SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
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Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 13/06/2018 alle ore 11:17
UE buonismo e cattiva coscienza vanno a braccetto
La Francia denuncia il ?cinismo? italiano. Peggio: definisce ?vomitevole? la decisione del ministro dell?Interno, Matteo Salvini, di non far attraccare la nave Aquarius in Italia. La Spagna minaccia azioni legali nei confronti dell?Italia. Il problema è che ad attaccare l?Italia sono gli stessi che dopo aver chiuso le frontiere hanno sparato lacrimogeni contro i migranti appesi agli scogli. Per non dimenticare i francesi che armati hanno fatto irruzione in un centro per migranti a Bardonecchia, in Italia.
A essere chiamata in causa è quindi l?Unione europea, perché i numeri pubblicati dalla Commissione Ue mostrano che davvero l?Italia, come la Grecia, è stata lasciata sola ad affrontare una tragedia umanitaria. Nonostante gli accordi firmati nel 2015 dai Paesi Ue sui ricollocamenti dei migranti ? con quote stabilite dagli stessi Stati insieme al Consiglio Ue -, l?intesa è rimasta lettera morta: solo il 31,4% dei migranti approdati in Italia e Grecia è stato poi accolto in un altro Paese dell?Unione. A certificarlo è la stessa Commissione Ue.
I numeri di Bruxelles, però, sono inequivocabili: Berlino ha accolto solo 10.282 migranti dei 27.536 per i quali si era impegnata (la Svezia, in effetti ha fatto molto meglio: 3.047 su 3.766). Gli ultimi della classe, tra le grandi economie del Vecchio continente, sono Francia e Spagna: hanno accettato appena 4.944 e 1.358 richiedenti asilo, rispettivamente il 25,1% e il 14,6% di quanto stabilito dagli impegni europei. I tre big europei hanno respinto in totale 40mila persone.
Alla fine dello scorso anno il Parlamento europeo aveva proposto di riformare Dublino varando la responsabilità condivisa nella gestione delle domande d?asilo: chi si fosse chiamato fuori avrebbe avuto meno fondi Ue, viceversa i Paesi virtuosi sarebbero stati premiati. Il Consiglio, però, ha fatto marcia indietro. E così la gestione dei ricollocamenti è appesa a singoli accordi che ? puntualmente ? vengono disattesi.
Altra questione è il ?Fondo fiduciario d?emergenza per l?Africa?, un tesoretto di 2,9 miliardi di euro, stanziato dalla Commissione europea durante il vertice della Valletta nel novembre del 2015. Risorse che dovrebbero promuovere la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo economico nelle regioni-crocevia dei traffici di migranti, come quella del Sahel e del lago Ciad, del Corno d?Africa e dell?Africa Settentrionale. La speranza, all?epoca, era di attrarre una cifra analoga anche dai singoli Stati membri, ma per ora si è arrivati solo a circa 400 milioni di euro: l?Italia è oggi secondo Paese donatore con 102 milioni di euro, dopo la Germania che ha contribuito alla causa con 139 milioni di euro. Anche in questo caso, però, vale la pena ricordare il gap registrato da Francia e Germania tra promesse e contributi effettivamente versati al Trust Fund for Africa: dei 9 milioni preventivati da Parigi ne sono stati versati soltanto 3, mentre i 139 milioni stanziati da Berlino non corrispondono ancora ai 157 promessi.