IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 19/02/2018 alle ore 15:18
20 anni di cattiva gestione

Inaugurazione dell’anno giudiziario 2018

Corte dei Conti di Roma: «20 anni di cattiva gestione dell’Amministrazione comunale»

Sprechi, corruzioni e una generale «mala gestione» dell’Amministrazione di Roma Capitale. La Procura della Corte dei Conti del Lazio ha tracciato un quadro delle irregolarità riscontrate nei propri procedimenti, come registrati in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2018. Dalla Metro C a Mafia Capitale, fino alla “Nuvola” di Fuksas e Affittopoli: sono 20 anni complessivi di irregolarità illustrate dal procuratore regionale Andrea Lupi, che ha sottolineato «il complesso dei danni subiti dal Comune di Roma» come individuate dagli accertamenti.

Corte conti: «Crescita del debito pubblico è una strada preclusa»

Da Mafia Capitale alla Metro C
Secondo il procuratore solo l’indagine Mafia Capitale ha registrato danni per quasi 20 milioni di euro. Il faro è stato puntato anche sull’aumento «esponenziale dei costi di realizzazione della Linea C della metropolitana di Roma», per il quale c’è anche una inchiesta penale. Secondo Lupi dalle indagini «molto complesse che hanno impegnato la Procura per circa tre anni» sono emersi «gravi ritardi nella realizzazione dell’opera e il riconoscimento non dovuto di somme aggiuntive, per oltre 200 milioni di euro, al contraente generale per riserve strumentali e pretestuose che, tuttavia, sono state riconosciute dalla stazione appaltante Roma Capitale».

Affittopoli e Nuvola di Fuksas
Sotto la lente anche la cosiddetta “Nuvola” di Fuksas, per cui la Procura regionale della Corte dei Conti «ha individuato un ingente danno alle pubbliche finanze», pari a oltre 3,5 milioni di euro «corrispondenti al totale dei indebiti pagamenti effettuati nei confronti dell’archistar e alle società a questi riferibili per l’espletamento dell’incarico di direzione artistica». Mentre per quanto riguarda la «mala gestio» della vicenda Affittopoli, il procuratore Lupi ha sottolineato come «per quasi un ventennio il Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma si sia completamente spogliato delle competenze relative alla gestione del patrimonio stesso, avendo l’Amministrazione optato sin dal 1997 per una gestione totalmente esternalizzata» e ha parlato di un danno di circa 20 milioni. «Un esame più specifico dei rapporti economici tra Comune e detentori degli immobili ha rivelato che spesso i canoni di locazione risultano collocati al di sotto di ragionevoli soglie» o che «soggetti deceduti o residenti altrove pagano regolarmente i canoni di locazione».

Nel 2017 condanne per 31 milioni di euro
L’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2018 della Corte dei Conti del Lazio è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta lo scorso anno. Nel 2017 «le condanne hanno raggiunto quota 31 milioni di euro» ha detto la presidente Piera Maggi, aggiungendo che le condanne «sono state 43, le assoluzioni 81 e 47 gli altri giudizi estinti». Un’attività svolta dalla Sezione che «sia pure con un numero assolutamente limitato e insufficiente di magistrati, con un carico di giudizi non indifferente e con ruoli già saturi, ha portato i tempi di fissazione di udienza, da circa un anno, a 5-6 mesi». Maggi ha poi aggiunto che la Sezione sta «ottenendo i conti giudiziali degli operatori delle telefonie mobili che hanno fatto le raccolte per il terremoto con sms».

 



(20/02/2018 15:54)

la mia esperienza mi dice che più o meno son tutti uguali

 

quando vanno al potere si trasformano

 

GIP ARCHIVIA RAGGI (20/02/2018 15:30)

Caso Romeo, Gip archivia Raggi: “Accuse inconsistenti, notizia di reato infondata”

di | 20 febbraio 2018

 

Lo ha annunciato la sindaca di Roma, postando su Facebook la decisione del giudice per le indagini preliminari, che fa cadere l'accusa di abuso d'ufficio per la nomina di Romeo a capo della segreteria politica. L'esponente M5s: "Cancellato più di un anno di schizzi di fango". Resta in piedi l'accusa di falso per la nomina di Renato Marra, dalla quale la prima cittadina si difenderà in giudizio a partire dal 21 giugno. 

Il sindaco “si era mosso lungo il solco già tracciato” da chi l’aveva preceduta a Palazzo Senatorio e non era “neanche a conoscenza dell’esistenza delle tre polizze assicurative stipulate da Salvatore Romeo“. Per questi motivi e con la formula dell'”infondatezza della notizia di reato” il gip del Tribunale di Roma ha archiviato Virginia Raggi per la nomina del capo segreteria, condotta per la quale la Procura aveva ipotizzato il reato di abuso d’ufficioIl 28 settembre gli stessi pubblici ministeri aveva sollecitato l’archiviazione per la nomina di Romeo, ma avevano chiesto il rinvio a giudizio della sindaca per falso in atto pubblico per la nomina alla direzione del Turismo in Campidoglio di Raffaele Marra. Da questa accusa la prima cittadina si difenderà in giudizio a partire dal 21 giugno.

 

“Appare francamente stravagante, e comunque probatoriamente inconsistente, conferire valenza illecita alle tre polizze assicurative che indicavano Virginia Raggi quale beneficiaria soltanto in caso di morte di Salvatore Romeo”, scrive il Gip, ricordando che Romeo, come ricostruito dagli investigatori, nel corso degli anni aveva sottoscritto diverse polizze con beneficiari sempre diversi, spesso parenti e amici. Beneficiari “per i quali – prosegue Marzano – non era previsto l’obbligo di comunicazione da parte degli istituti bancari del decesso del contraente onde poter riscuotere il premio”. Dunque, è la conclusione del giudice, “niente di più vero che Virginia Raggi non fosse neanche a conoscenza dell’esistenza delle tre polizze stipulate da Romeo (peraltro in epoca distinta dalla nomina) e dei cui importi sarebbe stata beneficiaria in caso di decesso del collaboratore”.

 

“Infondatezza della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perché avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica”, ha commentato la sindaca su Facebook. Raggi parla di “oltre un anno di accuse da parte di politici e dei tanti ‘soloni’ che, dalle loro comode poltrone negli studi e salotti tv, pontificavano su materie che evidentemente non conoscono. Il giudice sottolinea la trasparenza e la bontà del mio operato grazie alle richieste di pareri legali che, prima della nomina, ho fatto all’avvocatura del Campidoglio e all’Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone“.

Il Gip, prosegue Raggi, “definisce falso che io possa aver nominato Salvatore Romeo per beneficiare di tre polizze assicurative di cui io non sapevo assolutamente nulla. Ancora fango e facile ironia sulle ‘polizze a mia insaputa‘ – continua la sindaca sul suo profilo Facebook – eppure avevo ragione: sono stata accusata ingiustamente da tanti che ora taceranno o faranno finta di nulla. Voglio ringraziare i miei avvocati e voi che avete creduto in me, certi che mi sia sempre comportata correttamente. Andiamo avanti a testa alta”.

 

 

(20/02/2018 10:08)

Corte conti toscana

nessun dubbio interpretativo sui diritti di rogito.