IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
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Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
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Discussione libera proposta da: il 04/04/2018 alle ore 09:38
La Corte dei conti demolisce contratto statali

La Corte dei conti demolisce gli aumenti elettorali

agli statali

Per i magistrati contabili la ratio alla base dei rinnovi contrattuali a 250.000 dipendenti

pubblici è «deludente» Gentiloni, alla vigilia del 4 marzo, «anziché premiare merito e

produttività» ha preferito dare mance a tutti

carlo tarallo «Il rinnovo del contratto degli

statali non è una mancia elettorale»: così parlò

il ministro della Pubblica amministrazione,

Marianna Madia, subito dopo la firma dell'

accordo con i sindacati. Invece, quell' accordo

è stato esattamente questo: una mancia

elettorale. Un tentativo, attraverso un aumento

a pioggia di 85 euro al mese in media per i

250.000 statali interessati dal nuovo contratto,

di racimolare qualche voto in vista delle

e l e z i o n i d e l 4 m a r z o . T e n t a t i v o f a l l i t o ,

considerata la batosta elettorale registrata dal

Pd di Matteo Renzi, e ora smascherato dalla

Corte dei conti, che, pur dando il via libera dal

punto di vista della compatibilità economica,

critica pesantemente la sua architettura.

U n g i u d i z i o d u r i s s i m o , q u e l l o d e l l a

magistratura contabile, che rappresenta l'

ennesima dimostrazione di come il governo

presieduto da Paolo Gentiloni, in nome e per

conto di Matteo Renzi, abbia anteposto la

propaganda politica agli effettivi interessi del

Paese.

Il nuovo contratto per il triennio 2016/2018, fu

firmato lo scorso 23 dicembre dal presidente

d e l l ' A r a n , l ' A g e n z i a r a p p r e s e n t a n z a

negoziale pubbliche amministrazioni, Sergio

Gasparrini, che lo sottoscrisse per conto del

ministro Madia, e dai sindacati confederali e di categoria Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Cisal. L' accordo

interessa circa 250.000 lavoratori della pubblica amministrazione, dipendenti di ministeri, agenzie ed

enti come Inps e Cnel e prevede, per la parte economica, dopo circa 9 anni di blocco, aumenti salariali

di 85 euro medi lordi e il pagamento degli arretrati maturati.

Un accordo che la Corte dei conti bacchetta nella delibera sul rinnovo contrattuale del comparto

Funzioni centrali 20162018

depositato il 23 marzo. A giudizio della magistratura contabile l' accordo è

«complessivamente deludente» nell' ottica di una remunerazione del dipendente che abbia l' obiettivo di

premiare il merito e di incentivare produttività ed efficienza nel pubblico impiego: il contratto infatti

prevede, al contrario, aumenti di stipendio lineari per i 250.000 dipendenti interessati.

I rilievi della Corte dei conti sono di grande interesse, perché mettono in evidenza come il nuovo

contratto non tenga conto della necessità di favorire e incoraggiare l' aumento della produttività nella

pubblica amministrazione ma, al contrario, sia una vera e propria mancia distribuita a tutti, che va ad

aumentare la parte fissa dello stipendio e non quella relativa alla produttività.

«Il vero parametro», scrive la Corte dei conti, «per certificare la compatibilità economica di incrementi

contrattuali, specie se superiori all' andamento dell' inflazione, non può prescindere da una valutazione

degli effetti della contrattazione, in termini di recupero della produttività del settore pubblico. Sotto tale

profilo, l' ipotesi all' esame si rivela complessivamente deludente», scrivono i magistrati contabili,

«perché le risorse messe a disposizione risultano pressoché esclusivamente per corrispondere

adeguamenti delle componenti fisse della retribuzione».

Il punto dolente è questo, e viene sottolineato anche in un altro passaggio della delibera nella quale,

richiamando la riforma Brunetta del 2009, la Corte dei conti mette in evidenza che «non si può non

sottolineare che tale normativa affidava alla contrattazione collettiva il compito di procedere a una

sostanziale ridefinizione delle componenti variabili della retribuzione, da destinare prevalentemente a

finalità realmente incentivanti e premiali».

In sostanza, secondo la Corte dei conti, il nuovo contratto firmato poche settimane prima del voto

contraddice la filosofia che deve essere alla base di una buona pubblica amministrazione, vale a dire

incentivare il dipendente che si impegna di più stimolando così la produttività e l' efficienza del

comparto pubblico. La Corte certifica la compatibilità economica del contratto, ma mette in evidenza

che «in mancanza di un predefinito parametro di riferimento la verifica della compatibilità economica dei

costi contrattuali si rivela, pertanto, di non facile percorribilità». Le perplessità della magistratura

contabile riguardano anche la riforma Madia e il nuovo testo unico. «Segnali negativi», scrivono i giudici,

«derivano dal mancato completamento della riforma della pubblica amministrazione delineata dalle

legge 124 del 2015, con riferimento alla complessiva riscrittura del Dlgs 165 del 2001 e all' auspicata

riforma della dirigenza». Il governo guidato da Paolo Gentiloni e teleguidato da Matteo Renzi incassa l'

ennesima solenne bocciatura.

CARLO TARALLO

4 aprile 2018

Pagina 2 La Verità

 



fonti sicure (25/05/2018 08:48)

100 euro nette in più al mese di media e 1000-1500 di arretrati

e noi ??? (24/05/2018 11:11)

siamo contenti per i dipendenti

 

noi aspettiamo

 

dicono 100 euro nette al mese in più in media e circa 1000 euro di arretrati ...

Enti locali contratto 2016/2018 (24/05/2018 11:04)

Firmati all' Aran i contratti nazionali 20162018

dei due comparti. Aumenti da giugno

Autonomie, arretrati ricchi

Da 592 a 883 negli enti. Da 361 a 651 nella sanità

Aumenti in busta paga e arretrati pesanti a

partire da giugno per 1,2 milioni di lavoratori

pubblici. Sono i dipendenti di regioni, enti

locali e sanità che, dopo nove anni di attesa e

di blocco della contrattazione, festeggiano la

firma dei rispettivi contratti nazionali di lavoro.

La sottoscrizione dei Ccnl 20162018

dei

comparti Funzioni locali e Sanità è arrivata ieri

all' Aran, dopo il semaforo verde della Corte

conti (si veda ItaliaOggi del 16 maggio). I

contratti traducono in cifre l' ormai celeberrimo

accordo governosindacati

del 30 novembre

2016 che prometteva agli statali aumenti medi

mensili di 85 euro. Così è stato anche grazie al

cosiddetto «elemento perequativo» che

f i n a n z i a p a r t e d e g l i a u m e n t i m e n s i l i e

decresce con l' aumentare della qualifica.

Come si vede dalla tabella in pagina, si parte

dai 52 euro di aumento (più 29 euro di quota

perequativa) per le categorie più basse fino ad

arrivare ai 90 euro di aumento della categoria

D6 (con soli 2 euro di perequazione).

Ma al di là degli aumenti mensili, i dipendenti

di enti locali e regioni potranno festeggiare per

i corposi arretrati in arrivo con la busta paga di

giugno. L' assegno una tantum maturato per il

periodo 1° gennaio 201631

maggio 2018

andrà da un minimo di 592,50 euro per la

fascia A1 a un massimo di 883,10 euro per la fascia D6. Un dipendente medio (categoria C1) si porterà

a casa 669,80 euro di arretrato e vedrà crescere lo stipendio tabellare mensile lordo dai 1.621,18 euro

del Ccnl 2008/2009 ai 1.695,34 del tabellare mensile lordo in vigore dal 1° aprile 2018, comprensivo

dell' indennità di vacanza contrattuale (in questo caso pari a 12,16 euro). Ai nuovi importi, riassunti qui

di fianco, si arriva sommando agli aumenti 2016 e 2017 l' aumento pieno a decorrere dal 1° marzo 2018.

Dal 1° aprile 2018 il nuovo tabellare assorbe anche l' importo mensile dell' indennità di vacanza

contrattuale. Gli arretrati saranno calcolati sommando il valore dei vari ratei di aumento per il numero di

mensilità interessate (comprensive di tredicesima) a cui si aggiungono tre mesi di elemento perequativo

(marzo, aprile e maggio 2018). Anche nella sanità, come negli altri comparti della p.a., gli aumenti medi

saranno nell' ordine di 85 euro mensili (si andrà da un minimo di 80,50 euro a un massimo di 94,80) a

cui vanno aggiunti in media 480 euro di arretrati (da un minimo di 361,50 euro a un massimo di 651,40

euro). «Dopo quasi dieci anni, attraversati dal blocco della contrattazione e da politiche regressive sul

lavoro pubblico segniamo la fine di questa lunga attesa», ha commentato la segretaria generale della

Fp Cgil, Serena Sorrentino. «Rimettiamo in moto un processo che da' preminenza alla contrattazione e

alla valorizzazione del lavoro pubblico, cancellando definitivamente la legge Brunetta». «Il pagamento

degli arretrati, gli aumenti concordati e i nuovi strumenti di tutela previsti dai contratti daranno un

sostegno importante al potere d' acquisto dei salari», ha osservato Maurizio Petriccioli, segretario

generale Cisl Fp che chiede l' avvio immediato dei lavori della Commissione paritetica per affrontare il

tema della classificazione del personale.

FRANCESCO CERISANO

22 maggio 2018

Pagina 32 Italia Oggi

 

Comuni e sanitą aumenti da giugno (17/05/2018 10:09)

Pubblico impiego. Via libera della Corte dei conti ai contratti dei due comparti, in cui lavorano

1,5 milioni di persone

Comuni e sanità, aumenti da giugno

ROMA Dovrebbero cambiare da giugno le

buste paga di circa 1,5 milioni di dipendenti

pubblici negli organici di sanità, regioni ed enti

locali.

È questo l' effetto della certificazione ottenuta

dalla Corte dei conti sulle intese siglate all'

Aran il 21 febbraio («Funzioni locali», che

c o m p r e n d o n o r e g i o n i , p r o v i n c e , c i t t à

metropolitane e comuni) e il 23 febbraio

scorso (sanità). Ora manca solo l' ultimo

passaggio, formale ma decisivo, con la

convocazione dei sindacati all' Agenzia per la

firma definitiva: convocazione che i sindacati

hanno subito fatto sapere di attendere «a

breve».

I tempi per passare in fretta ai fatti, del resto, ci

sono tutti, dal momento che le buste paga

vengono preparate in genere entro il giorno 10

del mese di riferimento. Per il 10 giugno,

quindi, la firma definitiva dovrebbe essere

arrivata e tutto sarebbe pronto per applicare

gli aumenti.

A rendere "ricco" il primo stipendio rinnovato

saranno prima di tutto gli arretrati, che

tradurranno in cifre l' eredità degli aumenti

graduali previsti a valere sul 2016 e 2017 e sui

primi mesi di quest' anno. La cifra varia da caso a caso, ma per esempio per un livello medio negli enti

locali («categoria C1» si attesteranno a 750 euro. Per i calcoli relativi a ogni profilo bisogna sommare i

miniincrementi

previsti per il 2016, quelli un po' più consistenti messi in calendario nel 2017 e quelli a

regime relativi ai primi cinque mesi del 2018. Su quest' anno il monte degli arretrati da recuperare è

alimentato anche dall'«elemento perequativo» dei mesi di marzo, aprile e maggio.

Proprio questo «elemento perequativo» rappresenta infatti la novità principale di questa tornata

contrattuale.

Per alzare un po' il livello degli aumenti, con un' attenzione particolare alle fasce retributive più basse,

gli accordi hanno infatti aggiunto alle nuove cifre a regime questo tassello temporaneo, che vale per il

periodo marzodicembre

in regioni ed enti locali e parte invece da aprile nel caso della sanità.

Gli aumenti, quindi, viaggiano su un doppio binario. Quelli a regime valgono in media 65 euro lordi al

mese negli enti territoriali, e oscillano da 52 a 90,3 euro a seconda del gradino occupato dal dipendente

nella scala gerarchica. In sanità invece la media viaggia a 66,9 euro, e va dai 50,5 euro del gradino più

basso ai 90,8 di quello più alto.

Fino a dicembre, poi, gli stipendi saranno puntellati dall'«elemento perequativo», che vale 29 euro al

mese (30 nella sanità) per le fasce retributive inferiori e scende via via fino a 2 euro (4 nella sanità) per

chi è si colloca nello scalino immediatamente inferiore alla dirigenza. Ma questo significa anche che da

gennaio, se la manovra non si preoccuperà del problema, proprio chi riceve gli stipendi più bassi si

vedrà alleggerire di più la busta paga con la caduta dell' aumento temporaneo.

Per avere certezze sulle prospettive bisognerà però aspettare il superamento dello stallo politico, che

oggi impedisce di prevedere quale sarà l' atteggiamento del prossimo governo nei confronti del

pubblico impiego. E ostacola, en passant, anche lo sviluppo del confronto appena partito sul nuovo

contratto dei dirigenti.

gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Gianni Trovati

16 maggio 2018

Pagina 2 Il Sole 24 Ore

 

(16/04/2018 20:54)

compenserà con il trattamento di fine rapporto in unica soluzione giusta futura sentenza della corte costituzionale

convegno ANCI Lombardia (16/04/2018 20:44)

al convegno ANCI Lombardia di oggi sulla pre-intesa del CCNL Enti locali un relatore, molto introdotto in ambito ARAN, ha ipotizzato conclusione percorso a fine giugno c.a.

per contratto Segretari comunali, si ipotizza un annetto circa.

Ciro sarà già in pensione!!! Quindi gli faranno calcoli sulla pensione senza aumenti

Road map contratto enti locali (16/04/2018 11:06)

Sul Ccnl Funzioni locali 20162018

l' ok condizionato del consiglio dei ministri

Contratto, i tempi si allungano

Gli aumenti tabellari per il personale sono eccessivi

Dal Governo, via libera condizionato al nuovo

Contratto collettivo nazionale di lavoro, per il

triennio 20162018,

relativo al personale del

comparto «Funzioni locali». Nella riunione del

10 aprile scorso, il consiglio dei ministri, su

proposta del Presidente Paolo Gentiloni e

della ministra per la semplificazione e la

pubblica amministrazione Maria Anna Madia,

h a i n f a t t i c o n d i v i s o l e o s s e r v a z i o n i d e l

Ministero dell' economia e delle finanze, a

norma dell' art. 47, comma 4, del decreto

legislativo n. 165 del 2001, in merito all' ipotesi

d i C c n l s o t t o s c r i t t o d a l l ' A r a n e d a l l e

confederazioni e organizzazioni sindacali di

categoria il 21 febbraio. Osservazioni che

attengono, ad esempio, agli aumenti tabellari

eccessivi. Ricordiamo che l' art.

47 dispone che il precontratto,

unitamente alla

relazione tecnica, sia trasmesso entro dieci

giorni dalla sua sottoscrizione, dall' Aran ai

c o m i t a t i d i s e t t o r e e d a l G o v e r n o p e r l '

espressione di un parere sul testo e sugli oneri

finanziari diretti e indiretti. Acquisito il parere

favorevole sull' ipotesi di accordo e sugli oneri

f i n a n z i a r i , i l g i o r n o s u c c e s s i v o l ' A r a n

dovrebbe trasmettere la quantificazione dei

costi contrattuali alla Corte dei conti. Ora,

invece, il testo tornerà all' Aran, per essere

adeguato ai rilievi del Mef, dopo di che passerà al vaglio della magistratura contabile per il visto

necessario ai fini della firma definitiva. La Corte è chiamata a certificare l' attendibilità dei costi

quantificati e la loro compatibilità con gli strumenti di programmazione e di bilancio: a tal fine, deve

deliberare a Sezioni riunite entro quindici giorni dalla trasmissione, decorsi i quali, in caso di inerzia, la

certificazione si intende effettuata positivamente. Infine, l' esito della certificazione viene comunicato

dalla Corte all' Aran, al comitato di settore e al Governo. Se la certificazione è positiva, si procede alla

firma definitiva. Se, viceversa, non fosse positiva, occorrerebbe procedere alla riapertura delle trattative.

Se la certificazione non positiva fosse limitata a singole clausole contrattuali, si procederebbe alla firma

definitiva, salva l' inefficacia delle clausole contrattuali non positivamente certificate.

In effetti, la Corte dei conti ha già sollevato alcuni dubbi, sia pure sul Ccnl relativo al comparto delle

funzioni centrali (i c.d. ministeriali), rilevando come gli aumenti tabellari del 3,48%, quelli che

dovrebbero garantire aumenti medi lordi da 85 euro a dipendente, siano eccessivi. Dito puntato, inoltre,

contro la scarsa considerazione degli aspetti meritocratici, che invece erano alla base della riforma del

pubblico impiego targata Brunetta (che pure è rimasta in gran parte lettera morta).

Si tratterà di vedere se tali criticità verranno rilevate anche nel caso degli enti locali, dove a complicare il

quadro c' è anche il c.d. elemento perequativo, finalizzato a scongiurare il rischio di aumenti sottosoglia.

Come noto, in tal caso l' onere finanziario è interamente a carico dei bilanci locali, ma solo dopo

la sottoscrizione definitiva sarà possibile procedere alle variazioni di bilancio necessarie a pagare le

nuove competenze e gli arretrati.

MATTEO BARBERO

13 aprile 2018

Pagina 41 Italia Oggi

 

(06/04/2018 10:29)

http://www.ilsussidiario.net/News/Lavoro/2018/4/5/CONTRATTO-STATALI-Il-merito-dimenticato-da-Corte-dei-conti-e-sindacati/814807/#.WsWwVJVFUC0.blogger

Riflettiamo su un punto.....è ammissibile che 200.000 amministrazioni pubbliche definiscano autonomamente cosa intendere per merito, concetto già di per se evanescente e soggettivo?

(06/04/2018 10:24)

http://luigioliveri.blogspot.it/2018/04/corte-dei-conti-ccnl-deludente-ma.html

(04/04/2018 17:04)

sarà un nostalgico dei tempi che furono

(04/04/2018 10:08)

ottimista!

L'articolista mi sembra più orientato a rispolverare la "riforma madia......"

parla di "complessiva riscrittura del dlgs 165 del 2001 e auspicata riforma della dirigenza"

(04/04/2018 10:01)

tra due anni vedremo il nuovo contratto dei segretari