SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI
Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 14/06/2018 alle ore 12:38
dipendenti comunali idraulici in nero
Idraulici in nero durante l'orario di lavoro in Comune: arrestati a Brescia due furbetti del cartellino
Pedinati dagli agenti della polizia locale dopo la segnalazione di un residente. Sono accusati di truffa, peculato d'uso, peculato e false attestazioni di presenze. Ora sono ai domiciliari
Idraulici in nero durante l'orario di lavoro in Comune: arrestati a Brescia due furbetti del cartellino
Stavano riparando, con pagamento in nero, un guasto all'impianto idraulico di una casa privata. Ufficialmente, però, avrebbero dovuto essere al loro posto, al Comune di Rezzato (Brescia), di cui sono dipendenti. I 'furbetti del cartellino' sono stati colti in flagrante e si trovano agli arresti domiciliari: davanti al magistrato hanno ammesso tutto.
Da tre settimane erano pedinati dagli agenti della polizia locale di Rezzato e dai colleghi di Montichiari, nell'ambito di una indagine della procura di Brescia nata dalla segnalazione di un residente. I due dipendenti pubblici sono accusati, a vario titolo, di truffa, peculato d'uso, peculato e false attestazioni di presenze in Comune. Dopo aver timbrato, si spostavano con mezzi dell'amministrazione per andare a svolgere lavori in privato