IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 18/04/2018 alle ore 09:49
oggi

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/18/governo-casellati-convocata-al-quirinale-verso-il-mandato-esplorativo-alla-presidente-del-senato/4299630/



sindrome dell`inquietudine del governare (20/04/2018 10:34)

Dopo il voto

Lo strapotere dei partiti nella crisi della politica

I l r i s u l t a t o e l e t t o r a l e d e l 4 m a r z o e i l

conseguente imperscrutabile percorso per

giungere alla formazione di un governo del

quale, ad oggi, è piuttosto difficile ipotizzare

una caratura politica di rilievo, confermano che

in questi lunghi anni di crisi, culturale prima

ancora che economica, la politica si è arresa al

mercato ma, soprattutto, allo strapotere dei

partiti che essendo interessati, pressoché

esclusivamente, al consenso degli elettori,

hanno abdicato alla loro funzione primaria di

promotori di una visione condivisa sulle

principali questioni della gestione dello Stato.

Al contempo, per soddisfare le ambizioni di

potere, hanno mostrato piena disponibilità ad

assecondare retoriche del dissenso e, nella

consapevolezza della loro impopolarità, si

sono sottoposti ad improbabili maquillage

evitando, talvolta, anche di assumere la

denominazione di «partito». L' assenza di

leader o la rapida consunzione di coloro che

aspirano ad esserlo, impedisce l' affermazione

di una nuova prospettiva. Nondimeno, al

t e m p o d e l l a c r i s i d e l l a p o l i t i c a e d e l l '

associazionismo, che ha contribuito non poco

al decadimento della democrazia, i partiti

vivono un momento di grande egemonia che

non sono disposti a cedere, neanche in parte,

ad altri corpi intermedi tra società e Stato,

come dimostra, per esempio, la mancata regolamentazione delle lobbies.

Sono loro a produrre le regole per la competizione politica e a selezionare i candidati da eleggere.

Designano i governi, anche in palese condizione di antinomia programmatica e culturale tra i vari

componenti. Scelgono coloro che dovranno ricoprire incarichi pubblici, esercitando direttamente lo

spoils system.

Per altri versi, è evidente che in qualsiasi settore, produttivo o professionale, pubblico o privato, la

prossimità politica consente di avere molte più occasioni propizie.

I valori ai quali i partiti politici dichiarano di ispirarsi sono, al pari dei loro programmi, delle mere

attrazioni pubblicitarie per vincere le competizioni elettorali e poco conta la loro pur evidente

irrealizzabilità. D' altra parte vi è piena consapevolezza dell' incapacità degli elettori di rivendicarne l'

effettiva attuazione oppure di assumere concrete iniziative di dissenso contro la violazione delle

aspettative alle quali sono stati indotti.

Tuttavia, questo momento di grande difficoltà può essere un punto di ripartenza della politica. Le poche

affinità programmatiche tra le forze in competizione sono sopraffatte da divergenze incolmabili e l' esito

delle elezioni, mai così scompaginato, non consente le semplificazioni che hanno dato luogo ai

contraddittori accordi del passato.

Rinunciando al ritorno alle urne, quantomeno per scrivere regole elettorali meno illeggibili, oppure ad

assumere il rischio di varare un governo essenzialmente di potere, che risulterebbe incapace di

affrontare e risolvere anche le questioni di ordinaria amministrazione, l' unica possibilità è quella di

annodare il numero maggiore di obiettivi comuni nell' interesse di tutti.

In una prospettiva futura, non si esclude che possa esservi democrazia a prescindere dai partiti ma

oggi, per dirla con Hans Kelsen, soltanto l' illusione o l' ipocrisia può credere che ciò possa avvenire. Si

può quindi sperare e, nei limiti del possibile, sollecitare le forze in campo che abbiano maggiori

attinenze programmatiche ad attuare semmai un sintetico ma incisivo progetto governativo. Così, forse,

si potrà superare la sindrome «dell' inquietudine di governare» che per la prima volta ha colpito i politici,

timorosi dei contraccolpi negativi che ciò potrebbe comportare.

GERARDO VILLANACCI

19 aprile 2018

Pagina 30 Corriere della Sera

 

(20/04/2018 09:23)

(20/04/2018 09:15)

(18/04/2018 11:59)

girano e rigirano ma le conseguenze di questo girotondo sono di chi ha voluto la legge elettorale

 

si ci augura che chi è stato massacrato dal voto elettorale e sbattuto via dalla porta non rientri dalla finestra in spregio al voto elettorale

(18/04/2018 10:45)

https://www.italiaoggi.it/news/governo-e-il-giorno-della-casellati-alle-11-al-quirinale-201804180844502413