Se passano queste tesi slegate e servilistiche ha ragione chi dice che entro cinque anni scompariranno o quasi i segretari che hanno vinto un concorso come tale.

Infatti pare che i riferimenti alla mobiltà solo verso enti locali siano scomparsi e del resto sarebbero stati palesemente incostituzionali.

Sono decenni che verso lo Stato o le regioni sono transitati migliaia di comunali, dove si entrava più facilmente ma poi si scopriva che si veniva pagati di meno.

Ora si tratta di raccogliere i cocci, si scopre che i posti dove transitare non esistono, che i pensionandi non sono moltissimi, e che a molti conviene lavorare sperando passi la buriana, senza rendersi conto che ci vorranno almeno cinque anni, affinchè gli enti locali si rimettano in sesto ed altri cinque per stabilizzarsi.

La pacchia delle direzioni generali ed indennità varie è finita. L'amministrazione locale è fallita, in parte anche per colpa nostra che a forza di dire sì li abbiamo spremuti.

il governo metterà la fiducia sul ddl riforma p.a. ossia quello che ci riguarda...

quindi è fondamentale ottenere delle modifiche in commissione

non mi piacciono le tesi dell'unione e ritengo quelle di ncd sul segretario irrealizzabili

ritengo però che si debba partire dal precedente testo quello che assicurava la direzione apicale obbligatoria in tutti i comuni (albo speciale dove inserire segretari,ex direttori e dirigenti con specifici requisiti)e garantire a chi non vuole restare nelle autonomie locali la mobilità presso uffici statali e il prepensionamento a 62 anni per chi ha almeno 35 anni di anzianità

Ho riletto attentamente il manifesto-appello della Vighenzi, è la rappresentazione plastica di un pensiero contorto e la sublimazione perfetta del nostro stato contraddittorio.

Sulle funzioni c.d. di “garanzia” l’appello tace "in maniera assordante", mentre vi si enfatizza il ruolo di cortigiano del sindaco! Per sostenere la tesi del segretario "primo collaboratore del Sindaco" l’ass.ne Vighenzi rinnega, di fatto, le sue battaglie contro lo spoil system (che a questo punto devo ritenere fossero strumentali) e tutta la retorica sull’art. 98 della costituzione. 

Si parte praticamente con questa affermazione perentoria: “I segretari comunali sono funzionari e dirigenti dello Stato” ma poche righe dopo si afferma, altrettanto perentoriamente: “I segretari comunali sono i primi collaboratori del Sindaco”…

Anziché guarire la causa della malattia (che aveva ben diagnosticato la ministra Lanzetta ed anche il think tank degli alfaniani), la si porta ad un stadio di estremo parossismo.

Perché mai il “primo collaboratore del sindaco” e per di più quello che “opera affinché il programma politico-amministrativo degli amministratori eletti sia realizzato al meglio” dovrebbe essere un “funzionario e dirigente dello Stato”?

Sarebbe un po’ come se l’AD della FIAT venisse scelto da Confindustria!

Di fronte a questa aporia così clamorosa credo che abbia ragione Renzi che rimette ai comuni la decisione sull’auto organizzazione interna, abbandonando i segretari al loro destino di “funzionari e dirigenti – ad esaurimento – degli enti locali”.

Senza tante chiacchiere.
Si dia la possibilità di scegliere.

Chi vuole rimanre in Comune rimanga chi non vuole si offra un lido.
Considerando l'età media della categoria, la voglia di fuggire di tanti, perchè soprattutto chi lavora nei comuni più piccoli conosce le condizioni della finanza locale, il risultato del male minore sarà quello che entro cinque anni rimarranno in servizi meno di 300 segretari, se si offre la possibilità di andar via.

MA POSSIBILE CHE QUELLO CHE VIENE CONSIDERATO IL MALE MINORE DA 500, MASSIMO 600 PERSONE ARROGHI IL DIRITO DI DECIDERE PER GLI ALTRI 3000 CHE VORREBBERO ANDARSENE....

SI DIA LIBERTA' DI SCELTA....CI SARANNO BRUTTE SORPRESE.....UN LAVORO CHE NON VIENE REPUTATO GIUSTO FARE DA CHI LO STA FACENDO E SI OSTINA A VOLERLO TENERE IN VITA DA PARTE DI QUALCHE CENTINAIO DI PERSONE?