IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 09/02/2018 alle ore 08:52
Atto di indirizzo dirigenza area funzioni centrali.

Ministero delle Pubblica Amministrazione e per la Semplificazione in grande spolvero nell’imminenza delle prossime elezioni politiche! Si cerca da quelle parti di chiudere o comunque di velocizzare le operazioni di rinnovo dei contratti collettivi di lavoro 2016-2018 per i quattro comparti e aree in cui sono stati suddivisi i dipendenti pubblici “contrattualizzati”. D’interesse specifico ci pare l’atto d’indirizzo per il rinnovo contrattuale relativo alla dirigenza e dei Professionisti dell’Area delle Funzioni Centrali (Ministeri, Agenzie, Enti pubblici non economici, Medici, Avvocati e altri professionisti di area

 

 

 

http://www.eticapa.it/eticapa/wp-content/uploads/2018/02/atto-dirigenza-f.c.-Copia.pdf



(10/04/2018 18:28)

no ,c'è scontro sulla concessione tra Salvini e Di Maio

trattative di governo arenate anzi fallite pare

Ciro ha la pensione anticipata? (10/04/2018 18:26)

al post di prima: non mi risulta assolutamente

(10/04/2018 18:22)

un noto sindacalista di livello regionale mi ha detto che uno dei motivi per i quali non si forma il governo è la concessione della pensione anticipata al collega Ciro

l`indirizzo č sbagliato? (10/04/2018 18:06)

si fanno sempre più insistenti le voci sul rinvio dell'atto di indirizzo sulle funzioni locali,

oggi un sindacalista a livello provinciale mi ha detto che la data ipotetica è prima delle vacanze estive

FEDIRETS (10/04/2018 16:35)

l'unico sindacato che si sta muovendo con una certa energia anche per il rinnovo del contratto dei segretari comunali,fatta una rapida ricerca,e' FEDIRETS,che ha chiamato direttamente in causa UMBERTO DI PRIMIO, sindaco di chieti,vice presidente anci e presidente comitato settore funzioni locali...sto andando alla disperata ricerca di chi siano gli altri membri del comitato settore funzioni locali,senza nessun risultato....qualcuno puo' aiutarmi???

mn (10/04/2018 15:44)

Altro che dalla Sciarelli. Qui, stando così le cose, ci conviene andare a Quarto Grado, da Gianluigi Nuzzi

nei corridoi anci... (10/04/2018 15:04)

...si mormora che l'atto di indirizzo funzioni locali possa essere emanato solo dopo le prossime elezioni amministrative...non chiedetemi il perche',ma questa e' la voce che ho raccolto...rinunciamo ad andare dalla sciarelli....i tempi,purtroppo,si allungano.....

atto di indirizzo dirigenza funzioni locali (10/04/2018 13:13)


...e se andassimo dalla sciarelli a "chi l'ha visto"????riusciremmo a cavare un ragno dal buco???

perequazione (19/03/2018 13:25)

ormai siamo in piena perequazione un D6 con indennità piena(caso frequente ) guadagna quanto un segretario di fascia C non in convenzione e non sarà distante da uns egretario di fascia B in convenzione senza maggiorazioni varie

aumento "elestico" (19/03/2018 11:19)

Statali, Comuni, scuola e sanità trovano l' aumento a

«elastico»

Da gennaio 2019 si perde fino al 24% degli incrementi di quest' anno

Dopo otto anni di blocco e lunghi mesi di

trattative, i rinnovi contrattuali dei dipendenti

pubblici hanno cominciato a passare dalle

parole ai fatti. Chi lavora nei ministeri, nelle

agenzie fiscali o negli enti pubblici non

economici come l' Inps e l' Aci ha ricevuto gli

arretrati una tantum (da 370 a 712 euro) il 1°

marzo e gli aumenti nel cedolino dello stesso

mese.

Negli altri settori l' attesa non dovrebbe essere

lunga: gli accordi sono stati firmati tra il 9 e il

23 febbraio e, dopo i passaggi in Corte dei

conti e Consiglio dei ministri per il via libera

finale, dovrebbero far sentire i propri effetti

sulle buste paga di aprile: più o meno nei

giorni in cui gli oltre tre milioni di dipendenti

pubblici voteranno il rinnovo delle Rsu nei loro

uffici.

La corsa preelettorale,

anche se non ha avuto

grosse ricadute sul voto degli statali, è riuscita

insomma a sbloccare uno stallo pluriennale.

Ma ha contribuito a un inedito assoluto per i

rinnovi contrattuali: gli aumenti "con l' elastico".

Le buste paga di oltre due dei tre milioni di

dipendenti pubblici entrano infatti in una sorta

di altalena che vede aumentare gli stipendi in

questi mesi, per poi perdere un pezzo a partire dal 1° gennaio prossimo.

A muovere l' altalena è il cosiddetto «elemento perequativo», cioè un tassello aggiuntivo pensato per

sostenere un po' i redditi più bassi. Aggiuntivo ma temporaneo, con il risultato che si

vedano le tabelle

elaborate dal Sole 24 Ore sulla base dei nuovi contratti i

dipendenti di regioni e sanità (un milione di

persone in tutto) perderanno da gennaio una ventina di euro al mese, cioè circa il 24% dell' aumento. E

una sorte simile toccherà a chi occupa gli scalini più bassi nella gerarchia statale e agli insegnanti con

meno anzianità. Un dato chiave emerge chiaro proprio dai numeri qui a fianco: per la natura

«perequativa» dell' aumento ballerino, a perdere di più sarà chi guadagna meno.

La corsa ai rinnovi, in un calendario scandito dagli appuntamenti elettorali, aiuta a spiegare le origini di

questo yoyo

retributivo. La storia inizia con l' intesa firmata dal governo Renzi con i sindacati il 30

novembre 2016 che, quattro giorni prima del referendum costituzionale, aveva promesso a tutti i

dipendenti pubblici «aumenti medi» da 85 euro lordi al mese.

L' attuazione di quell' accordo, però, ha dovuto fare i conti con i meccanismi dei rinnovi contrattuali.

Nonostante le intenzioni iniziali di distribuire gli aumenti con un sistema a "piramide rovesciata" (più

soldi a chi guadagna meno), alla fine si è imboccata la classica strada dell' intervento lineare: strada

dettata dalle pressioni sindacali, ma anche dalla difficoltà tecnica di prevedere davvero scansioni

diverse.

Come in tutti i rinnovi del passato, quindi, si sono fatti un po' di calcoli per trovare la percentuale di

aumento, uguale per tutti, da applicare alle retribuzioni medie di ogni settore.

Il numero magico, plasmato sui dipendenti ministeriali finanziati direttamente dalla legge di bilancio, è

stato individuato nel 3,48 per cento. Di qui il primo problema: la stessa percentuale, nella maggioranza

degli altri settori della Pa, produce un aumento più basso degli 85 euro medi promessi dall' accordo,

perché gli stipendi sono più leggeri.

È nata anche da qui l' esigenza di puntellare i redditi più bassi con l' elemento perequativo, che ha

racimolato risorse nei vari settori per raggiungere o almeno avvicinare l' obiettivo degli 85 euro.

L'«elemento perequativo» è stato sostenuto anche con l' esigenza di sterilizzare l' effetto degli aumenti

contrattuali sul diritto al bonus da 80 euro. Ma i numeri dicono che il rapporto fra i due fattori è casuale,

e quasi inesistente. All' inizio del confronto sui nuovi contratti, i calcoli dell' Aran hanno individuato

309mila dipendenti "a rischio" perché i loro stipendi si collocavano nella fascia fra 24mila e 26mila euro,

quella in cui il bonus Renzi scende al crescere del reddito. A loro, l' aumento (lordo) portato dai contratti

sarebbe costato la perdita parziale o totale degli euro (netti) garantiti dal bonus.

Del problema si è occupata l' ultima manovra, che ha alzato da 24mila a 24.600 euro la soglia sopra la

quale il bonus Renzi comincia ad alleggerirsi, e da 26mila a 26.600 quella da cui si azzera. La mossa

riguarda anche i dipendenti privati, risolve (in parte) il problema degli statali, ma non riguarda la

maggioranza degli stipendi più bassi rafforzati dall' aumento temporaneo (26mila euro significano 2mila

euro lordi per 13 mensilità).

La questione, insomma, è destinata a tornare d' attualità con la prossima manovra, che dovrebbe anche

trovare i soldi per un altro rinnovo contrattuale perché le intese dei mesi scorsi riguardano il triennio

20162018.

Ma le incognite che circondano governo e conti pubblici rendono vano ogni vaticinio sul

punto.

gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Gianni Trovati

19 marzo 2018

Pagina 2 Il Sole 24 Ore

 

aumenti a tempo...... (19/03/2018 11:16)

....in un mondo di lavoro precario, anche gli aumenti contrattuali sono....temporanei....va senza dire.....

 

Tra bonus temporanei e perequazioni ecco tutti gli importi per i dipendenti di ministeri, enti

locali, scuola e sanità

Statali con aumenti a tempo

Da gennaio 2019 si perde fino al 24% degli incrementi dei nuovi contratti

Gli aumenti prodotti dai rinnovi contrattuali

degli statali sono arrivati nelle buste paga di

marzo, e quelli per sanità, enti territoriali e

scuola arriveranno tra aprile e maggio.

Attenzione, però: per oltre due dei tre milioni di

dipendenti pubblici una parte degli aumenti

sarà temporeaneo. Gli «85 euro medi» di

aumento promessi dall' intesa governosindacati

del 2016, infatti, si raggiungono solo

grazie a un «elemento perequativo», un bonus

t e m p o r a n e o c h e u s c i r à d i s c e n a d a l 1 °

gennaio. Il bonus cresce al diminuire del

reddito, per cui la "perdita" si concentrerà sulle

parti basse della gerarchia. In media, si

perderà per strada il 23,6% di aumento negli

enti locali e il 21,7% in sanità.

Gianni Trovati

19 marzo 2018

Pagina 1 Il Sole 24 Ore

(05/03/2018 10:51)

Dalla lettura dell'atto di indirizzo delle funzioni centrali emergerebbe che:

Se, come prevedibile, anche per la dirigenza delle funzioni locali la parte fissa della retribuzione di pozione verrà inglobata nel tabellare, si dovrebbe passare ad un tabellare minimo di  54.844,07 che è la somma di € 43.310,90 (tabellare) +11.533,17 (retribuzione di posizione minima per i dirigenti ee.ll.). Ciò si dovrebbe tradurre per noi in un incremento retributivo di € 3.696,17 dal momento che la somma delle due voci è attualmente € 51.147,90 (43.310,90+7.837,00).

Inoltre altre buone notizie potrebbero arrivare dal fronte dell'incarico di responsabile anticorruzione dove ci potrebbero essere indennità aggiuntive.

 

Ho inteso bene???

compra un vocabolario.... (03/03/2018 00:10)

...falso Sindaco, prendi la terza media, e smettila di vivere d'invidia

Sindaco (02/03/2018 19:35)

è simile si scrive con l’accento, professore 

per i falsi Sindaci dei post precedenti (02/03/2018 16:17)

non siete Sindaci, al massimo aspiranti, non lo diventerete mai. E poi compratevi un bel libro e studiate, perchè non lo avete fatto in precedenza

il vostro ITAGLIANO e simile ai conguntivi di Di Maio, ma almeno lui è simpatico