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Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


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Discussione libera proposta da: A.B. il 19/06/2018 alle ore 12:02
La nota FEDIR e gli straccioni di Valmy

Ho passato quest’ultimo anno a lanciare allarmi sul pericolo di dissoluzione della categoria per il venir meno della sua stessa consistenza numerica minima. Ne ho ricavato una bannatura dalla sindacalista di punta di questa categoria.

Si usa così ormai: ti bei dei like e cancelli chi ti invita a riflettere. Ma tant’è.

Ieri, finalmente, di fronte al baratro che si sta aprendo sotto i nostri piedi qualcosa pare si sia mosso.

Ma, prima di ogni considerazione su quel che si è mosso, facciamo il punto numerico (ossia quello non contestabile) della situazione perché temo che molti non lo abbiano ben chiaro.

I dati che accompagnano il DPCM del 24 aprile scorso (quello che autorizza l’indizione del COA6), pubblicato la scorsa settimana nella GU, sono univoci. Si dichiarano 4.330 sedi di segreteria (ossia sedi che tengono conto già dei convenzionamenti in atto, perché sappiamo tutti che sommando comuni e province saremmo ben oltre 8.000 sedi teoriche) mentre i segretari iscritti all’albo sono appena 3.175.

Se la matematica non è un’opinione il saldo negativo è già così pari ad un insostenibile - 1.155. Ma, a leggerli meglio, i numeri sono ancora più impressionanti. I titolari di sede effettivi (al gennaio 2018) sono meno di 3.000 e precisamente 2.901, per cui le sedi scoperte salgono a 1.429. Cioè almeno una sede (e ci riferiamo sempre al dato aggregato che considera come "sede unica" quelle già riunite in convenzione) su tre è scoperta.

E nel frattempo, basta guardarsi intorno, mentre il numero delle sedi di servizio ovviamente resta stabile (i comuni non scompaiono d’emblèe), pressoché quotidianamente si registrano cessazioni, per le più disparate ragioni. Rispetto a questi numeri, i 224 posti per i quali si dovrà aprire il COA6 sono obiettivamente cosa irrisoria. Se poi consideriamo il tempo necessario a portare a termine un corso-concorso complesso come quello di segretario -sappiamo che per il COA5 il tempo trascorso tra la sua indizione e l’effettiva assunzione in servizio dei vincitori è stato di 7 (sette) anni- ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando.

Auspicando che non vi siano intoppi durante il percorso (ricorsi giurisdizionali, ad esempio, sempre da mettere in conto in un paese che vive in punta di cavilli come il nostro e quindi vieppiù litigioso) ed anche immaginando un ottimistico e drastico dimezzamento dei tempi rispetto al citato COA5, possiamo ragionevolmente prevedere che l’immissione in ruolo dei 224 (291) vincitori possa avvenire non prima dell’inizio del 2022.

Del resto, se è vero che il COA5 è stato un caso limite, per lentezza, il precedente COA4 (ritenuto di decorso "normale") ha registrato comunque questi tempi: indizione marzo 2008, iscrizione all’albo dei vincitori agosto 2013 (durata: circa 5 anni e mezzo). In questo contesto l’ancora anteriore COA3 è stato un raro esempio di speditezza, essendo stato indetto nel marzo 2007 e concluso, con iscrizione all’albo ed assegnazione alle sedi, a fine luglio 2011 (durata: circa 4 anni e mezzo).

Nel frattempo, sempre secondo i dati che propone il citato DPCM, dobbiamo stimare (ma bisogna vedere cosa accade con la promessa riforma della legge "Fornero" e comunque con l’allentarsi degli effetti della stessa riforma pensionistica che sta ormai entrando a regime, esaurendo così i suoi più ferrei effetti inziali di "blocco") che ogni anno si registrino in media 150 cessazioni. Ergo: 2018 - 150; 2019 -150; 2020 -150; 2021 -150= saldo complessivo -600. Ossia, al momento della immissione in servizio (ipotesi ottimistica, alla luce dei precedenti, gennaio 2022) dei nuovi assunti: 224/291, il saldo negativo sarà ulteriormente peggiorato di circa -600 unità lavorative e la consistenza complessiva della categoria sarà scesa a meno di 2.500 unità. Sono numeri drammatici, ricordando ancora che i comuni+ le province (tutti formalmente sedi di segreteria) sono ancora più di 8.000 (tutti teoricamente sedi di segreteria).

Se questi numeri non fossero già di per sé eloquenti, basta guardarsi intorno per accorgersi che i presidi (alias: dirigenti scolastici) per molto meno lanciano allarmi che sono arrivati già sulle prime pagine dei maggiori quotidiani (ved. per esempio: http://www.repubblica.it/scuola/2018/05/01/news/slitta_il_concorso_per_dirigenti_scolastici_e_a_settembre_sara_emergenza_negli_istituti-195250467/  ).

In effetti, secondo i dati diffusi dal sindacato più autorevole nella scuola: (ved. http://www.flcgil.it/scuola/dirigenti/organici-e-assunzioni-dei-dirigenti-scolastici-2017-2018-un-altra-ragione-per-proseguire-la-nostra-mobilitazione.flc  ), la situazione sarebbe questa: a fronte di 8221 sedi scolastiche i dirigenti sarebbero 6500..... I presidi si lamentano quindi per circa 1.600 reggenze (quelle che nel nostro caso comprendono reggenze e convenzioni e che, per noi, si aggirano intorno 4.000 sedi! Ossia un dato quasi 2 volte e mezzo superiore a quello lamentato dai presidi ed al cui dato si dovrebbero sommare le 1.400 carenze d'organico).

 Fatta questa lunga digressione, torniamo al fatto nuovo. La nota diffusa ieri da Fedir (ex UNADIS) può leggersi qui: http://www.segretaricomunalivighenzi.it/nota-166-grave-carenza-di-segretari-comunali.pdf  .

Già dai destinatari (senza voler togliere nulla a nessuno) ci si rende conto dal cortissimo respiro dell’iniziativa intrapresa da FEDIR (sindacato che, notato solo incidentalmente, rappresenta, i "dirigenti e direttivi degli enti territoriali e della sanità". Quindi, in teoria, rappresenta anche i vice segretari, rispetto alle cui aspettative si sta creando una almeno potenziale situazione di conflitto).

La nota è indirizzata al Presidente dell’ANCI Lombardia, come se la questione trattata fosse solo una disputa con il documento emesso qualche giorno da quella sede periferica dell’Associazione dei comuni e non una definitiva presa di posizione su una questione della massima rilevanza istituzionale nazionale.

Al Presidente dell’ANCI nazionale la nota viene inviata solo "per conoscenza", così come al Prefetto Piermatti, Responsabile dell’Albo Nazionale. Non viene neppure presa in considerazione l?ipotesi di investire della questione le autorità del neo eletto Parlamento (è vero che le commissioni sono in via di costituzione ma i gruppi parlamentari sono già formati da mesi) e meno ancora quelle di Governo, ormai formato anche nelle figure dei sottosegretari.

La vicenda è quindi oggettivamente derubricata a contesa polemica con il dr. Virginio Brivio. Nel merito, cosa chiede la nota FEDIR?

Di fronte al baratro che gli impietosi dati numerici prefigurano, formula auspici generici.

1) "bandire, in tempi rapidi, il corso concorso COA"!!!

2) "procedere immediatamente alla pubblicazione del bando poiché l’attesa dell’implementazione di una piattaforma digitale per la presentazione delle domande di ammissione al corso comporta una dilatazione dei tempi che i comuni non possono oggi subire. D’altra parte tale modalità informatica non garantisce maggiore celerità o speditezza alla procedura";

3) "specificare espressamente nel bando di concorso che l’assegnazione ad una sezione regionale comporterà un obbligo di permanenza in servizio per gli iscritti di almeno 5 anni nella stessa regione;"

4) "L’appello, dunque, è che senza ulteriori indugi, il ministero pubblichi il bando che gli uffici sono in grado di predisporre celermente, effettui una tempestiva ricognizione di contingenti per il successivo ampliamento dei posti a concorso, e, successivamente, proceda con speditezza all’espletamento delle prove".

Come si arguisce chiaramente i quattro punti sono sostanzialmente una prolissa variazione sul tema: "fate presto se potete"... Aria fritta?

In ultimo, poiché pecunia non olet, viene tirato fuori l’asso dalla manica: la questione relativa alla "classificazione delle sedi", in relazione alle convenzioni, che "in seguito alle restrittive interpretazioni assunte dell’Albo" "ha modificato i criteri di classificazione delle sedi, ledendo peraltro la posizione sia giuridica che economica dei segretari.". Dal che ne segue che: "Tale decisione ha inciso negativamente sulla copertura delle sedi di segreteria dei piccoli comuni, posto che la sproporzione tra retribuzione e carico di lavoro delle sedi convenzionate ha scoraggiato la copertura di queste sedi spingendo i segretari verso enti di maggiori dimensioni demografiche".

La questione indubbiamente esiste ma non è essa la causa della evidentissima crisi numerica e né la proposta avanzata risulta minimamente risolutiva rispetto al drammatico deficit di consistenza numerica in cui è precipitata la categoria. Semmai, se venissero ripristinate le interpretazioni anteriori alle celebri circolari Cimmino, si incentiverebbe solo il fenomeno delle convenzioni supermultiple (svilendo ulteriormente il ruolo e le funzioni del segretario) e si favorirebbe la dinamica "ascensionale" dalle fasce inferiori a quelle superiori di inquadramento, senza risolvere la questione centrale. Si tratterebbe, ai fini nel tema che preoccupa, di una mera operazione di lifting, utile a mascherare ma non a rimarginare la profonda cicatrice che segna ormai la categoria.

Stamattina ho letto su FB che, in esito alla pubblicazione della nota FEDIR, alcuni idonei del COA3 (indetto oltre dieci anni fa) sarebbero ancora disponibili per la bisogna. Non ho nulla contro le aspettative lavorative di costoro. Ci mancherebbe! Ma siamo ormai agli straccioni di Valmy! Un esercito esangue e stremato costretto a confidare nella chiamata delle estreme riserve, una specie di "classe del ’99" cento anni dopo (anche qui, senza voler mancare di rispetto alle giovanissime ed inesperte reclute che giusto un secolo fa vennero mandate in prima linea a sostenere l’urto della celebre battaglia del solstizio)!

Sarebbe questa l’ennesima occasione per riflettere funditus sulle ragioni di esistenza, sul ruolo, sulle funzioni, sullo status di una categoria che ormai si regge in bilico sulla corda (e senza rete) da almeno mezzo secolo, senza che essa stessa sia stata mai capace (se non per slogan irresponsabili: come l’ultimo del "dirigente apicale") di aprire una seria auto analisi.

Non si dovrebbe perdere questa occasione, ora che al governo non c’è più (non ci dovrebbe essere) un nemico preconcetto e giurato. Ma non ci si può limitare a chiedere di mettere toppe, per di più secondo il colore che capita, su un vestito sdrucito oltre ogni limite.

Si tratta di riscrivere i profili di un ruolo nuovo, che archivi il vecchio, fatto della innaturale ed irrazionale sommatoria di tante cose diverse e spesso oggettivamente incompatibili. Questa la vera sfida, non chiedere di rivedere i discutibilissimi contenuti di una circolare! Anche perché l’emergenza c’è ed è obiettiva. E dovremmo saperlo bene che l’emergenza (quale che ne sia la scaturigine e la responsabilità) determina l’assunzione di misure emergenziali che, nel caso di specie, sarebbero -una volta ancora- a nostro danno.



243 (19/06/2018 21:12)
sedi vacanti di classe 2 o 3 ,occupabili da fascia B ,restano tali per mesi in mano a vicesegre. o supplenti,e non vengono messe a concorso. supplenze plurime in capo agli stessi soggetti. disponibili ,in disponibilità da 10 anni. soggetti iscritti all`albo da anni e non esercitanti. risolvete e trattate prima questi problemi ,prima di immettere in un albo 250, 40 enni che rischiano la gran parte di rimanere lì per anni in mancanza di conoscenza personale o territoriale con il sindaco di turno.
thedaredevilthemanwithoutfear (19/06/2018 20:28)
Beh sono anni che in diversi diciamo le stesse cose. Questo concorso andava bandito nel 2014 come minimo. Ma come si faceva? In quell`anno venimmo aboliti da un nullafacente la cui azione di danno verso la Pubblica Amministrazione in generale ancora non è nota a tutti perché gli effetti verranno fuori con lentezza. Solo a fine 2016 si poteva ragionevolmente dire grazie ad un referendum che l`azione di quello scimunito poteva essere fermata. Gli effetti della Legge Fornero poi sul prolungamento dell`età pensionabile stanno venendo fuori solo adesso. Ma non è colpa della legge fornero. Se quella legge è stata emanata è perché i nostri governanti hanno amministrato a debito per decenni. E poi per assumere nuove persone come si dovrebbe fare in un`ottica di programmazione non c`erano i soldi. Guardate che il problema dei ricambi non esiste solo per la nostra categoria ma in quasi tutto il pubblico impiego, anche perché chi entra non è giovanissimo ed ha storie contributive quasi nulle. E` finita l`epoca in cui si entrava anche in posti di prestigio a 24 anni. Negli ultimi concorsi in magistratura l`età media di entrata era intorno ai 40 e forse per i segretari comunali addirittura superiore. Una categoria praticamente nata morta già all`inizio carriera. E ripeto la situazione di carenza non riguarda solo Lombardia, Piemonte o Veneto. Oramai anche in Campania l`ex agenzia chiama i segretari titolari per reggenze, che se le vadano a fare loro, visto che sino ad ottobre brigavano con i sindaci per elaborare trucchetti per mandare colleghi invisi ai sindaci in disponibilità. I pensionamenti quest`anno saranno drastici. Ma vi rendete conto che ho visto un quasi 67enne subire una convenziona a cinque. A breve ci saranno problemi cronici anche in Abruzzo. Basta guardare le date di nascita dei titolari e già segnare entro dieci mesi una decina di pensionamenti. Ma non si va via solo per pensionamento. Il Sindacato che ha scritto quella bella letterina perché non denuncia l`abnorme numero di comandi/accordi oltre la soglia di una famosa delibera Ages? Perché non si pulisce l`elenco degli iscritti magari con una bella circolare stile Cimmino del tenore chi è iscritto da venti anni e non ha mai preso servizio decade automaticamente, oppure chi ha compiuto 62 anni. E poi quale sarebbe la garanzia con l`attuale sistema di reclutamento che i vincitori di concorso e quindi iscritti ad un albo siano chiamati automaticamente? E che dire dello scandalo di tutti quei segretari di fascia A che preferiscono rimanere in disponibilità per non perdere ultimo trattamento economico? Oramai siamo alla frutta. Il Sistema così come è ci reputa inutili ed utile solo per motivi formali. Vediamo a fine anno in quanti siamo rimasti. Certo che in una situazione del genere consentire che vi siano ancora disponibili e poi da parte dei sindacati fare quella lettera, mi sembra lo stile del fottere e chiagnere...
A.B. (19/06/2018 13:52)
Mi pare una polemica stucchevole ma, visto che ci siamo messi su questa china..... Le fonti MIUR dicono le cifre indicate nel post precedente, cui si aggiunge la retribuzione di risultato.... Ed ora il significativo aumento di 400 ? mensili NETTI che ha disposto la legge di bilancio 2018... Diciamo che il Dirigente scolastico guadagna non meno di segretario comunale fascia B medio in convenzione..... Ma ha un carico di responsabilità enormemente più circoscritto. Non raccontiamo frottole. Non ha certo la responsabilità dei "familiari" degli alunni più di quanto un dirigente comunale ne abbia dell`intera popolazione del suo comune. Anzi! Le fonti di responsabilità del dirigente scolastico, sono, coerentemente con la natura della sua amministrazione, in qualche modo "tipizzate".... Nei comuni si è responsabile di tutto.... Ci occupiamo dei cimiteri, degli usi civici, dei parcheggi, del prg, delle manifestazioni estive, della scuola, delle tasse, trasparenza, anticorruzione .... Tanto è vero che periodicamente capita di imbattersi in notizie di cronaca "giudiziaria" che coinvolgono i segretari comunali. Per i presidi è una eventualità più unica che rara (a meno che non scappi con i fondi d`istituto, metta la mani addosso - in tutti i sensi - a qualche insegnante.... ma stiamo parlando di rischi "calcolati" e scientemente assunti). Ora, tra un paio di settimane, i signori dirigenti scolastici - ultimati gli esami - chiuderanno i battenti e potranno riaprirli a settembre..... così dicasi a Natale ed a Pasqua.... Sembrano dettagli ma sono parte del carico di penosità del lavoro.... Se vogliono, possono dare ripetizioni (non solo in nero). Conosco almeno un paio di dirigenti scolastici e ti posso assicurare che hanno, quando va loro male, un quinto delle rogne che abbiamo noi. Nessuno di loro accetterebbe mai di scambiare posto e quando sentono raccontare quello che ci (può) capita(re) sgranano gli occhi e si mettono letteralmente le mani nei capelli.
fonte miur (19/06/2018 13:25)
stipendio lordo dirigente scolastico prima fascia 62.000-64.000 a secondo della regione
(19/06/2018 13:15)
lapsus 1500-2000 alunni e relativi familiari
(19/06/2018 13:14)
ma di cosa stai parlando ? un dirigente scolastico prende 2600-2700 euro al mese per gestire 200 tra insegnanti e corpo ausiliario e 1500 -2000 alunni e relativi insegnanti.Un ambiente quello della scuola che ha problematichhe complesse anche se diverse da quelle degli enti locali.Rispetto a noi ,hanno di buono l`assenza di spoil sistem e la non dipendenza da politici.
A.B. (19/06/2018 12:50)
Neppure di fronte ai dati più inoppugnabili alcuni esponenti di questa categoria ammettono di aver torto. Ho appena citato i dati relativi ai dirigenti scolastici che vivono in ambienti molto meno stressanti (senza alcuna invadenza della politica e scusa se è poco), sotto il coordinamento e la costante assistenza di una filiera "coesa" e certamente più solidale di quella che abbiamo noi (che invece siamo sempre nel mirino di quello che dovrebbe essere "fuoco amico") che passa attraverso la dirigenza scolastica provinciale, quella regionale ed arriva a quella ministeriale... Non hanno le rogne della contabilità armonizzata, non hanno le rogne di ANAC e degli appalti, se non per forniture minime.... Per ogni questione bussano ai comuni e rovesciano su questi le responsabilità.... la contrattazione è largamente eterodiretta e lavorano complessivamente sulla base di circolari e direttive centrali... Eppure si lamentano perché devono assicurare la copertura di 1.500 sedi.... L`ennesima conferma che siamo dei "tafazzi" e nulla più.
A.B. (19/06/2018 12:40)
Ah, sì.... certo. Immagino tu sia un fascia A con un vice segretario ed un ufficio di segreteria. Siamo agli algoritmi perfetti: 8.000/3.000 = 2,66 . In gran parte dei comuni più piccoli i segretari fanno i lava piatti ... e nessuno vuole rimanerci.
matematica (19/06/2018 12:36)
8000 diviso 3000 ...fanno 2,66 comuni a testa facendo in tutta Italia convenzioni a 3 o 4 comuni,il problema neanche si pone ...altro che carenze ,occorre razionalizzare magari consentendo ai C di prendere fino a 10.000 abitanti e conseguentemente ai B di prendere da 10000 fino a 250.000 abitanti. ma tali misure non verranno mai richieste per la logica del proprio interesse
TB (19/06/2018 12:16)
solita solfa volta a ricondurre qualsiasi dibattito nell`ambito della figura del segretario collaborativo che svolge funzioni di assistenza,verbalizzante ,difensore civico.Una figura non richiesta dal mercato degli enti locali e che lo stato non si accollerebbe . A mio avviso se 3000 sono i segretari e 8000 le sedi compresi circa 3000 microcomuni ,la matematica insegna che con opportune misure di razionalizzazione si coprirebbero tutte o quasi le sedi mentre oggi assistiamo a 200 disponibili,tanti colleghi che hanno solo uno o due comuni e tanti che ne hanno 6 ,per non dire 8 o 10.