SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI
Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 28/05/2018 alle ore 10:15
Chi ci salverà?
Lo scenario delineato dal quadro politico delle ultime 24 ore mostra orizzonti inquietanti per il nostro paese.
Ci sentiamo in pericolo e non vediamo all'orizzonte la persona, percorso in grado di metterci al sicuro, di salvarci.
Chi ci salverà?
L'azione dura ed inconsueta del presidente che impedisce ad un governo di scegliere la propria politica economica?
La spending review di Cottarelli?
I mercati finanziari che detengono il nostro debito e con esso ci giocano e guadagnano?
L'elemosina elargita e ad esaurimento della BCE?
Gli schiaffi e ricatti assestati in piena faccia dalla Germania che ci definisce pezzenti che non ringraziano dell'elemosina ricevuta?
Il ritorno al potere e al controllo della cosa pubblica di coloro i quali, con costanza e pervicacia ci hanno condotto sin qui e che non vedono l'ora di ritornare come prima e meglio, pardonne peggio di prima?
Chi ci salverà?
Chi ci slaverà` il gruppo Bilderberg? (12/06/2018 08:41)
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/09/bilderberg-come-trasformare-torino-da-citta-proletaria-a-espressione-della-turbofinanza/4415017/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/09/bilderberg-come-trasformare-torino-da-citta-proletaria-a-espressione-della-turbofinanza/4415017/
(11/06/2018 18:46)
i musicanti di Brema
Chi ci salverà? I furbetti di Berlino? (11/06/2018 12:14)
I furbetti di Berlino, il vero problema dell` Eurozona
Il libro
"Il rifiuto della Germania occidentale di
perseguire politiche più espansive ha ridotto lo
spazio disponibile agli altri Paesi membri di
crescere La strategia restrittiva della Germania
Ovest è in grande misura responsabile della
stagnazione dell` economia europea nell`
u l t i m a d e c a d e . I P a e s i e u r o p e i s i s o n o
intrappolati in un programma di austerità
m e r c a n t i l i s t a : c i a s c u n P a e s e c e r c a d i
a c c r e s c e r e e f f i c i e n z a e c o m p e t i t i v i t à
internazionale attraverso la riduzione dei salari
relativi e dell` occupazione (e perciò della
domanda interna) nell` attesa che gli altri Paesi
generino una domanda esterna sufficiente per
allargare i suoi sbocchi di mercato".
Questa analisi lucida e impietosa delle colpe
della Germania nella bassa crescita europea
non si riferisce all` eurozona e non è stata
scritta in queste settimane. È del 1986, si
riferisce al Sistema Monetario Europeo (il
precedessore - meno rigido - dell` euro) e si
deve a Pier Carlo Padoan (il nostro ministro
delle Finanze uscente) e Paolo Guerrieri. È
citata da Sergio Cesaratto nel suo ultimo libro,
Chi non rispetta le regole? Italia e Germania,
le doppie morali dell` euro (Imprimatur) e ci
avvicina nel modo migliore alle tesi principali
del libro.
Si tratta di una citazione che mette in luce una
delle radici della crisi europea di questi anni: la combinazione del modello economico tenacemente
perseguito per decenni dal più grande Paese dell` eurozona con le regole dell` Unione monetaria. Quella
stessa politica economica che Padoan e Guerrieri stigmatizzavano nel contesto di un sistema di cambi
semifissi, ha infatti avuto un effetto letteralmente esplosivo allorché è stata attuata in un regime a cambi
fissi.
Esplosivo per le economie più deboli dell` area, che non hanno più potuto contare sulla protezione
rappresentata da rapporti di cambio flessibili contro le politiche mercantilistiche basate sulla
"moderazione salariale" e la compressione della domanda interna perseguite dalla Germania.
Ma alla lunga esplosivo per la sopravvivenza stessa dell` area monetaria, esposta a sempre maggiori
tensioni per la divergenza crescente tra le condizioni economiche dei Paesi membri.
Quella combinazione ha contribuito in misura essenziale a originare gli squilibri che sono sfociati nella
crisi europea. Poi, a crisi esplosa, l` imposizione di un "programma di austerità mercantilista" a tutti i
Paesi dell` area ha avuto effetti deflazionistici, colpendo soprattutto quelli in difficoltà, costretti ad
adottare politiche di compressione dei salari distruttive per la domanda interna (e per le imprese che la
soddisfacevano), senza che questo potesse essere compensato dall` espansione delle esportazioni
entro l` area monetaria (perché tutti adottavano contemporaneamente queste politiche). Inoltre, l`
impossibilità per gli Stati dell` eurozona di perseguire politiche economiche e monetarie autonome ha
reso la ripresa più difficile e dolorosa (si vedano i ben diversi ritmi di recupero post-crisi tra Spagna e
Regno Unito, o tra Finlandia e Svezia).
Questa è la storia degli ultimi anni. Una storia il cui ultimo capitolo viene scritto dagli Stati Uniti di
Trump, con i dazi contro una fetta importante delle esportazioni europee: la Ue, avendo sacrificato la
domanda interna, non è infatti in grado di offrire agli Stati Uniti alcuna seria contropartita in termini di
maggiori esportazioni statunitensi in Europa al fine di evitare una guerra commerciale (quello che sta
invece negoziando la Cina, Paese in cui negli ultimi anni la domanda interna è cresciuta).
Il libro di Cesaratto ha il pregio di porre in luce, con l` ausilio di documentazione di prima mano, alcuni
snodi essenziali di questa storia. Un regime di cambi fissi (l` euro) perseguito dall` establishment italiano
(politico ed economico) con l` obiettivo (riuscitissimo) di imbrigliare il conflitto sociale, facendo della
moderazione salariale la leva principale se non unica del recupero di competitività, ma a scapito degli
investimenti e quindi anche della produttività del lavoro. Il mancato rispetto delle regole del gioco di un`
unione monetaria (pur codificate imperfettamente nel Patto per la stabilità e la crescita del 1999) da
parte della Germania, che le viola da anni con un avanzo commerciale eccessivo che destabilizza l`
area monetaria.
Il fatto che, a crisi scoppiata, l` aggiustamento necessario sia stato caricato tutto sulle spalle dei debitori,
resi ricattabili dal mancato sostegno della Bce al loro debito pubblico (rifiuto coerente con il Trattato di
Maastricht), attraverso l` imposizione di politiche di consolidamento fiscale che hanno ridotto la
domanda interna, mentre i paesi in avanzo non facevano nulla per espandere la propria.
Non manca nel libro una dettagliata disamina delle posizioni oggi in campo per la "riforma dell` Ue".
Posizioni che secondo Cesaratto, invece di cambiare le regole che non funzionano, vorrebbero renderle
ancora più restrittive. E che eludono invece il nodo fondamentale: quello della "irreversibilità del modello
tedesco", che "apre problemi drammatici per l` area euro.
Tale modello è infatti destabilizzante per le altre economie, o le condanna a un` eterna deflazione per
evitare di essere sommerse dalle esportazioni tedesche e dai conseguenti debiti. Il problema diventa
politico, e riguarda la sopravvivenza dell` unione monetaria come area di cooperazione e di sviluppo".
Infatti, conclude l` autore, "l` obiettivo non può certamente essere quello di mantenere l` eurozona a tutti i
costi", ma di "creare un quadro economico che consenta ai popoli dell` Unione europea di prosperare".
A ben vedere, è questo il vero sfondo anche delle polemiche che hanno accompagnato la contrastata
formazione del nuovo governo italiano.
Vladimiro Giacché
6 giugno 2018
Pagina 22 Il Fatto Quotidiano
(31/05/2018 18:41)
Ci salverà il figlio dell`ex segretario ,che magari sistema pure la categoria consentendoci di trasferirci verso lidi migliori viste le continue notizie negative .
(30/05/2018 18:22)
non giudico in base a quanto riportato dalle parti .
sarebbe stato bello assistere in diretta agli incontri per vedere ad esempio se oltre a savona avevan proposto altri
(30/05/2018 18:08)
Per intervento 9.43
Credo che Mattarella meriti invece un 30 con lode in diritto costituzionale. Concetti già detti in questi giorni ma che vale la pena ripetere.
Il suo impedimento a far nascere un governo con quel contratto alla base è ineccepibile sul piano politico e doveroso su quello giuridico, perché conteneva un inganno.
Il contratto tra M5S e Lega, con le sue esplosive misure del deficit e del debito, mascherava un chiaro intento di provocare uno scontro con le istituzioni europee con possibile/probabile uscita dall'euro (possibilità contemplata guarda caso nella.prima bozza). Intenzioni e strategie dalle incalcolabili conseguenze sul piano economico e finanziario che non erano state dichiarate in campagna elettorale e che non erano contenute nei programmi depositati dai partiti e dagli schieramenti e presentati agli elettori. Insomma un chiaro inganno per il popolo che andava ben oltre il mandato ricevuto
Se M5S e Lega intendono portare l'Italia fuori dall'Europa lo dicano chiaramente e ottengano sul punto il consenso della maggioranza degli italiani, cambino la Costituzione e poi procedano.
A quel punto entreremo di diritto nel mercato di libero scambio africano
(30/05/2018 17:45)
Chi ci salverà? La produzione continua e costante dell`avanzo primario dello stato, da circa 24 anni a questa parte che serve a pagare la sete inestinguibile di chi detiene il nostro debito, per circa 65 miliardi annui e ad impoverire progressivamente una nazione?
(30/05/2018 17:44)
Chi salverà i nostri risparmi? Il bail in europeo che addebita ai risparmiato ogni nefandezza prodotta da banche e amministratori delegati? Chi ci salverà? Una legislazione che perseguita un piccolo omesso controllo, adempimento e manda assolti chi spolpa banche e risparmi?
(30/05/2018 17:42)
Chi ci salverà? Il mea culpa unilaterale, come dice Cottarelli, che vede i NOSTRI PECCATI DI ITALIANI SPRECONI E CORROTTI e non vede gli sprechi, corruzioni e le dissipazioni di mercati finanziari, banche e oligarchi europei? Ammettere e correggere le evasioni fiscali dei piccoli e dei poveri, mentre le multi nazionali miliardarie fanno profitti nella nostra terra pagano spiccioli ed eludendo di fatto ogni tassazione?
(30/05/2018 17:42)
Chi ci salverà? Fornero e Cazzola che dalla tv ci ricordano che è bello andare in pensione a 70 e anche più, che forse sarà ancora più bello non andarci mai e passare direttamente dalla scrivania alla tomba. I giornali che evidenziano che gli italiani fanno schifo, non sanno votare, si affidano ai populisti, agli sprovveduti, anche se trattasi di ottuagenari con excursus nelle istituzioni che in pochi hanno in Italia? Le agenzie di rating,affidabili ed oneste.....che il giorno prima della catastrofe del 2007 davano rating di massima affidabilità a tutte le banche miseramente fallite o salvate con i soldi pubblici?
(30/05/2018 17:40)
w l`italia, w il popolo italiano w la repubblica w la costituzione nessuna resa a chi ci vuole offender vilipendere asservire schiavizzare sfruttare nessuna resa w la libertà
(30/05/2018 17:33)
La sovranità l'abbiamo persa ben prima dell'adesione all'euro, ma da quando 50anni orsono abbiamo cominciato e poi insistito con politiche di bilancio scellerate che hanno fatto esplodere il debito, consegnando di fatto il ns destino all'umore dei mercati.
E ora, giustamente, le condizioni le dettano loro...
(30/05/2018 16:52)
Votare a fine luglio è impossibile a meno che non si allestiscano seggi sulle spiagge, e credo sia vietato dalla legge.
Non rimane che un governo di scopo con compiti precisi e limitati e il voto a ottobre.
Poi cerchiamo di imparare la lezione dei mercati, perché se avvertono odore di ritorno dei populisti si incazzano, le agenzie di rating ci declassano due volte e così non potendo più la BCE acquistare titoli di stato tricolore al posto del governo avremo il Fondo Monetario Internazionale la BCE è la Commissione Europea ad adottare misure di alta austerità
aspettiamo (30/05/2018 14:36)
...le ultime novita' dal manicomio italia,sperando che non debba essere necessario qualche TSO da un momento all'altro.....cottarelli,se ascolta me,rinuncia per evitare di trovarsi sulla graticola, senza maggioranza,e con i mercati scatenati...