IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 16/03/2018 alle ore 09:41
Dirigenti stop trasparenza redditi

Trasparenza. L' Anac sospende gli obblighi di pubblicazione dei compensi

Dirigenti Pa, stop agli stipendi online

ROMA Bandiera bianca, e parola alla Corte

costituzionale. La battaglia ingaggiata dai

156mila dirigenti pubblici italiani contro la

pubblicazione online dei loro compensi ha

espugnato l' ultimo fortino: quello dell' Anac,

che ieri ha sospeso gli obblighi di trasparenza

anche per aiutare le amministrazioni ormai

intrappolate nel più classico degli intrecci

burocratici all' italiana. All' atto pratico, l'

ostacolo finale è caduto: e i dirigenti possono

chiedere agli uffici di rimuovere dai siti

dell'«amministrazione trasparente» i dati sui

compensi.

Quella decisa ieri dall' Anac è l' ultima (per

ora) mossa di un' altalena che appassiona da

anni gli uffici pubblici. Tutto nasce dai decreti

c h e n e l 2 0 1 3 h a n n o a t t u a t o l a « l e g g e

Severino» sulla lotta alla corruzione, e hanno

previsto lo stesso trattamento per politici e

dirigenti: in nome della trasparenza, ministri,

sindaci, assessori e vertici amministrativi

avrebbero dovuto pubblicare su Internet

patrimoni, redditi, rimborsi per viaggi e

missioni e tutti gli altri compensi a carico della

Pa.

Il dibattito fra sostenitori della «trasparenza» e

detrattori del «gossip retributivo» si è infiammato subito, e ha complicato la vita alla trafila burocratica.

La legge Severino è stata attuata da due decreti, e i decreti sono stati applicati con le istruzioni del

Garante della Privacy. I dirigenti, esperti conoscitori del meccanismo, sono partiti dal fondo, e hanno

chiesto al Tar Lazio di occuparsi degli atti del Garante. Con l' ordinanza 1030 del 2017 i giudici

amministrativi hanno tirato la prima bordata, e hanno sospeso le istruzioni che spiegavano come

pubblicare i dati su stipendi, patrimoni e rimborsi spese. Ma il colpo non è stato definitivo, perché la

burocrazia è una scienza esatta. La decisione del Tar ha interessato il comma 1, lettere c) e f), e il

comma 1bis

dell' articolo 14 del decreto legislativo 33 del 2013, che regolano la pubblicazione distinta

di patrimoni, stipendi e così via. Lo stesso articolo 14 ha però anche un comma 1ter,

che riguarda la

diffusione online degli «emolumenti complessivi percepiti a carico della finanza pubblica» da ogni

dirigente.

La distinzione è importante per i politici, ma nel caso dei dirigenti gli «emolumenti complessivi a carico

della finanza pubblica» finiscono nei fatti a corrispondere con lo stipendio, nelle sue varie componenti. Il

dubbio è venuto allo stesso Garante della Privacy, che è tornato a bussare al Tar per capire se la

bocciatura dei primi due commi (1 e 1bis)

si estendesse di fatto anche al terzo (1ter).

La risposta,

affermativa, è arrivata a gennaio con la sentenza 84/2018. A quel punto le amministrazioni si sono

trovate strette fra i «no» del Tar e i «sì» dell' Anac, che ha continuato a evitare la sospensione con due

comunicati di maggio e novembre 2017.

Ora le indicazioni cambiano, anche per fermare la battaglia fra chi brandisce le sentenze amministrative

Tar e chi risponde con le istruzioni dell' Authority.

Ma l' ultima parola tocca alla Consulta a cui, sempre su richiesta del Tar Lazio (ordinanza 9828/2017)

tocca chiarire se il solito comma 1ter

va d' accordo con la Costituzione.

gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Gianni Trovati

16 marzo 2018

Pagina 12 Il Sole 24 Ore



stand by (18/03/2018 15:13)

Sospende ,non ritira o revoca in attesa delle decisioni

grazie ad anac.... (16/03/2018 10:02)

...abbiamo perso solo tempo,pazienza e denaro per un adempimento che si intuiva essere illegittimo...accidenti a lor signori...a lavar la testa all'asino...