IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 03/01/2019 alle ore 19:24
lezioni di diritto sulla disapplicazione di una legge
o scontro istituzionale tra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il ministro dell'Interno Matteo Salvini non accenna a esaurirsi e le conseguenze potrebbero essere serie. Le indica con precisione, parlando con l'Ansa, il costituzionalista Michele Ainis, includendo nel ragionamento Orlando e tutti gli altri sindaci che intendono non applicare il cosiddetto "decreto sicurezza": "Il rischio da un lato è l'incriminazione per abuso ufficio, se i prefetti li denunciassero. Dall'altro la rimozione dalla loro carica. L'articolo 142 testo unico degli enti locali prevede che il ministro dell'Interno possa rimuovere i sindaci se colpevoli di gravi e persistenti violazioni di legge. E se ci fosse un'urgenza potrebbe lo stesso prefetto a sospenderli dalla carica". "La democrazia - continua Ainis - è fatta di procedure. Nel caso in cui le leggi offendano il nostro senso di giustizia, il rimedio è interrogare la Corte costituzionale". Il costituzionalista si dice "perplesso sulla possibilità di un'obiezione di coscienza generalizzata sulle leggi dello Stato" e dunque sulla decisione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando di sospendere nel suo Comune gli effetti della legge ordinando ai dirigenti dell'anagrafe di continuare a iscrivere nel registro dei residenti i migranti richiedenti asilo. "Se però le direttive di Orlando sono uno strumento per consentire attraverso un successivo contenzioso di interpellare la Corte costituzionale, allora il sistema si riassetta". "Amici dei clandestini, traditori degli italiani!", ha scritto oggi il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su Facebook, riferendosi ai sindaci che si oppongono al decreto sicurezza e prima di lanciare una diretta in cui ha annunciato "io non mollo" e ha chiesto a Orlando, Luigi De Magistris e a tutti gli altri sindaci in disaccordo di dimettersi. Ma Orlando dovrebbe dimettersi, come sostiene Salvini? "Penso di no. Se non condivido una legge dello Stato non devo dimettermi ma cercare di avere un responso sulla legittimità costituzionale da parte della Corte. Se la Corte mi dice che la legge non offende nessun principio costituzionale, allora sì, o la applico o mi dimetto". Sulla norma finita sulla graticola, Ainis non nasconde le sue obiezioni: "L'articolo 13 del decreto sicurezza, impedendo l'iscrizione dei richiedenti asilo all' anagrafe li priva di alcuni diritti fondamentali, come casa e trasporti. Ma la Costituzione sul godimento dei diritti fondamentali non fa figli e figliastri. Il dubbio di incostituzionalità ci sta tutto". E le iscrizioni che venissero fatte nonostante la legge sarebbero "valide sinchè il prefetto non le contesta: credo che le possa annullare".

(04/01/2019 11:17)
" se le ritiene illegittime si attivi secondo le procedure della costituzione italiana " si ma quali sarebbero queste procedure? il comune mica può impugnare direttamente la norma dinanzi alla corte costituzionale, né sollevare conflitto di attribuzione di poteri...
paradossalmente lapalissiano (04/01/2019 10:27)
lapalissiano,se hai fatto carriera grazie ad una certa militanza sinistroide ,devi scendere in campo nella veste di garante del sindaco non della legalità. La norma sarà anche abietta,incostituzionale,orripilante e via dicendo,ma lo decide la corte costituzionale non il sindaco sia esso di Palermo o del comunello da 30 abitanti.Che stiano con i piedi per terra ,il comune non è uno stato ma è soggetto alle leggi dello stato e se le ritiene illegittime si attivi secondo le procedure della costituzione italiana.
per gli sbruffoni costituzionalisti (04/01/2019 09:55)
condivido in toto. Leggo di colleghi che condividono la posizione del Sindaco Orlando con atteggiamenti e frasi modello Robin Hood, soliti atti di vanità e buffonaggine. Di Salvini e Di Maio non ho grande stima a livello istituzionale, ma le LEGGI si applicano sempre, appena prima che le disapplichi un Giudice
esse (04/01/2019 09:06)
mi sembra che l`orientamento dei principali costituzionalisti e non ,sia della non possibilità di disapplicare una norma anche se non legittima.Tutto il resto è politica e finché in Italia si seguiranno i propri orientamenti politici e non la legge ,le conseguenze saranno quelle di scontri tra istituzioni.Tra l`altro il cerino in mano sulla disapplicazione passa al funzionario di Palermo ,mica al sindaco-politico .Troppo facile ,come aberrante leggere di colleghi che difendono situazioni del genere,c`è da auspicare che prima o poi capiti a loro di disapplicare qualche norma "molto scottante"su direttiva del sindaco.
(03/01/2019 21:49)
Discorso contraddittorio, prima si legge che: nel caso in cui le leggi offendano il nostro senso di giustizia il rimedio è interrogare la corte costituzionale (ma il sindaco e/o il comune non lo può fare!) e si dice perplesso sull?obiezione di coscienza generalizzata dei sindaci... poi lo stesso professore formula obiezioni sulla norma... ed alla fine leggiamo che le iscrizioni anagrafiche sarebbero comunque valide nonostante la legge ?sinché il prefetto non le contesta?... In sostanza per poter contestare la legge di fronte alla corte costituzionale bisogna prima DISAPPLICARLA negli atti, in modo da poter impugnare il successivo annullamento degli atti stessi, nel cui giudizio si potrà chiedere di sollevare la questione di legittimità costituzionale.
bene bene (03/01/2019 20:56)
bene bene ottimo assist per rivedere il testo unico nel senso di farci ritornare sotto il ministero e mettere dei limiti a questi sindaci che si sentono garanti e primi interpreti della costituzione delle carte europee e dell`onu sostituendosi alla corte costituzionale,alla corte giustizia europea e pure all`onu.
(03/01/2019 20:04)
Povero dirigente destinatario della direttiva,parafulmine politico del caso concreto.