IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
Sei in: Home page --> Blog

PRIVACY E COOKIE

Il Comune Informa 2.0


You Can Go: Portale del turismo

Fatturazione elettronica Pa e conservazione sostitutiva


ICT Global Service srl


viewpoints.it la città intelligente


Amministrazione Aperta


viewpoints.it la città intelligente

Il blog e' organizzato in aree tematiche ognuna delle quali puo' avere una o piu' aree di discussione. Nelle area di discussioni possono essere inseriti uno o piu commenti.
Le aree di discussione possono essere riservate o libere. Nelle discussioni riservate, identificate da un iconcina rossa, gli utenti possono inserire i propri commenti solo dopo aver effettuato l'autenticazione attraverso la pagina di login. Nelle discussioni libere, identificate da un iconcina verde, l'utente puo commentare liberamente senza la necessita di autenticarsi.
Discussione libera proposta da: il 11/06/2018 alle ore 10:50
professionisti appalti tutelati
L' Authority anticorruzione adegua le linee guida partendo dal decreto fiscale 148/2017 Appalti, professionisti tutelati Equo compenso e divieto di prestazioni extracontratto Obbligo di calcolo dei corrispettivi con il d e c r e t o p a r a m e t r i ; d i v i e t o d i c h i e d e r e p r e s t a z i o n i u l t e r i o r i r i s p e t t o a q u e l l e contrattuali; limitazione dei ribassi eccessivi effettuati in gara applicando formule ad hoc per l' attribuzione dei punteggi. Sono queste le misure proposte dall' Anac per g a r a n t i r e a i n g e g n e r i , a r c h i t e t t i e a l t r i p r o f e s s i o n i s t i l ' e q u o c o m p e n s o n e g l i affidamenti pubblici di servizi tecnici. Le indicazioni sono contenute nel documento pubblicato ieri (in consultazione fino al 9 luglio) che, integrando le linee guida n.1, affronta anche alcuni profili relativi all' entrata in vigore dal 2019 ,per opere oltre 100 milioni, dell' obbligo di Bim (building information modelling) nella progettazione di opere pubbliche. In particolare l' Autorità parte dalla novella introdotta dall' articolo 19quaterdecies, comma 3, del decreto legge 16 ottobre 2017, n. 148 (dl fiscale) che ha affermato l' obbligo per la pubblica amministrazione di garantire il p r i n c i p i o d e l l ' e q u o c o m p e n s o p e r l e prestazioni rese dai professionisti, legando l' equità del compenso «alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione». Nel s e t t o r e d e g l i a f f i d a m e n t i d e i s e r v i z i d i ingegneria e architettura il codice dei contratti pubblici prevede l' obbligo di calcolare l' importo a base di gara in base al dm parametri del 16 giugno 2016, ma è evidente dice l' Authority anticorruzione che i corrispettivi «non possono essere sia compenso del professionista per le prestazioni svolte sia importo a base di gara dell' affidamento» perché si annullerebbe a monte la concorrenza sull' elemento economico. Dato quindi che un ribasso sull' importo a base di gara deve comunque essere sempre effettuato dai concorrenti, l' Autorità guidata da Raffaele Cantone ha proposto una strada diversa per evitare che il ribasso offerto, applicando il criterio qualità/prezzo, sia così elevato da rendere non equo il compenso per l' attività professionale, seppur derivante da una libera scelta dell' operatore economico e non da un' imposizione della stazione appaltante. La soluzione individuata, scartata quella di reintrodurre l' obbligo già previsto dal dpr 207/2010 (ma spesso inattuato) di fissare nel bando di gara un tetto massimo al ribasso, consiste nel ritenere «preferibile» il ricorso alla formula bilineare in luogo del ricorso alla formula classica dell' interpolazione lineare nell' attribuzione dei punteggi all' offerta economica e, più nel dettaglio di «attribuire un punteggio elevato al punto di flesso al fine di disincentivare offerte contenenti ribassi elevati non in linea con la previsione sull' equo compenso di cui dell' articolo 13 bis delle legge 31 dicembre 2012, n. 247». La funzione bilineare, prevedendo che il punteggio cresca linearmente fino a un valore soglia, calcolata ad esempio come media del ribasso dei concorrenti, per poi flettere e crescere a un ritmo limitato, ha il vantaggio di scoraggiare offerte con ribassi eccessivi poiché ricevono un punteggio incrementale ridotto. Ciò, unitamente all' attribuzione di un punteggio elevato al punto di flesso, dovrebbe quindi disincentivare i concorrenti a presentare offerte oltre la media di mercato, così che il prezzo di aggiudicazione potrebbe ritenersi equo proprio perché tiene conto della media di mercato. Con quanto propone l' Autorità si dovrebbe quindi calmierare la pratica dei ribassi eccessivi, rimanendo poi sempre la parte valutativa sui profili qualitativi delle offerte (ad esempio la metodologia) soggetta alla discrezionalità dei giudizi dei commissari di gara. Il documento Anac guarda poi anche al tema delle clausole vessatorie che possono determinare un significativo squilibrio contrattuale a carico del progettista o alla richiesta di prestazioni aggiuntive nell' ambito dell' offerta economicamente più vantaggiosa, senza oneri aggiuntivi a carico della stazione appaltante. A tale riguardo si afferma che l' equità del compenso deve essere valutata anche alla luce della presenza nel contratto di clausole che minano l' equilibrio fra le parti. Infine si stabilisce che è comunque vietato chiedere «prestazioni ulteriori rispetto a quelle a base di gara, che non sono state considerate ai fini della determinazioni dell' importo a base di gara». Una prassi molto frequente. ANDREA MASCOLINI 9 giugno 2018 Pagina 26 Italia Oggi

Appalti Comuni in trincea (13/06/2018 09:38)
Appalti pubblici, Comuni in trincea D a T o r i n o a N a p o l i l e a m m i n i s t r a z i o n i comunali si uniscono per un ricorso al Tar del Lazio contro la norma sui compensi minimi ai commissari di gara degli appalti pubblici. D o m a n i o l t r e 4 0 0 a m m i n i s t r a t o r i l o c a l i provenienti da tutta Italia si ritroveranno a Napoli per il Forum degli Enti Locali indetto da Asmel, l` Associazione nazionale per la sussidiarietà e la modernizzazione degli Enti Locali, che raggruppa oltre 2.300 Comuni e che ha promosso cinque anni fa la nascita dell` omonima Centrale di committenza, divenuta ormai la più grande d` Italia con oltre 1,5 miliardi di euro di gare bandite. Piccole e grandi realtà unite contro il recente decreto del ministero delle Infrastrutture e Trasporti ( e n t r a t o i n v i g o r e i l 1 6 a p r i l e s c o r s o ) chiedono l` annullamento della disposizione che ha fissato in 3mila euro il compenso minimo per i commissari di gara. Il ricorso è stato presentato insieme ad Asmel da quattro Comuni italiani: Carignano ( Torino), Celle di Bulgheria (Salerno), Cercola (Napoli) e P o t e n z a . « S i t r a t t a d i u n a n o r m a c h e determina un aggravio di spese insostenibile che comporta, nei fatti, il blocco delle gare al di sotto di 500mila euro, cioè il 75% di quelle in capo ai Comuni spiega Michele Iuliano, amministratore della Centrale di committenza Asmel perché adesso occorrerà inserire nelle ` spese tecniche` di gara circa 11mila euro di spese per le Commissioni, visto che i commissari sono almeno tre ed essendo scelti da un Albo nazionale tenuto dall` Anac bisognerà aggiungere anche le spese di trasferta». «Un errore di calcolo molto evidente quello compiuto dal ministero », fa notare Asmel. Le spese tecniche di gara sono le spese propedeutiche all` aggiudicazione della gara di appalto e comprendono, oltre alle spese per i commissari, anche quelle di progettazione, Centrale di committenza, coordinamento della sicurezza, conferenze di servizi, direzione lavori, contabilità, assicurazioni, consulenza e supporto, collaudi eccetera e vanno contenute nel 12% dell` importo posto a gara. Per gare da 500mila euro, le spese tecniche non possono quindi superare 60mila euro e dunque con la nuova norma occorrerà comprimerle per lasciar spazio ai compensi per i commissari esterni. «La compressione delle altre spese a vantaggio dei compensi dei commissari ha un senso fino al 1520% chiarisce Iuliano a meno di non voler comprimere anche la qualità delle attività necessarie alla corretta effettuazione delle gare. Per le gare di importo inferiore a 500mila euro l` incidenza delle spese per commissari aumenta, invece, fino a rendere impossibile la gara stessa: basti pensare all` esempio di un appalto da 100mila euro, con un limite per le spese tecniche di 12mila euro, all` interno del quale resterebbe spazio praticamente soltanto per i compensi ai commissari». È evidente, secondo il ricorso al Tar, «l` irragionevolezza di una norma destinata inevitabilmente a produrre il blocco delle gare di importo inferiore al mezzo milione, che rappresentano la stragrande maggioranza degli appalti comunali: dalle mense scolastiche ai rifiuti, dai servizi sociali a quelli per la riscossione dei tributi». Semplificare per la crescita sarà il tema del Forum, che per parlare della `burocratite` delle pubbliche amministrazioni italiane ospiterà, tra gli altri, il direttore dell` Osservatorio Conti Pubblici dell` Università Cattolica, Carlo Cottarelli, già commissario alla Spending review. Si ripartirà dalle criticità del nuovo Codice Appalti, che, a oltre due anni dalla nascita, come spiega il segretario generale di Asmel, Francesco Pinto, «invece di aver portato trasparenza e semplificazione nelle gare per gli investimenti e gli acquisti pubblici, continua ad essere al centro di polemiche e ricorsi perché ha introdotto norme talmente ingarbugliate e prescrittive da causare difficoltà, a volte insuperabili, nella gestione della spesa pubblica». 28 maggio 2018 Avvenire
Il codice non piace ai comuni (13/06/2018 09:24)
Indagine Legautonomie: enti critici verso le centrali uniche Il Codice appalti non piace ai comuni Il Codice appalti non soddisfa i comuni, soprattutto quelli più piccoli che lamentano scarsa semplificazione e difficoltà nel fare ricorso alle centrali uniche appaltanti. Con il risultato che, lungi dal riordinare la materia delle gare pubbliche in ottica trasparenza, il d l g s 5 0 / 2 0 1 6 h a p r o d o t t o p r o c e d u r e farraginose che hanno causato la mancata ripresa degli investimenti. È quanto emerge da un` indagine di Legautonomie che a circa due anni dall` approvazione del nuovo Codice dei contratti pubblici ha somministrato agli enti locali un questionario con l` obiettivo di cogliere le valutazioni degli operatori. Al questionario hanno risposto 134 comuni e 2 unioni di comuni, prevalentemente del Nord. Gli enti si sono lamentati soprattutto delle Centrali uniche appaltanti: il 47% degli intervistati ritiene, infatti, l` esperienza positiva a fronte di un 42% che la ritiene negativa. «Si coglie», ha osservato Marco Filippeschi, presidente di Legautonomie, «in lettura combinata con la richiesta di supporti esterni o di completa esternalizzazione delle procedure di gara, una criticità del nuovo codice: la sfiducia. Sfiducia dei comuni, sottoposti al controllo dell` Anac, le cui funzioni non hanno migliorato il quadro di riferimento, e sfiducia negli operatori economici, anch` essi soggetti a una serie infinita di controlli in sede di gara». L` indagine fa emergere anche un altro dato: la richiesta di aiuto nei confronti degli enti di minore dimensione demografica, spesso in difficoltà con le nuove procedure. Un ausilio che, secondo Filippeschi, potrebbe essere offerto ai minienti dalle province. Salvatesi dalla cancellazione dalla Costituzione per effetto della bocciatura del referendum costituzionale, gli enti di area vasta mantengono infatti tra le proprie funzioni fondamentali quella dell` assistenza tecnica e amministrativa agli enti locali. «Era interessante capire se il nuovo codice avesse risposto in pieno alle spinte verso la trasparenza, la semplificazione e la prevenzione dei fenomeni di corruzione, e a rendere concorrenziali gli affidamenti degli appalti pubblici, oltre che a una velocizzazione delle procedure di gara, ora che i vincoli del patto di stabilità sono stati allentati e sono molte le aspettative di ripresa degli investimenti sul territorio», ha spiegato il direttore di Legautonomie Loreto Del Cimmuto. «Il nuovo codice sembra invece non aver centrato in pieno l` obiettivo principale che si era posto il legislatore in sede di legge delega». Tutto ciò impone un ripensamento della normativa sui contratti pubblici, ma non una totale riscrittura della stessa. «Quanto emerge dalla recente indagine di Legautonomie fa riflettere», ha commentato Mariangela Di Giandomenico, avvocato dello Studio Eversheds Sutherland e collaboratrice di Legautonomie. «La normativa sui contratti pubblici in Italia deve tornare alla sua funzione naturale, ossia regolare le procedure di affidamento al fine di selezionare l` offerta più competitiva e non diventare, invece, uno strumento attraverso cui controllare la corruzione». Entrando nel merito delle risposte all` indagine, il 54% degli intervistati ha ritenuto oneroso e poco trasparente il ricorso al criterio dell` offerta economicamente più vantaggiosa rispetto a quello del massimo ribasso. Secondo gli enti il criterio dell` offerta economicamente più vantaggiosa dà troppo potere discrezionale alle stazioni appaltanti. © Riproduzione riservata. 2 giugno 2018 Pagina 30 Italia Oggi