città grandi, medie e piccole incapaci di aiutarli nei loro bisogni essenziali. Il suo decorso vede l' incrinarsi dei conti dei Comuni che dovrebbero fornire loro assistenza, ma a volte non sono più neanche in grado di pagare gli stipendi dei dipendenti senza chiamare in aiuto lo Stato centrale. Ma le cause di questa epidemia sono triplici, e per questo complesse da affrontare. C' è l' avidità della politica locale, che spesso preferisce la scorciatoia del clientelismo alla ricerca di un consenso più sano. C' è la fuga della politica nazionale dalle responsabilità di un Paese dall' amministrazione scricchiolante. Allo stesso tempo, però, contano anche le m a g g i o r a n z e d e g l i i t a l i a n i : l a d i f f i c o l t à economica o a volte la miopia di milioni di famiglie i cui livelli di evasione delle imposte locali - astronomici - scava un buco nei conti degli enti locali e ne paralizza il welfare. Le tasse dovute e non pagate sulle seconde case (Imu) o sui rifiuti (Tari) valgono ormai oltre cinque miliardi l' anno. È tutt' altro che raro trovare territori specie al Sud dove il gettito sui rifiuti arrivi a fatica a un quinto di quanto sarebbe da versare. L' espandersi dei dissesti e dei pre-dissesti è fotografato da Ca' Foscari sulla base dei dati più recenti resi disponibili dal ministro dell' Interno. Non sono mai stati tanti come negli ultimi tre anni, fino al 2018: il grafico in pagina mostra che sono arrivati a circa trenta l' anno, in parte perché solo ora vengono al pettine i nodi di situazioni precarie da tempo. Si tratta di casi in cui un Comune chiede l' assistenza dello Stato perché non può più pagare i creditori o non riesce a fornire i servizi essenziali, ma quella non arriva gratis: nuovi prestiti a lungo termine da Roma sono condizionati a severi piani di tagli e aumento delle tasse un po' come il Fondo monetario internazionale fa con i Paesi in crisi finanziaria. C' è poi un numero ancora più grande (quasi 50 all' anno) di pre-dissesti, in cui un Comune ha molti parametri fuori linea ma cerca di evitare il commissariamento della chiamata al salvataggio: anche quelli non sono mai stati così frequenti come negli ultimi anni. I casi più gravi sono al Sud, ma non ne mancano al Centro-Nord. In Sicilia o Calabria, quasi un terzo degli enti è in queste difficoltà, in Campania un quinto. Reggio Calabria e Messina sono situazioni difficilissime da quasi dieci anni. Napoli, nelle carte del suo pre-dissesto, viaggia con 2,5 miliardi di rosso d' esercizio nel 2016: sono 2.500 euro di deficit per abitante, quando il pur vasto deficit pubblico italiano supera appena i settecento euro per abitante (sul capoluogo campano pesano però i forti accantonamenti per i crediti mai riscossi). In Lombardia spiccano i pre-dissesti di aree come Segrate, Sant' Angelo Lodigiano o Sesto San Giovanni, che con quasi 80 mila abitanti da solo è più grande di tanti capoluoghi. Campione d' Italia è finito in dissesto quando il Casinò ha smesso di pagare i debiti. In tutto sono oltre mezzo migliaio su ottomila Comuni le situazioni critiche. Per un quarto si concentrano in Comuni sopra i centomila abitanti, più di metà nelle sole Campania, Calabria e Sicilia. Significa che centinaia di migliaia di famiglie indigenti vivono in Comuni che faticano ad assicurare loro il welfare di base. Com' è stato possibile? Una chiave la dà Catania: ogni anno manca all' appello da anni metà del gettito Tari. Tanti residenti ignorano le tasse locali, confidando nell' incapacità di riscuoterle. In Sicilia il 27% dell' Imu viene evaso e in Calabria il 24%, secondo uno studio dell' Osservatorio su Finanza e contabilità degli enti locali del Viminale. La Tari ha esiti anche peggiori: nel Lazio (esclusa Roma) viene evaso il 58% del gettito o 137 euro per abitante, in Calabria e in Campania il 57%, anche in Lombardia manca ogni anno il 25% delle entrate della tassa sui rifiuti, pari a 26 euro per abitante. Quanto alle multe, sul 2016 l' indice medio di riscossione era del 36% in Italia e del 21% in Campania. Alcuni italiani non possono, ma altri scelgono di non pagare. Aspettano i condoni, quelli arrivano sempre. Possono farlo di fronte a amministrazioni prive di strumenti tecnologici per tracciare e riscuotere. Il governo ha reagito in Legge di bilancio, facendo saltare i tetti alle aliquote comunali sui redditi delle persone. Significa che, come fa da sempre lo Stato centrale, anche i Comuni ora potranno alzare le tasse sui contribuenti fedeli per compensare (e lasciare tranquilli) gli altri. FEDERICO FUBINI 6 maggio 2019 Pagina 11 Corriere della Sera

 
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