Storie di ordinaria follia....
Succedono solo nei comuni. Questa volta è il comune metropolitano di Napoli che rischiava il crack definitivo per un debito risalente al 1981. Un'intera città bloccata per un pignoramento di 45 milioni
Gentiloni salva de Magistris Lo Stato pagherà i debiti
che bloccano il Comune Roma garantisce 84 milioni
La somma versata al Municipio
Consorzio Cr8, intesa a Palazzo Chigi dopo l' input del premier
NAPOLI L' accordo c' è, le firme ancora no. Lo
S t a t o h a p e r ò a c c e t t a t o d i g a r a n t i r e l a
copertura finanziaria per consentire al Comune
d i N a p o l i d i l i q u i d a r e i l C o n s o r z i o C r 8 ,
creditore per lavori risalenti al 1981, che a sua
volta ha pignorato 45 milioni attualmente nella
cassa di Palazzo San Giacomo. Soldi che si
aggiungono ai 19,3 milioni che il Municipio
aveva già versato al Consorzio, ma che però
non avevano arrestato l' azione per il recupero
del credito oramai accertato in quanto, proprio
lo Stato, in precedenza, non aveva dato
seguito ad un precedente accordo che pure
era stato trovato con il Comune di Napoli. Ma
la riunione di ieri, convocata per risolvere
definitivamente il problema, stando alle
dichiarazioni dei partecipanti, avrebbe dato i
frutti sperati.
Il tavolo alla era fissato a Palazzo Chigi per le
15. Negli uffici della presidenza del Consiglio
si sono incontrati il segretario generale della
presidenza del Consiglio, Paolo Acquilanti e il
vicesegretario, Luigi Tarantino. Eppoi Antonio
Funiciello, che è il segretario del presidente
d e l C o n s i g l i o , P a o l o G e n t i l o n i ; e i l
commissario straordinario di governo per i
lavori effettuati dal Consorzio Cr8 per il post
t e r r e m o t o , C a r l o S c h i l a r d i , c h e è u n
consigliere di Stato.
La delegazione del Comune di Napoli era guidata invece da Attilio Auricchio, direttore generale del
Comune di Napoli e capo di Gabinetto del sindaco de Magistris, accompagnato dal capo dell'
Avvocatura Municipale, Fabio Ferrari, e dall' avvocato Stefano Moriconi.
La bozza di intesa è stata definita nei dettagli e condivisa da tutti i presenti. Lo schema di accordo
proposto era quello portato dal Comune di Napoli che, quindi, è stato recepito integralmente.
In sostanza, lo Stato garantirà il 77% del debito verso Cr8 (che è di 84 milioni, esclusi eventuali
interessi), il Comune di Napoli si accollerà invece il restante 23%. Sono ora in corso i calcoli sulle voci
accessorie, come gli interessi e spese varie. Sarà comunque il Comune di Napoli l' interlocutore di Cr8
in quanto lo Stato verserà comunque la somma tramite l' amministrazione cittadina.
Il commissariato di governo, che comunque, nonostante si stia parlando del 1981, esiste ancora,
garantirà tra i 20 e i 30 milioni, «invece il delta specifica
Auricchio ,
quindi la differenza fino al
raggiungimento del 77%, e quindi fino a circa 63 milioni, se lo accollerà lo Stato consentendoci quindi di
liberare la cassa comunale oggi pignorata».
Stamattina, spiega sempre Auricchio, «la presidenza del Consiglio chiederà il via libera all' Avvocatura
dello Stato, che al più tardi avverrà lunedì. Ma per la prossima settimana tutto sarà pronto e, subito
dopo, potremo avviare un' intesa transattiva con il Consorzio Cr8».
Fumata bianca, dunque, o quasi. Perché è vero che manca ancora l' atto, ma è pur vero che le parti
hanno condiviso interamente lo schema di intesa su un debito che sta schiacciando come un macigno il
Municipio napoletano.
Non dovrebbero esserci intoppi, a sentire i commenti di Auricchio e del sindaco.
Atteso che chi aveva potere per decidere era seduto attorno al tavolo, ieri. Di fatto, è stato recepito l'
input politico che ha dato il premier Paolo Gentiloni, che in sostanza ha detto: chiudiamo l' intesa e
garantiamo le coperture finanziarie per liberare il Comune di Napoli da questo assillo.
Un interessamento, quello di Gentiloni, vero, reale, che ha riconosciuto lo stesso de Magistris, mai
troppo tenero verso i governi a guida Pd che pure lo hanno salvato più volte durante questi cinque anni.
«L' incontro a Roma tra i vertici di Palazzo Chigi e quelli del Comune di Napoli è andato bene: si è
trovato l' accordo sulla ripartizione del debito Cr8», in una nota la conferma del primo cittadino
napoletano. Che aggiunge: «Nei prossimi giorni verrà definito formalmente l' accordo e questo aprirà la
strada per l' eliminazione dell' intero pignoramento sulla cassa del Comune. Esprimiamo soddisfazione
per l' incontro».
Insomma, salvo sorprese, presto la cassa del Comune di Napoli dovrebbe essere liberata. Al momento,
infatti, l' amministrazione cittadina sta effettuando tutti i pagamenti per anticipazioni di cassa «che non
sono infiniti e che hanno un costo importante in termini di interessi», spiegava l' assessore al Bilancio,
Enrico Panini, preoccupato dal fatto che un accordo fosse necessario «altrimenti da aprile anche gli
stipendi sarebbero a rischio».
Ma se una partita sta per chiudersi, un' altra si apre immediatamente: quella con la Corte dei conti che,
proprio per non aver inserito il debito verso il Cr8 in bilancio, ha sanzionato il Comune di Napoli «per
aver violato il Patto di Stabilità 2016». Il paradosso, infatti, è che in presenza della risoluzione del
problema con il Consorzio Cr8, con lo Stato che ha accertato di accollarsi la sua parte di debito, un altro
organo dello Stato, cioè la Corte dei conti, sanzioni il Comune fino alla cifra di 114 milioni sotto forma di
minori trasferimenti.
A Palazzo San Giacomo, ovviamente, attendono le motivazioni prima di avviare una battaglia che però
può essere solo politica: il pronunciamento a sezioni riunite della Corte dei conti, infatti, non è
appellabile. Servirebbe solo un intervento legislativo che il sindaco ha annunciato di voler chiedere al
prossimo parlamento sotto forma di legge ad hoc per Napoli. «Comincia ora il secondo tempo che
consiste nell' eliminazione del paradosso, dell' ingiustizia e della beffa di sanzioni che sono derivate da
un debito del 1981 che mai era stato pagato», ha commentato il sindaco. Ben sapendo che, incassato l'
accordo per il Cr8, uno spiraglio per evitare il crac finanziario si apre davvero.
LUIGI NAPOLI
16 marzo 2018
Pagina 3 Corriere del
Mezzogiorno
Campania
|