Garanti fantasma
Pensavamo che la vita dei garanti fosse invivibile, paragonata ai nostri standard lavorativi, di cumuli di adempimenti e responsabilità, ma non sempre è così.......
Nel meraviglioso mondo della P.A. dovr puoi morire sotto cumuli si lavoro, comuni e responsabilità, ci sono garanti che possono limitarsi ad esaminare una pratica al giorno con stipendiequivalenti a molti di noi.....
Quei Garanti ancora dimenticati
Nel 2016 raggiunte circa 7mila istanze ma nel 30% dei casi si ottiene l' autotutela
Ai Garanti dei contribuenti presenti in ogni
Regione sono arrivate nel 2016 poco meno di
7mila istanze; una media di 350 a garante, con
punte di oltre 1.400 in Puglia e, al contrario,
appena 200 in Veneto e in Emilia Romagna.
Numeri in significativo aumento, visto che nel
2015 le pratiche esaminate da questi "paladini
dei contribuenti" si erano fermate a 4.718. Ma
d e c i s a m e n t e i n s u f f i c i e n t i a s c a l f i r e l a
montagna del contenzioso fiscale: nello stesso
anno, infatti, sono stati depositati oltre 232mila
ricorsi davanti ai giudici tributari di primo e
secondo grado, per un valore di 31,8 miliardi,
a cui si aggiungono i 50mila pendenti in
Cassazione.
A oltre 17 anni dalla sua istituzione, prevista
nel 2000 dallo Statuto del contribuente, questa
figura di tutela dei cittadini verso il Fisco stenta
ancora a decollare.
Il legislatore, però, sembrerebbe continuare a
crederci, visto che nel decreto legge fiscale
abbinato alla manovra di bilancio (il Dl
148/2017) ha rivisto la retribuzione dei Garanti.
Nel 2013, dopo aver accontonato l' idea della
soppressione, si era deciso di ridurre della
metà lo stipendio (portandolo a 1.400 euro
circa) e di trasformare l' organo da collegiale (tre componenti per ufficio) a monocratico. Decurtazione
mantenuta negli anni successivi. Ora si fa marcia indietro e si stabilisce che il Garante percepisca per,
professa la nuova norma, assicurarne l' autonomia una
retribuzione mensile lorda di 2.788,87 euro,
tornando ai livelli pretaglio.
Viene, inoltre, riconosciuto il rimborso di eventuali spese di trasferta e di
accesso agli uffici finanziari che si trovino in un Comune diverso da quello di residenza del Garante. L'
aumento dello stipendio si traduce in un maggiore esborso per lo Stato, che deve mettere a bilancio
474mila euro.
Dal canto loro i Garanti hanno assicurato in questi anni ai quei pochi cittadini che hanno bussato alla
loro porta risposte in tempi contenuti e spesso in senso favorevole. Nel 2016, nel 30% dei casi il
contribuente ha ottenuto l' annullamento dell' atto in autotutela (con vittoria totale nel 19,7% dei casi o
parziale nel 10,1%). Senza contare che chi vi si è rivolto ha quantomeno ottenuto chiarezza
rapidamente: il 33% delle istanze è stato definito nel merito dal Garante, dando al cittadino un responso
univoco.
La geografia dell' utilizzo di questi sportelli è variabile e spesso legata a situazioni locali. Così è ad
esempio per il «fenomeno Puglia», Regione che si piazza al primo posto per domande ricevute, con
oltre 1.400 istanze a fronte del migliaio del Lazio e delle sole 400 in Lombardia. Un' impennata si
legge
nella relazione del Garante locale, Salvatore Paracampo dovuta
soprattutto a controversie tra i
contribuenti e i consorzi di bonifica locali (quasi 300 istanze) e a un' errata applicazione da parte delle
Entrate di un' imposta di registro su una sentenza che ha coinvolto diverse centinaia di medici (errore
poi rettificato in autotutela).
In buona parte i cittadini si rivolgono a questa figura per chiedere di annullare avvisi, accertamenti, o
sanzioni che ritengono illegittimi. Lo strumento più utilizzato è l' autotutela: in Toscana, ad esempio,
sulle 192 istanze del 2016, 57 riguardano annullamenti in autotutela. Così anche in Abruzzo: 202
istanze, con 180 richieste di autotutela. Stesso discorso nel 2017, in Sicilia: delle 72 richieste, 47
riguardavano l' autotutela.Ma non sempre va a buon fine: spesso anche quando il Garante invita all'
annullamento in autotutela, gli uffici rimangono saldi sulle proprie posizioni. In Umbria ad esempio a
fonte del 61% di adesioni all' autotutela, resta uno zoccolo duro del 39% di amministrazioni che
confermano i provvedimenti. Anzi a volte aggiunge
Paracampo «
le richieste di autotutela da parte del
Garante vengono viste dagli uffici come una censura... e quasi mai vengono accolte». «Alcuni enti locali
si ostinano a considerare indebita l' attività del Garante nei loro confronti aggiunge
Gianni Di
Giandomenico, garante in Molise in
quanto ritengono che questi abbia competenza solamente per i
tributi statali».
L' obiettivo dei Garanti per la nuova legislatura è quello di ridefinire la figura e il ruolo di questa
istituzione. «Si arriverà a un' autonomia ancora più compiuta quando si eviterà che l' agenzia delle
Entrate debba fornire i mezzi e il personale spiega
il Garante del Lazio e presidente dell' associazione
nazionale dei garanti, Angelo Gargani .
L' espressione della norma di riferimento, ossia l' articolo 13
dello Statuto del contribuente, è stata interpretata con la presenza del Garante presso i locali messi a
disposizione dalla Direzione regionale delle Entrate competente».
Ecco perché, continua ancora Gargani, «in sinergia con l' Anti (Associazione nazionale, tributaristi
italiani, ndr) si sta studiando una riforma che possa essere esaminata dal prossimo Parlamento per una
maggiore autonomia e per creare una figura di coordinamento a livello nazionale di tutti i garanti in
modo da istituire un riferimento unico in grado di interloquire con potere politico e amministrativo».
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Antonello CherchiGiovanni ParenteValeria Uva
15 gennaio 2018
Pagina 10 Il Sole 24 Ore
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