Autonomie locali, dal nuovo contratto 80 euro lordi in
più
ROMA Battute finali per il confronto all' Aran
sul rinnovo contrattuale dei 467mila dipendenti
di Regioni ed enti locali. Le trattative, ripartite
ieri nel primo pomeriggio, sono proseguite fino
a l l a s e d u t a n o t t u r n a , c h e n e l l a l i t u r g i a
contrattuale di solito precede la firma. L'
intesa, anzi, sarebbe potuta arrivare già nel
tardo pomeriggio, quando però una sigla
sindacale ha rimesso in discussione alcuni
aspetti del finanziamento delle «posizioni
organizzative», cioè i funzionari non dirigenti, e
le regole sui turni festivi infrasettimanali. Temi
t e c n i c i d e l i c a t i , c h e h a n n o r i c h i e s t o i l
supplemento di discussione.
Sul piano sostanziale, il rinnovo del contratto
mette ora sul tavolo un aumento medio intorno
agli 80 euro lordi, sostenuto nelle fasce di
retribuzione più bassa da un «elemento
perequativo» analogo a quello previsto dal
contratto di ministeri, agenzie fiscali ed enti
pubblici non economici. Il meccanismo, infatti,
è il solito, e fa salire lo stipendio lordo del
3,48% con un sistema lineare che aumenta i
propri effetti al crescere della retribuzione di
base. Negli scalini più bassi della gerarchia,
questo produce aumenti lordi poco superiori a
50 euro al mese, ma qui interviene l'«elemento perequativo»: un tassello aggiuntivo che porta l' effetto
complessivo sopra gli 80 euro lordi. Il tutto, come negli altri comparti pubblici, solo fino al 31 dicembre
2018, quando la scadenza del triennio contrattuale oggi in discussione farà tramontare questo aumento
in più.
Oltre ai soldi, il nuovo contratto porta con sé il ripensamento del codice disciplinare, sulla scia delle
novità portate dal contratto dei ministeriali che adegua le regole alla riforma Madia e introduce la
«sanzione concordata» con cui il dipendente "reo confesso" può provare a ridurre le penalità.
Nella corsa preelettorale
la partita degli enti locali è collegata a doppio filo con quella della sanità, che
si intreccia anche nel calendario. Sempre ieri all' Aran è stato avviato il confronto con i dirigenti medici,
che hanno sospeso lo sciopero in programma per venerdì prossimo in attesa del nuovo round fissato
per giovedì 1° marzo. Ma resta confermato, sempre per venerdì, lo sciopero degli infermieri, a meno
che la convocazione all' Aran per domani riesca a cambiare il quadro in extremis.
gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Gianni Trovati
21 febbraio 2018
Pagina 6 Il Sole 24 Ore