Infatti, nell'articolo si richiamano in modo certosino gli orientamenti delle varie sezioni della Corte dei Conti, della Ragioneria dello Stato, ma non vi è alcun cenno alle numerose sentenze dei giurdici del lavoro (oramai più di 20), tutte favorevoli alle istanze dei segretari comunali interessati.
Adesso vi immaginate lo scontro tra Procura della Corte dei Conti da un lato, pronta a chiedere la condanna del responsabile della corresponsione dei 40 mila euro (Responsabile del personale o di regioneria), ritenuta illegittima e quindi indebita; e soggetto beneficiario dall'altro, forte dell'orientamento di segno opposto, pietrificato, del giudice ordinario?
Quali azioni può mettere in campo chi dovesse esere citato dalla Corte dei Conti per danno erariale, nella vicenda in questione?
Le plurime sentenze del giudice del lavoro favorevoli ai segretari comunali di fascia A e B in comuni senza dirigenti, saranno sufficienti a dimostrare la mancanza di colpa grave nella decisione di corrispondere i surriferiti diritti?
Ne vedremo delle belle, stante la prosecuzione all'infinito di questa triste telenovela, a scapito della categoria, costretta a rivolgesri al giudice del lavoro per una lettura sacrosanta della norma di legge in materia.
D'altra parte è assolutamente fuori dal mondo che solo chi operi in comuni senza dirigenza possa ambire ai diritti di rogito. La norma introdotta dal legislatore qualche anno fa non fa altro che produrre una paradossale, aberrante disparità di trattamento economico, a fronte dello svolgimento di una medesima funzione.
Vi immaginate come sarebbe ridicolo se alcune voci stipendiali di un magistrato ordinario venissero via via eliminate, man mano che lo stesso magistrato accede a ruoli superiori?