IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 24/02/2017 alle ore 12:22
nuovo attacco contro i piccoli comuni

L' Anpci esprime preoccupazione per la presentazione della proposta di legge Capone
Fusioni in mano alle regioni
Biglio: nuovo attacco contro i piccoli comuni. Ora basta
Fusioni in mano alle regioni. Saranno i
g o v e r n a t o r i a p i a n i f i c a r e o g n i a n n o i l
programma degli accorpamenti da realizzare
«anche», e quindi non esclusivamente, «sulla
base delle proposte provenienti da istituzioni e
comitati espressione del territorio» (il che
implicitamente lascia intendere che se ne
possa prescindere).
I l p r o g r a m m a s a r à t r a s m e s s o a g l i e n t i
interessati per il parere che però non sembra
essere vincolante, con la conseguenza che le
regioni potranno tirare dritto anche in caso di
diniego da parte dei consigli comunali.
Approvato il programma annuale delle fusioni,
saranno le giunte regionali ad assumere l'
iniziativa legislativa in materia. E ai comuni
cosa rimarrà? I contributi regionali e l' impegno
da parte dello Stato a erogare «per 15 anni
dalla fusione» (?
) contributi straordinari in legge di bilancio.
Una promessa di difficile, se non impossibile,
realizzazione, perché dovrà fare i conti ogni
anno con le croniche ristrettezze dei conti
pubblici. Dopo Calderoli nel 2011, Monti nel
2012, Delrio nel 2014, Lodolini nel 2015, arriva
un altro attacco contro i piccoli comuni. A
sferrarlo è il deputato Pd Salvatore Capone
che ha presentato l' 11 febbraio scorso una
proposta di legge per incentivare le fusioni introducendo modifiche ad hoc nel Testo unico sugli enti
locali.
L' Anpci, diciamolo subito, non ci sta. E le ragioni sono presto dette. Per motivare il favor verso le
fusioni, il deputato leccese cita uno studio (teorico) del ministero dell' interno secondo cui il rapporto
ottimale costiservizi
per abitante si otterrebbe nei comuni di circa 15 mila abitanti. Lo studio del
Viminale però non tiene conto che la spesa pro capite è calcolata solo in base alla popolazione e non
considera anche la superficie territoriale gestita dai piccoli comuni sino a 5 mila abitanti (163.600 kmq il
54,16% dell' intero territorio nazionale) che è più del doppio di quella gestita dai comuni fra 5 mila e 20
mila abitanti (85.796 kmq). «Maggior territorio significa maggiori strade da manutenere, più frazioni da
servire con acquedotti, fognature, illuminazione, collegamenti e, visto che il 60% dei nostri piccoli
comuni è montano, più neve da togliere. Tutti costi maggiori rispetto a un comune sopra i 5 mila abitanti
con popolazione concentrata in poco territorio», osserva la presidente dell' Anpci Franca Biglio. «Per
risparmiare realmente», prosegue Biglio, «non resta ai fautori delle unioni e delle fusioni che la
deportazione dei cittadini dei piccoli centri in unico centro ,obbligando la nostra gente a lasciare le loro
case in campagna dove vivono da millenni per portarli ad ingrossare le anonime periferie senz' anima
dei centri più abitati». Chiaro il riferimento alla norma della proposta di legge Capone che prevede che i
nuovi comuni, istituiti a seguito di fusione, abbiano almeno 10 mila abitanti. «Ci appelliamo al
parlamento», ha concluso Biglio, «perché fermi sul nascere questo insensato progetto nettamente in
contrasto con il disegno di legge a favore dei piccoli comuni approvato all' unanimità alla camera dei
deputati e quindi anche dagli stessi promotori di questa nuova sconsiderata proposta di legge. È ora di
dire basta a questi giochi d' azzardo sulla pelle dei piccoli comuni».
© Riproduzione riservata.
PAGINA A CURA DI GIACOMO ANTONELLI
24 febbraio 2017
Pagina 47 Italia Oggi



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(21/05/2018 09:58)

se non sbaglio il promoteore della legge non è stato rieletto

sveglia!!!! (21/05/2018 08:33)

E' UNA COSA DELL'ANNO SCORSO!!!!PERCHE' SE NE RIPARLA???SIAMO IN ATTESA DELLE "MAGNIFICHE SORTI E PROGRESSIVE" DEL GOVERNO GIALLO-VERDE E VE NE USCITE FUORI CON QUESTE CAVOLATE???

Laser Bar (20/05/2018 11:52)
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(24/02/2017 12:43)

dovrebbero accorpare i parlamentari uno ogni 1.000.000 di abitanti  cosi si risparmia alla grande

no (24/02/2017 12:39)

la fusione riguarda i comuni fino a 10mila abitanti...vedi la proposta di legge AC 4229....

(24/02/2017 12:27)

quindi la proposta prevede fusioni fino a 15.000 abitanti......annamo bene....