Niente contributi statali a 3.100 comuni ritardatari
Sono circa 3.100 i comuni in ritardo nella
t r a s m i s s i o n e d e i q u e s t i o n a r i p e r l '
aggiornamento dei fabbisogni standard.
Per essi, è scattata la sanzione più pesante,
ovvero il blocco dei pagamenti a qualsiasi
titolo dovuti dallo stato, ivi compreso il fondo di
solidarietà che proprio in questi giorni è
arrivato, invece, nelle casse degli enti in
regola. Per gli altri, al contrario, i rubinetti
resteranno chiusi fino a che non risulteranno
adempienti.
A fare notizia non è tanto il numero di enti
inserito nella «lista nera», dato che quest'
ultima viene costantemente aggiornata dal Mef
e dal ministero dell' interno (che ha appena
pubblicato la situazione al 26 aprile), ma il
fatto che stavolta gli effetti della sanzione sono
pesanti e rischiano di mettere in ginocchio le
amministrazioni più a corto di cassa.
Proprio nei giorni scorsi, infatti, lo stesso
Viminale ha messo in pagamento la prima
tranche, pari al 66%, del fondo 2018, che in
teoria vale per i sindaci circa 4 miliardi.
Soldi di cui c' è bisogno come il pane, visto
che per incassare ciò che resta di Imu e Tasi
occorre aspettare ancora più di un mese (il
pagamento dell' acconto è in calendario per
metà giugno).
Ma non un euro arriverà ai comuni che non hanno completato l' aggiornamento dei questionari da
trasmettere alla Sose. Si tratta di un adempimento che periodicamente turba i sonni degli uffici locali,
già oberati da mille altri obblighi informativi cui è sempre più difficile far fronte con lo scarso personale
disponibile. Per i ritardatari, tuttavia, non ci sono attenuanti: il mancato rispetto dei termini, a
prescindere dalla causa, determina il blocco della liquidità. Nell' elenco, in effetti, compaiono enti pluri
inadempienti ed altri cui manca solo un piccolo sforzo per mettersi in regola.
Ad aggravare la situazione, come detto, la circostanza che a essere congelate sono anche le risorse del
fondo di solidarietà comunale, che in questi giorni sono state erogate alle amministrazioni puntuali.
Un paradosso, se si pensa che buona parte di questi soldi sono «di proprietà» degli stessi comuni, che
finanziano il meccanismo con una quota della propria Imu.
Ma non è l' unica stranezza, perché c' è un ulteriore elemento che rende beffarda la sanzione. Essa,
infatti, finisce per penalizzare più i poveri dei ricchi. Questi ultimi, infatti, spesso non ricevono nulla dal
fondo e, anzi, devono alimentarlo con una ulteriore quota delle proprie entrate tributarie: sono i
cosiddetti comuni negativi, piuttosto numerosi nell' elenco degli inadempienti a Sose (fra i tanti,
Sestriere e Setri Levante), forse per un calcolo razionale che li porta a trascurare volutamente un
compito ben sapendo di essere immuni dalla penalità che ne presidia il puntuale adempimento.
10 maggio 2018
Pagina 32 Italia Oggi
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MATTEO BARBERO