Quando non si sa come contrastare una tesi si aggredisce chi la sostiene, questa è la sostanza del c.d. argumentum ad hominem.  

Facciamo chiarezza una volta per tutte in modo che io non debba rispondere ogni giorno allo spiritoso di turno. E magari proviamo a sorridere un po’ in questo periodo di autentico solleone.

Per quei pochissimi che non lo sapessero, con la locuzione argumentum ad hominem si intende proprio quell’espediente retorico inteso a “screditare un'affermazione o un'argomentazione attaccando la persona che la sostiene invece di confutare gli argomenti che questa persona ha esposto”. Di fatto, gli argumenta ad hominem sono “manovre diversive…..che distolgono l'attenzione dall'argomentazione per puntarla su colui che la sostiene” (così la relativa voce di wikipedia. Per coloro che, invece, volessero riscontri più autorevoli rispetto all’enciclopedia del popolo, ved. F. D’Agostini, Verità Avvelenata, Bollati-Boringhieri, p. 109 e s.).

Come potete constatare tutti (anche quelli che sono al mare, sotto l’ombrellone) ci sono, in effetti, alcuni che intervengono qui solo per gettare scompiglio, attaccare il sottoscritto e non per confrontarsi sulle tesi esposte.

Qualcuno arriva finanche spudoratamente a contraddirsi pur di insinuare che il forum non sia libero.  Altri sostiene che questo sia un forum di pessimisti disperati.  L’ultimo arrivato non si capisce neppure bene cosa contesta, ma per lui l’importante è contestare le mie “tesi” che sarebbero ingiustamente presentate da me come “migliori” di altre.

Premesso che non ho mai ben capito quali sarebbero le “altre” tesi, oltre quella che io cerco di sostenere con tutte le mi forze, in giro non vedo altro se non qualche fossile ormai decrepito ed impresentabile.

Sin dall’origine del mondo le proposte dell’UNSCP sono quelle dell’ANCI, riviste e peggiorate.

Da almeno un decennio quelli dell’Unione sono fermi alla c.d. “teoria” della “figura apicale unica”, che sarebbe l’editio minor del “direttore generale” (city manager) in auge all’epoca della Bassanini.

Poiché la figura del “direttore generale” è ormai screditata e – per evidenti ragioni di buon senso – improponibile almeno nel 70% dei comuni italiani (quelli con meno di 5000 abitanti), la “figura apicale unica” è l’unico succedaneo spendibile (id est: specchietto per le allodole) che cerca di tenere in piedi una parvenza di figura professionale senza né capo né coda.

La figura apicale unica, al di là del tronfio dato lessicale, dovrebbe essere una specie di jolly messo a disposizione del Sindaco e che questi può muovere sulla scacchiera a suo completo piacimento…  Tale insigne figura, in effetti, nelle intenzioni dei suoi propugnatori sarebbe chiamata a “dirigere” anche se non si sa bene cosa, visti i cospicui poteri di effettiva direzione che ha in mano il capo dell’amministrazione (ved. artt. 48, 50, 54, 97, 108 e 109 TUEL e art. 4, comma 2, lett. g), L. 15/2009).

Un pool di esperti designati da UNSCP da ANCI e da UPI è riunito in sessione permanente da circa un decennio per risolvere il mistero.

La sezione “studi storici” di quel pool è, invece, alla disperata ricerca di antecedenti autorevoli cui legare tale profilo professionale. Secondo alcuni l’ascendente più diretto della figura apicale unica sarebbe il lacchè. Per altri, invece, sarebbe il maggiordomo o aiutante di camera.  Altri, retrodatando l’ascendenza, ricollegherebbero la figura apicale unica a quella del palafreniere medievale.

Studiosi di orientamento neodarwiniano si applicano, intanto, per studiare le rarissime capacità di adattamento e di sopravvivenza dei segretari nelle condizioni più estreme cui sono costretti a vivere.

Come vedete, gran scialo di ingegno e di acume.

Si affollano comunque le dissertazioni e gli studi sulla mitica “figura apicale unica”….

Come il mostro di Loch Ness – che tanti giurano di aver visto - nessuno sa dire bene quali reali fattezze abbia. Tra gli innumerevoli esperti v’è, quindi, la più ampia divergenza di vedute.

L’importante è però che se ne parli.

Cosa faccia, per conto di chi, in che modo e per quale mercede sono fastidiosi dettagli secondari sui quali non è il caso di interrogarsi.

Per questo, gli interrogativi che vengono posti, al riguardo, in questo forum sono visti come fumo agli occhi e sono respinti come volgari provocazioni.

Quali altre “tesi” si propongono in giro? Ecco una brevissima ed incompleta rassegna, frutto di lunghi studi e di ricerche molto impegnative.

Si è letto ieri l’altro, proprio in questo forum, il nuovo manifesto di quella che potremmo definire la tesi o corrente: “zitto e mosca”.

L’ha pubblicato quel collega che propone a modello i segretari che “Lavorano in silenzio con francescana sopportazione delle umiliazioni”…. E’ una posizione interessante soprattutto per gli psichiatri e gli psicoterapeuti che si occupano dell’insorgenza e dello sviluppo delle  patologie masochistiche in ambiente lavorativo.

In realtà non è una interpretazione della professione realmente nuova. In via di prassi, è invece proprio uno dei modelli da sempre  più in voga nella categoria.

Ne esiste anche una versione dal titolo più severo e nobile: “perinde ac cadaver”, con accentuazioni masochistiche parossistiche. Solo una ristrettissima minoranza della categoria si uniforma però a questa posizione estremistica e ne rispetta integralmente i rigorosissimi precetti. Si riferiscono casi, tra questi autentici asceti della professione, di crisi mistiche indotte da condotte improntate ad una abnegazione assoluta ai doveri d’ufficio. Si narra, ad esempio, di un segretario rimasto inchiodato alla scrivania per dieci giorni e dieci notti consecutive. Alla fine dovettero chiamare squadre di disinfestatori armate di potenti mezzi deodoranti per ripulire l’ambiente dopo la forzosa rimozione del poverino.

Occorre riconoscere che la maggioranza della categoria si rifà però alla tesi c.d. del “chi se ne frega”. E’ sempre una rassegnata accettazione della mala sorte ma senza le sofisticazioni misticheggianti dei precedenti orientamenti. In realtà, il segretario che aderisce a questo credo non si pone mai grandi problemi esistenziali e professionali. Alla lettura della gazzetta ufficiale preferisce quella della gazzetta dello sport ed alla noiosa visione de Il sole 24 ore predilige “rifarsi gli occhi”, visitando - quando le circostanze lo permettono – qualche sito con bellezze discinte, non disdegnando qualche puntata anche in siti dichiaratamente porno… In sostanza sono queste le uniche occasioni in cui egli dimostra di padroneggiare realmente l’informatica. Allo spirito “francescano” evocato dai colleghi del primo orientamento quelli del “chi se ne frega” contrappongono una chiara tendenza al più rozzo e godereccio epicureismo. Il loro motto è “finché dura!”. A questa corrente appartengono in genere i più incalliti cacciatori di poltrone ed in particolari quelli che sono riusciti a farsi nominare direttori generali anche in comuni con meno 300  abitanti. Altri esemplari tipici di questa corrente sono i c.d. “segretari trottola” e i “segretari a sedere multiplo”. I primi sono in grado di cambiare sede a velocità prossime a quelle del quadrato della velocità del suono. I secondi occupano contemporaneamente, con le loro nobili “posteriora”, una serie indefinita di sedi, di cui spesso perdono la memoria. In genere, per convocare questi ultimi il capo dell’amministrazione si rivolge direttamente alla redazione di “Chi l’ha visto?”.

Anche per questa categoria esistono alcune specifiche varianti. Io speriamo che me la cavo è la più classica, particolarmente in voga tra i segretari superstiziosi, i quali ricorrono a pratiche sciamaniche prima di affrontare qualsiasi giornata lavorativa…. Per i meno pretenziosi basta un amuleto (classico il corno o il ferro di cavallo inchiodati vicino alla foto del Capo dello Stato) o qualche scongiuro ripetuto – rigorosamente in dialetto - prima di entrare in ufficio, accompagnato dai soliti gesti sconci.

Un’altra variante è: “attacca l’asino dove vuole il padrone”. Pur espressione della stessa rassegnata passività, questa posizione è seguita dai segretari che mostrano maggiore devozione verso i capi delle amministrazioni. Il segretario che aderisce a questo particolare credo si riconosce per certi suoi inconfondibili intercalari: “sissignore”; “signorsì”, “sì, signor padrone”. In casi estremi e molto rari ricorre anche la classica e raffinata citazione da cinefili: “ma quanto è buon lei!”, ovviamente rivolta al Sindaco ma anche agli assessori e comunque a chiunque vanti un titolo di preminenza.

L’ultima variante di questa corrente è quella che si raccoglie sotto il motto “o franza o spagna purché se magna”. Si tratta di colleghi in genere inclini al buon umore ed alla bella vita. Per questo rifuggono questo forum, da loro considerato funereo e disperato. Per rispetto della regola di bon-ton, per cui non è elegante parlare degli assenti, mi limito solo a questa necessaria citazione.

La terza tesi corrente (è un po’ come in magistratura) è quella dei “segretari liberi” che, sia detto a scanso di ogni equivoco, non ha nulla a che fare con il gruppo che fa capo all’omonima pagina FB. Secondo un’altra nomenclatura sono detti anche “segretari-garanti” o “bouches de la lois”.

Pur minoritario, questo “credo” è fatto proprio – almeno nella severissima gestualità esteriore – da una parte significativa della categoria… Essa è costituita da quei segretari che si ritengono diretta emanazione della magistratura di ogni ordine e grado. Questi colleghi si riconoscono inconfondibilmente perché all’ordinario titolo di “dottore” preferiscono quello, eticamente superiore, di “garante della legalità”. Essi minacciano di immediata denuncia alla competente procura della repubblica chiunque sgarri dai canoni della legge …. Hanno segnato in testa alla loro rubrica telefonica il numero di cellulare segreto del procuratore della corte dei conti e quello del procuratore della repubblica. Conoscono e recitano a memoria tutti gli articoli del codice penale che fissano i reati contro la pubblica amministrazione e giurano continuamente di non aver mai preso una mazzetta in vita loro. Alcuni portano inciso sulla carne l’intero art. 97 della costituzione. Altri il vademecum del nucleo di valutazione. I più moderati si accontentano di tenere nel cassetto la stella di latta da sceriffo che venne loro regalata, insieme con il cinturone e le pistole, in occasione della prima comunione. Gli adepti più ortodossi di questo filone vivono con attesa messianica l’avvento del DDL anticorruzione, alla cui approvazione officiano propiziatori riti esoterici e dalla cui vigenza si attendono prospettive di autentica palingenesi cosmica. A differenza dei colleghi del “franza o Spagna”, questi non ridono mai se non quando arrestano il sindaco in flagranza di reato su loro denuncia, circostanza in cui rischiano però autentiche crisi da risate a crepapelle.

Gruppo a sé sembrerebbe, infine, configurarsi quello dei c.d. “segretari ad assetto variabile” detti da alcuni anche “fantuttoni”. Si tratta in realtà di un fenomeno ancora in fieri e costituito di esemplari singoli piuttosto rari che è improprio definire ancora gruppo tipico. Gli analisti sono, infatti, tuttora divisi su questa tassonomia. Essi presentano, in effetti, aspetti “sincretistici” di tutti i precedenti filoni o forse rappresentano un’evoluzione ancora in corso indotta dalle mutate condizioni ambientali. Si adattano a fare tutto negli enti ma proprio tutto. Qualcuno tosa l’erba del cortile, qualcun altro tosa direttamente il sindaco, un altro ancora dirige – a tempo perso – la banda comunale, mentre  un altro, infine, si è proposto finanche di fare “l’uomo morto” nell’ufficio dell’assessore ai lavori pubblici… si dice che lo abbia fatto su incarico del procuratore della repubblica al fine di accertare e documentare in tempo reale il passaggio di mazzette. Ma le fattispecie sono in continua ed incontrollata evoluzione e non si esclude per l’immediato futuro di vedere anche segretari-bidelli; segretari-meccanici; segretari-carpentieri; segretari-muratori; segretari-spazzini, segretari-autisti (Dio non voglia segretari-autistici). Le strutture dell’ex Ages iniziano a reclamizzare questi innovativi prodotti con il classico spot commerciale: prendi 2 paghi 1…. Ma, in un caso recentissimo, si è letta perfino l’offerta prendi 10 paghi 1 cosicché il Sindaco ha licenziato in tronco i 6 dipendenti in servizio ed assunto un segretario-tuttofare.

Esistono poi, come in tutti gli ambiti, gruppuscoli minoritari difficilmente inquadrabili e dediti a pratiche irriferibili ed innominabili. Nel nostro caso, i più singolari sono quelli che sprecano il loro tempo in questo forum per sostenere tesi “funeree” e “disperate”…. Si tratta di autentici degenerati, vittime della più intollerabile deboscia intellettuale…

Per essi l’UNSCP, d’intesa con il competente dipartimento dell’ANCI, sembra abbia previsto l’internamento in appositi campi di rieducazione (si dice: campus SSAI di Formello), per periodi variabili da 6 mesi a 3 anni. Per i casi più gravi sono previste sedute di ipnosi a base di legge Brunetta, redazione di dieci diversi piani di performance, di almeno 100 piani di razionalizzazione della spesa e di 1000 programmi del fabbisogno del personale.

La pena più severa è naturalmente prevista per l’ideatore di questo forum: l’integrale copiatura in cirillico dell’ultimo piano quinquennale di sviluppo economico adottato dal Gosplan.

PS. Riservato  a coloro che ci considerano “funerei” e “disperati”: Una risata vi seppellirà