IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: emme il 15/01/2018 alle ore 10:35
rinnovi contrattuali

ma noi segretari siamo interessati dagli aumenti contattuali in atto?



(05/02/2018 11:17)

L' atto di indirizzo

r e c e p i s c e l a r i f o r m a d e l l a P u b b l i c a

amministrazione che collega il trattamento

a c c e s s o r i o , c h e n e l c a s o d e i d i r i g e n t i

costituisce una parte consistente della busta

paga a fine mese, ai risultati raggiunti. Almeno

il 30 per cento del totale di questa voce potrà

essere erogato solo se saranno stati centrati

tutti gli obiettivi assegnati. la torta in cui viene

ripartita la busta paga cambia, con le parti

fisse che vanno a finire nello stipendio

tabellare.

LO SPOSTAMENTO Uno spostamento che

serve a fare chiarezza sulla quota fissa che

viene percepita mensilmente e quella che

invece attiene alla performance.

 

ma la struttura dello stipendio dei segretari è alquanto diversa mi pare da quella dei dirigenti...

firmata direttiva dirigenti (05/02/2018 10:33)

Dirigenti Pa, gli aumenti commisurati ai risultati

`Madia firma l' atto di indirizzo, parte il tavolo per il rinnovo. Il 30% dei premi legato al

merito

LA TRATTATIVA ROMA Rimasto fino ad oggi

un po' in ombra, anche il contratto dei dirigenti

pubblici si avvia verso il rinnovo. La ministra

della Funzione pubblica, Marianna Madia, ha

firmato l' atto di indirizzo, il documento che dà

la possibilità all' Aran, l' Agenzia che tratta per

lo Stato il rinnovo con i sindacati, ad avviare il

t a v o l o d i c o n f r o n t o . C o m e t u t t i g l i a l t r i

dipendenti pubblici, anche i dirigenti hanno il

loro contratto bloccato da ormai quasi nove

anni. Per i 156 mila manager pubblici, l'

aumento sarà del 3,48% della retribuzione. Si

partirà da un incremento lordo mensile di 120

euro e poi a salire a seconda dello stipendio.

Ma la novità è un' altra. L' atto di indirizzo

r e c e p i s c e l a r i f o r m a d e l l a P u b b l i c a

amministrazione che collega il trattamento

a c c e s s o r i o , c h e n e l c a s o d e i d i r i g e n t i

costituisce una parte consistente della busta

paga a fine mese, ai risultati raggiunti. Almeno

il 30 per cento del totale di questa voce potrà

essere erogato solo se saranno stati centrati

tutti gli obiettivi assegnati. la torta in cui viene

ripartita la busta paga cambia, con le parti

fisse che vanno a finire nello stipendio

tabellare.

LO SPOSTAMENTO Uno spostamento che

serve a fare chiarezza sulla quota fissa che

viene percepita mensilmente e quella che

invece attiene alla performance. La modifica comporterà anche una revisione dei fondi. Nell' atto c' è

anche un passaggio sulle relazioni sindacali, con l' avviso di evitare possibili intrecci. La direttiva

consiglia di riprendere anche alcune delle novità già introdotte per i dipendenti non graduati: dal codice

disciplinare al welfare, passando per i permessi ad ore e i congedi matrimoniali per le unioni civili. Tutto

il resto dipenderà dagli esiti della trattativa tra i sindacati e l' Aran, l' Agenzia che tratta per il governo. Si

aspetta quindi la convocazione del tavolo che per ora è rivolto ai dirigenti dello Stato (6.800).

Seguiranno quelli per medici, presidi e dirigenti locali.

Un passaggio dell' atto di indirizzo è riservato agli interpelli (i bandi per la dirigenza). Si raccomanda la

più ampia pubblicizzazione delle selezioni, in modo che non ci siano concorsi nell' ombra, conosciuti

solo a pochi ben informati. Chiarezza si chiede anche per quel che riguarda il conferimento degli

incarichi. A proposito si suggerisce di guardare alla valutazione.

E per chi l' incarico non ce l' ha dovrebbe arrivare una sorta di statuto, di regolamentazione, in modo

che non si ritrovi senza far nulla e con uno stipendio tagliato. Insomma, compiti ma anche tutele. Il tutto

da leggere in combinato disposto con l' esortazione a non pescare troppi dirigenti al di fuori del

perimetro pubblico.

A. Bas.

© RIPRODUZIONE RISERVATA.

4 febbraio 2018

Pagina 17 Il Messaggero

 

grazie 9.55... (03/02/2018 15:32)

.....ma non si apre...

(03/02/2018 09:55)

 

 

www.bollettinoamministrativopubblicogratis.it

dirigenti bozza atto indirizzo.... (02/02/2018 15:44)

...QUALCHE ANIMA PIA HA INDIVIDUATO QUALCHE SITO CHE LA PUBBLICA O RIESCE A POSTARLA????GRAZIE MILLE E,COME DICEVA LA MIA NONNINA,TANTE BENEDIZIONI....

dirigernti bozza atto di indirizzo (02/02/2018 11:18)

La bozza dell' atto di indirizzo per il rinnovo del contratto: si inizia con 6.800 dipendenti

Dirigenti p.a. con meno deleghe

Busta paga semplificata. E crediti formativi di rigore

Una nuova busta paga semplificata ma anche

più adempimenti per i dirigenti dello Stato. I

q u a l i d o v r a n n o d a r s i d a f a r e c o n l a

formazione, accumulando i crediti necessari

per mantenersi aggiornati.

Mentre arriva una stretta sulle deleghe a

soggetti esterni di compiti e funzioni, alla quale

fa da contraltare la necessità di valorizzare le

risorse interne.

Sono solo alcune delle novità che emergono

dalla bozza dell' atto di indirizzo con cui il

ministro della pubblica amministrazione

Marianna Madia, detta le linee guida per il

rinnovo del contratto dei dirigenti, circa 156

mila figure di vertice della p.a. italiana.

Interessati dai negoziati al momento sono i

6.800 dirigenti delle amministrazioni centrali

per i quali ci sono sul piatto aumenti retributivi

che partono da 120 euro lordi mensili con

riferimento alla sola paga base.

Molte le novità in ballo.

Nelle linee guida della Madia spiccano un

legame più stretto tra valutazione e risultati, il

richiamo al tema della conciliazione vitalavoro,

la trasparenza delle selezioni e come si

diceva la semplificazione della busta paga,

c h e p r e v e d r e b b e s e c o n d o l e b o z z e l '

accorpamento di voci stipendiali e parti fisse.

Molto spazio nel testo, che in queste ore è al vaglio del ministero dell' economia per la valutazione degli

impatti sui conti, è comunque lasciato libero per essere riempito al momento delle trattative tra sindacati

e Aran, l' Agenzia che rappresenta il governo nei tavoli di contrattazione. Cautela intanto tra le

organizzazioni sindacali. Come l' Unadis (Unione nazionale dei dirigenti di stato), il cui segretario

generale Barbara Casagrande, pur dicendosi genericamente soddisfatta precisa che «il sindacato non

ha visionato il testo e non conosce i contenuti del documento», astenendosi dunque da commenti nel

merito.

Sempre restando sul fronte dei rinnovi contrattuali, continuano le tensioni sul nuovo Ccnl del comparto

regionisanità,

in stallo per mancanza di risorse. Il Nursind (il sindacato delle professioni

infermieristiche) ha proclamato uno sciopero per il 26 febbraio. Gli infermieri, si legge in una nota, non

vedono le proprie prerogative adeguatamente riconosciute nell' atto di indirizzo e si dicono non disposti

ad accettare «compromessi al ribasso» sul nuovo contratto.

© Riproduzione riservata.

1 febbraio 2018

Pagina 25 Italia Oggi

 

(01/02/2018 11:20)

Insomma i 120 euro andranno a finire in mano agli esperti organizzatori di corsi di formazione

si vocifera (01/02/2018 10:32)

si parla di 120 euro in più per i dirigenti statali,obbligo di formazione (tipo crediti professionali),revisione voci retributive con semplificazione

(31/01/2018 11:43)

la verità è che questo governo ha capito che anche concedendo gli aumenti

perde

e lascia il fiammifero in mano a chi verrà

nella scuola sono tanto incxx che nessun aumento li potrà placare

La veritą sui rinnovi (31/01/2018 11:28)

Le mance del governo sono già sfumate 1,3 milioni

di statali senza l' aumento

Manca ancora l' ok della Corte dei conti sui nuovi contratti Regioni e Comuni avvertono:

a rischio sanità ed enti locali

gianluca baldiniVendere la pelle dell' orso

prima di averlo catturato. È la metafora che

descrive molto bene il comportamento del

ministro per la Pubblica amministrazione,

Marianna Madia, in merito ai rinnovi dei

c o n t r a t t i d e i d i p e n d e n t i d e l l a p u b b l i c a

amministrazione.

In più di un' occasione (l' ultima durante la

conferenza stampa in cui si annunciava l'

a c c o r d o p e r i l r i n n o v o d e i c o n t r a t t i d e l

comparto sicurezza) il ministro ha sottolineato

che ci sono «le condizioni economiche e

normative per il rinnovo dopo 9 anni di tutti i

3 , 3 m i l i o n i d i d i p e n d e n t i p u b b l i c i » . A l

momento, però, un' intesa è stata trovata solo

per 700.000 assunti. Per gli altri, circa 2,5

milioni, la partita è ancora tutta da giocare.

A oggi, infatti, l' accordo riguarda soltanto i

dipendenti ministeriali (circa 270.000) e quelli

delle forze dell' ordine (450.000). E anche in

q u e s t o c a s o , p r i m a d i e s u l t a r e s i d e v e

attendere ancora il via libera della Corte dei

conti, chiamata ad accertare che ci siano le

coperture necessarie per far fronte ad aumenti

e arretrati.

Solo dopo si potrà procedere alla firma

definitiva tra i sindacati e l' Aran, l' agenzia per

la rappresentanza negoziale delle pubbliche

amministrazioni.

Se tutto andrà come da programmi, per i ministeriali è previsto un aumento in busta di 85 euro al mese,

a cui vanno aggiunti gli arretrati relativi ai 2 anni e 2 mesi passati senza contratto nel triennio 20162018.

L' una tantum, secondo i calcoli dell' amministrazione, dovrebbe essere in media di 492 euro lordi e

andare dai 369,9 euro della fascia più bassa ai 712,1 euro destinati a chi occupa l' ultimo scalino prima

della dirigenza. Per il comparto della sicurezza, gli aumenti a regime arriveranno a «125 euro circa al

mese per le Forze armate, 136 euro per la Guardia di finanza, 134 per i carabinieri, 132 euro per la

polizia di Stato e 126 per la polizia penitenziaria», ha spiegato il ministro Madia. Anche in questo caso ci

sono gli arretrati: «556 euro per i corpi di polizia, 516 euro per forze armate», ha aggiunto.

Numeri che suonano tanto come una mancia elettorale a tutti gli effetti. Un obolo che però potrebbe non

essere sufficiente ad accontentare tutti i professionisti della pubblica amministrazione che da anni

attendono un contratto rinnovato e un aumento in busta paga. Ma potrebbe bastare a spingere molti

elettori speranzosi

di vedere un aumento a

votare per il Partito democratico alle urne del prossimo 4 marzo.

«La promessa del governo sul rinnovo dei contratti», spiega alla Verità Paolo Capone, segretario

generale Ugl, «è stato solo un annuncio politico, ma che non aveva alcuna validità. Si tratta solo di

mance elettorali, forse ancora più perfide degli 80 euro che vennero dati prima delle elezioni europee»,

continua.

«Queste fanno leva su lavoratori che chiedono un contratto che non si vede da 9 anni.

Nel privato i contratti vengono rinnovati, mentre nel settore pubblico lo Stato non riconosce ai propri

dipendenti quello che gli spetta».

Del resto, a poco più di un mese dalle prossime votazioni, sono ancora in attesa di un nuovo accordo

circa 1,2 milioni di dipendenti del cosiddetto settore della conoscenza (istruzione e ricerca), altri

700.000 che lavorano nella sanità e altri 600.000 che operano per gli enti locali.

Su oltre 2 milioni di lavoratori, coloro che lavorano nel settore dell' istruzione sono quelli che hanno

maggiori probabilità di vedere un nuovo accordo prima del 4 marzo. Questo settore è ritenuto cruciale

da un punto di vista elettorale (anche perché occupa 1,2 milioni di persone) e c' è da credere che si

troverà una soluzione al più presto.

Anche perché le trattative son in fase avanzata.

Non si può dire lo stesso dei settori sanità ed enti locali che, insieme, danno da mangiare a 1,3 milioni

di persone.

In questo caso è elevatissima la probabilità che per i rinnovi dei contratti nazionali si vada incontro a un

nulla di fatto. Il motivo? Le risorse per entrambe le categorie di lavoratori dovranno essere garantite

dalle Regioni e questo complica ulteriormente la faccenda. Nel caso della sanità, ieri si è tenuto un

incontro al ministero del Lavoro nel tentativo di trovare una soluzione al più presto.

Dal vertice, però, è emerso che governo e Regioni non hanno intenzione di rivedere il testo del nuovo

contratto collettivo nazionale di lavoro. Per questo diverse sigle sindacali hanno annunciato come unica

soluzione quella di uno sciopero generale. Non va meglio nel caso degli enti locali. In questo caso i

sindacati lamentano ritardi nello svolgimento del confronto tecnico sui testi normativi e l' assenza di

indicazioni puntuali sulla parte economica. Oltre a uno scontro con le Regioni che non sanno come

reperire le risorse necessarie.

Alla fine, dunque, molti lavoratori in attesa da quasi 9 anni non vedranno alcun contratto né tanto meno

un aumento in busta paga. Spiace solo pensare che il governo non tratti allo stesso modo tutti i

lavoratori della pubblica amministrazione.

Alcuni sono meritevoli di aumento e nuovo contratto, altri no.

GIANLUCA BALDINI

31 gennaio 2018

Pagina 5 La Verità

 

ce vo tiempo... (19/01/2018 15:48)

prima di beccare qualche quattrino,si dovranno prima firmare i contratti dei quattro comparti(ministeriali,scuola,enti locali,sanita'...),poi si passera' alle aree dirigenziali,corrispondenti ai comparti.....credo che per fine febbraio non ce la faranno,perche' non ci sono i tempi tecnici...

(19/01/2018 11:37)

riguarda solo i i ministeriali,per gli enti locali ancora si discute sugli istituti giuridici (permessi ,ferie..)

Il governo una tantum anticipa le elezioni (19/01/2018 11:23)

Contratti. Il governo lavora per mettere in busta paga a febbraio gli arretrati (492 euro lordi in

media)

Statali, l' una tantum anticipa le elezioni

ROMA Il governo accelera la procedura postintesa

sul nuovo contratto degli statali, con l'

obiettivo di portare una parte dei suoi effetti

nelle buste paga di fine febbraio. Anticipando

così di pochi giorni l' appuntamento del voto.

L' impresa non riuscirà per gli aumenti a

r e g i m e , c h e i n s i e m e a l l ' « e l e m e n t o

perequativo» (cioè il tassello aggiuntivo da 2025

euro previsto nel 2018 per i livelli di

inquadramento più bassi) dovrebbe affacciarsi

solo a marzo. Ma potrebbe essere centrata per

gli arretrati, relativi ai due anni e due mesi

passati senza contratto nel triennio 20162018.

L ' u n a t a n t u m , s e c o n d o i c a l c o l i d e l l '

amministrazione, vale in media 492 euro lordi,

e oscilla dai 370 euro della fascia più bassa ai

712 euro destinati a chi occupa l' ultimo

scalino prima della dirigenza.

Le stime finora avevano parlato di cifre un po'

più alte perché prevedevano l' arrivo degli

arretrati a fine marzo, insieme agli aumenti.

Ma le urgenze di calendario premono, e oggi il

consiglio dei ministri dovrebbe dare il via

libera all' accordo che a questo punto avrebbe

bisogno solo del «visto» della Corte dei conti

prima della firma finale. E tutto lascia intuire

che l' esame da parte dei magistrati contabili sarà accelerato.

La questione non riguarda tutto il pubblico impiego, ma solo le 270mila persone che lavorano nei

ministeri, nelle agenzie fiscali e negli enti pubblici non economici come l' Inps o l' Aci (oltre al Cnel

sopravvissuto al referendum), oggi tutti riuniti sotto l' etichetta delle «funzioni centrali».

L' attesa del finanziamento definitivo dei contratti, arrivato solo con l' ultima legge di bilancio, del resto

ha reso impossibile avviare la macchina dei rinnovi in tempo per firmare tutti gli accordi prima della fine

della legislatura. Fuori dalle «funzioni centrali», solo polizia e forze armate appaiono vicino al traguardo,

qualche settimana in più servirà ai 650mila dipendenti della sanità mentre scuola ed enti territoriali

devono ancora risolvere problemi importanti: prima di tutto le risorse necessarie a finanziare gli

aumenti.

L' accelerata su ministeriali e affini, in ogni caso, ha un' evidente ricaduta politicoelettorale

perché

produce 270mila buste paga maggiorate pochi giorni prima del 4 marzo. Ma è resa possibile, sempre in

assenza di improbabili inciampi in Corte dei conti, anche da un fatto tecnico. I cedolini dell'

amministrazione centrale viaggiano sul sistema telematico «NoiPa», il canale unico che evita il lavoro di

adeguamento dei vari sistemi necessario invece negli altri comparti della Pubblica amministrazione.

In base al classico sistema «lineare» che guida i nuovi aumenti contrattuali, e propone un incremento

del 3,48% della retribuzione complessiva, anche gli arretrati seguono un' analoga progressione, e

crescono man mano che si sale nella gerarchia degli uffici.

Il calcolo dell' una tantum lorda in arrivo per ogni dipendente è misurato in base ai fondi messi a

disposizione per ogni anno dalle ultime manovre, quelle che hanno preceduto la legge di bilancio 2018

con cui si è chiusa la partita dei finanziamenti.

Per il 2016, dopo che a luglio del 2015 la sentenza 148 della Corte costituzionale ha imposto di far finire

la lunga era del blocco contrattuale, il governo si era limitato ad accantonare un "gettone" da 300 milioni

di euro, equivalenti a un aumento medio da 9 euro lordi. La manovra successiva aveva fatto crescere a

900 milioni i fondi per il 2017, e a 1,2 miliardi quelli per l' anno successivo: cifre che si traducono in un

ritocco medio lordo rispettivamente intorno ai 26 e ai 38 euro.

Sulla base di questa progressione, nel cedolino arriveranno 28 mensilità: le 13 a testa del 2016 e del

2017 e le due di quest' anno che precedono lo sprint finale.

gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Gianni Trovati

19 gennaio 2018

Pagina 10 Il Sole 24 Ore

 

stipula contratto (17/01/2018 19:07)

Risultati immagini per calende greche

emme (17/01/2018 13:25)

non era poi tanto strana la domanda da me formulata,visti i numerosi e variegati  interventi