omesso controllo
Rendicontava in modo confuso l'attività, non giustificava le spese e non effettuava i riversamenti in tesoreria delle somme di denaro di cui aveva il maneggio. A finire nei guai, con l'accusa di peculato e falso pubblico, è l'ex economa del comune che la Corte dei Conti ha condannato a pagare oltre 26 mila euro per gli ammanchi che avrebbe procurato all'amministrazione. Un situazione venuta poi a galla anche grazie agli accertamenti della Guardia di Finanzain alcune operazione fra il 2010 e il 2015.
Tutti soldi, secondo l'accusa, che invece di finire nelle casse del comune finivano, anche con l'utilizzo di artifizzi contabili, finivano nelle tasche dell'economa.
Con la donna, però, a finire nei guai e chiamati a risarcire sono stati anche due ex segretari comunali. Al loro è stato contestata la mancanza di un adeguato controllo delle attività contabili e del personale. Un condotta di responsabilità sussidiaria alla determinizione del danno.
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