IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
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Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
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IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
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Discussione libera proposta da: A.B. il 29/06/2018 alle ore 17:14
Il problema non è lo spoil system. Quando si scambiano le cause con gli effetti.

Ho letto, senza stupore, senza alcun entusiasmo ed anzi con qualche preoccupazione, le poche righe consegnate da M.C. Giardina alle pagine di Italia oggi (edizione del 29 giugno pag. 41).

Io c'ero quando nella sala della protomoteca Rutelli Francesco (detto cicciobello. Presidente Cossiga dixit) tuonò la celebre frase: "il mio principale collaboratore non me lo faccio imporre dal Ministro dell'Interno".

Il tema della discussione sta lì.

Chi è il segretario comunale? E' veramente il "principale collaboratore" del Sindaco, come pretendeva Rutelli?

O è, invece, quel "garante della legalità", di cui - da decenni - sproloquia la Corte dei Conti?

La riforma Bassanini - nata nell'ambito politico culturale che animava il c.d. "partito dei sindaci", di cui Rutelli era uno dei leader - pur con qualche riserva, aveva optato chiaramente per la prima opzione, da cui aveva fatto discendere il regime dello spoil system (a lungo ritenuto legittimo da una cospicua giurisprudenza formatasi nei primi anni dello scorso decennio).

Poi sono sopraggiunte, per mera e superficialissima addizione, normative che hanno intestato al Segretario funzioni tanto enfatiche nell'enunciazione quanto inconsistenti della sostanza: anticorruzione e trasparenza su tutte (cui si aggiunge la funzione di controllo interno).

Ad inquinare ulteriormente i pozzi è intervenuta la legge n. 124/2015 che, ancorché la riforma della dirigenza che essa proponeva sia abortita, resta fatto storico incancellabile ed un punto di arrivo del dibattito sulla figura del segretario comunale che ha comunque inoculato nel sistema elementi ulteriormente spuri.

Secondo questa legge il segretario (il suo avente causa: il dirigente apicale), almeno sulla carta, può far tutto: "attuare l’indirizzo politico", "coordinare l’attività amministrativa" ed "esercitare il controllo della legalità dell’azione amministrativa".

L'esercizio della prima funzione conferma il segretario/dirigente apicale nella veste di braccio destro del Sindaco (quello la cui nomina Rutelli rivendicava a se stesso). Mentre le altre due connotano il segretario (o dirigente apicale) quale organo di garanzia.

Nel primo caso, lo spoil system ci sta tutto; negli altri due molto meno o per nulla.

Se non si stabilisce cosa fa, SERIAMENTE ed in base ad un principio di COERENZA interno, il segretario non si esce da un dibattito inconcludente e capace solo di scatenare la prevedibile reazione del sistema delle autonomie che, dopo orami 21 anni di operatività del sistema delle spoglie, sembra averlo pacificamente metabolizzato e non ha nessuna intenzione di vederselo sottratto.

Ma l'intempestività della odierna sortita sullo spoil system appare in tutta la sua gravità se si riflette sul fatto che proprio oggi, causa una colpevolmente sottostimata crisi di consistenza numerica della categoria, il sistema che si fonda sui segretari comunali rischia seriamente di implodere.

Se in una regione come l'Abruzzo (non nel Piemonte o nella Lombardia, da anni alle prese con simili situazioni) quasi il 75% delle sedi di IV classe sono scoperte (nonostante i regimi di convenzionamento multiplo e gli scavalchi perpetui) e quelle di classe superiore vivono al limite della sussistenza, significa che il sistema è veramente prossimo al collasso.

Il concorso che verrà produrrà frutti solo tra alcuni anni, quando le attuali carenze -in assenza di misure straordinarie - saranno divenute devastanti.

I Sindaci invocano ormai apertamente misure derogatorie che sopperiscano alle carenze ed alla oggettiva difficoltà di far fronte agli adempimenti fondamentali.

E sappiamo a cosa mirano queste misure derogatorie. L'emergenza rischia di scardinare o comunque di sfigurare in maniera irreparabile l'assetto professionale della categoria.... Quello che non riuscì alla riforma Madia sarà prodotto dalla legge inderogabile dei numeri.

Gli sbreghi sono improvvisi e quasi mai si riesce a tenerli sotto controllo.

Lo spoil system, particolarmente in questo contesto, non è proprio l?argomento da cui partire.



(13/07/2018 08:35)
Sulla scorta di numerosi precedenti giurisprudenziali pronunciati dalla Corte costituzionale, la Corte di cassazione ? aderendo alla medesima impostazione ? ritiene che l?applicazione legittima del meccanismo dello ?spoils system? nel contesto degli Enti locali debba fondarsi sugli imprescindibili presupposti della ?apicalità? e della ?fiduciarietà? del dirigente da nominare; con la precisazione che la componente fiduciaria deve esser interpretata quale preliminare valutazione soggettiva di adesione politica e personale del dirigente da nominare rispetto all?organo politico nominante. In difetto dei presupposti innanzi riferiti, il meccanismo dello ?spoils system? si pone in contrasto con l?art. 97 Cost., in quanto confliggente con i princìpi di continuità, efficienza ed efficacia dell?azione amministrativa, nonché con il principio del ?giusto procedimento?, in quanto la rimozione del dirigente sarebbe del tutto sottratta alla verifica dei risultati conseguiti. Nel solco della giurisprudenza costituzionale, dunque, lo ?spoils system? è applicabile solo con riferimento ai dirigenti attributari di funzioni di diretta collaborazione con l?organo di governo, o con riferimento ai dirigenti nominati in forza della loro personale adesione agli indirizzi politico?amministrativi dell?organo politico nominante. Per converso, lo ?spoils system? non è applicabile ai dirigenti titolari di funzioni gestionali di attuazione dell?indirizzo politico. Cassazione lavoro 5 maggio 2017 da articolo altalex su vighenzi
anche cassese sullo spoil sistem (10/07/2018 10:26)
10/07/2018 - SPOIL SYSTEM QUEL MALE CHE CORRODE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Tweet it! Condividi su Google+ tratto da Corriere della Sera 10/07/2018 - SPOIL SYSTEM QUEL MALE CHE CORRODE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 09/07/2018 - Corriere della Sera - Economia SPOIL SYSTEM QUEL MALE CHE CORRODE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE QUI il PDF Viene meno l`imparzialità e crescono i costi. Il meccanismo è nato in America, che però lo ha abbandonato da più di 130 anni Le elezioni del 4 marzo e la successiva formazione di un governo con due forze politiche che non sono state nei governi precedenti (nonché i riflessi che questo cambiamento radicale sta avendo in periferia) comporteranno un notevole cambio della guardia ai maggiori livelli amministrativi. Esiste, infatti in Italia quello che è stato definito «spoil system», il sistema delle spoglie, per cui il vincitore prende le spoglie del vinto. Il nome è americano (è lì che esso si è affermato, fino al 1883, quando fu soppresso), ma nasconde molte caratteristiche che sono peculiarità italiane. Secondo il pessimo modello, il nuovo presidente poteva mandare a casa i collaboratori del suo predecessore; in Italia, i collaboratori delle forze che sono state battute rimangono in ruolo, sia pure in posizioni diverse, spesso meno importanti e meno retribuite. Quindi, con maggiori costi. Il modello americano, poi, era unitario. In Italia, una volta introdotto, sul finire del secolo scorso, lo «spoil system» ha proliferato, ed ora ne abbiamo più tipi. Senza avere la pretesa di completezza, si possono elencare i seguenti: a) «spoil system» per nomine in enti pubblici e società che fanno decadere soggetti nominati nell` ultimo periodo del precedente governo o precedente legislatura (ad esempio, quello previsto all` articolo 6 della legge 15 luglio 2002, n. 145); b) «spoil system» dirigenziali una tantum, cioè che si applicano una sola volta per liberare posti occupati (ad esempio articolo 3, comma 7, legge 15 luglio 2002, n. 145 per i dirigenti generali), con norme peraltro dichiarate incostituzionali dalla Consulta (sentenza n. 103 del 2017); c) «spoil system» a regime per capi dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri: cessano ogni volta al giuramento del nuovo governo (legge 23 agosto 1988, n. 400); d) «spoil system» a regime per i capi dipartimento dei ministeri: cessano dopo 90 giorni dal giuramento del nuovo governo (articolo 19, comma 8, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165); e) «spoil system» improprio, connesso alla temporaneità degli incarichi. Poi vi sono le discipline regionali, che riguardano anche le Asl, e che sono diverse regione per regione (ad esempio, per il Lazio, la legge 16 giugno 1994, n. 18, articolo 8, comma 6). Infine, il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, all` articolo 108, comma 2, prevede, per gli enti locali maggiori, che il direttore generale è revocato dal sindaco o dal presidente della provincia, previa deliberazione della giunta comunale o provinciale. La durata dell` incarico non può eccedere quella del mandato del sindaco o del presidente della provincia. Il successivo articolo 110, comma 3, dello stesso decreto legislativo disciplina incarichi a contratto che non possono avere durata superiore al mandato elettivo del sindaco o del presidente della provincia in carica. Ma non di rado i sindaci usano, al momento dell` inizio del mandato, prevedere processi di riorganizzazione complessiva della macchina comunale che mascherano lo «spoil system», perché in modo generalizzato vengono rimossi e ricollocati tutti i dirigenti. In questo cambio di governo, come nei precedenti, non preoccupa tanto la vicenda personale di coloro che, pur conservando un posto a spese della collettività, perdono i poteri e le competenze che avevano (si potrebbe, infatti, dire che chi di spada ferisce di spada perisce), quanto il grave «vulnus» che subisce l` imparzialità della pubblica amministrazione. I funzionari pubblici dovrebbero, secondo la Costituzione, essere al servizio esclusivo della nazione, non dei partiti o dei governi, e dovrebbero essere neutrali, quindi scelti, mediante concorsi, sulla base del merito, cioè delle conoscenze e delle esperienze acquisite. Invece, con la precarizzazione della dirigenza (singolare compagno della stabilizzazione dei precari), la funzione pubblica, specialmente quella di alto livello, finisce per essere composta o da persone fedeli alle forze politiche di governo, o da dipendenti timorosi e pronti a conquistare la fiducia di coloro che vanno al governo, sia nazionale, sia locale. Perché è avvenuto questo rivolgimento, dopo tanti anni nei quali al vertice amministrativo e ai posti immediatamente subordinati si accedeva per anzianità (sia pure con qualche eccezione, costituita dai ministeri dell` Interno e degli Esteri)? La spiegazione va forse cercata nella fame di posti del corpo politico, che, negli stessi anni in cui introdotto lo «spoil system» all` italiana, perdeva due grandi riserve per le proprie politiche di «patronage», le banche pubbliche e le partecipazioni statali. Nonostante che i guasti prodotti da questo sistema bacato siano noti (anche se meno noti sono i guasti ulteriori che si registrano ai livelli inferiori, anch` essi influenzati dalla politicizzazione dei livelli alti), nessun governo ha avuto la forza di rinunciare a questa leva, non solo perché così si priverebbe di un meccanismo di ausilio o almeno di fidelizzazione, ma anche perché è difficile (ma non impossibile) stabilire come ritornare a un sistema rispettoso della Costituzione e dei principi di base, quelli secondo i quali la burocrazia deve essere neutrale. Sabino Cassese su vighenzi
243 (02/07/2018 14:16)
ancora con questi numeri,ancora che siamo pochi . non seguiamo anci su questo argomento perché solo in parte è vero . spiegatemi come mai e parlo del nord ci sono colleghi con uno massimo due piccoli-medi comuni e colleghi con 10 o 12 .Forse una razionalizzazione delle sedi darebbe opportuna .Magari il collega che ha solo due piccoli comuni sarebbe ben lieto di prendere qualche comune o convenzione più elevata MA NON LO CHIAMANO O NON METTONO QUESTE SEDI A CONCORSO. Possiamo allargare l`albo a 100000 soggetti ma se il sindaco non trova in quell`albo la persona che intende nominare perché "suo amico " o "suo conoscente" o "suo compagno di partito ",non nominerà nessuno e andrà avanti con vicesegretari (di solito più graditi dei segretari ) e con supplenti.Il rischio anche prossimo futuro è di avere 500 coa che resteranno lì in attesa del deus ex machina. I sindaci ,alcuni ritengo,vogliono il D perché conoscono questa gente (per amicizia,per territorio etc )e li preferiscono ad un qualsiasi superpreparato coa sconosciuto. Teniamo conto anche che molti comuni negli anni a venire andranno incontro a fusioni . quindi ci vuole razionalizzazione sedi . Lo spoil sistem poi è quello che aggrava il sistema rendendo i segretari spesso collaterali al sindaco.
simil sono (02/07/2018 13:46)
i problemi dello spoils system e dell`inconsistenza numerica della categoria meritano pari attenzione e presidio. I numeri al momento rappresentano l`urgenza da risolvere e, temo, che porteranno ad un allargamento indiscriminato dell`albo conformemente alla proposta avanzata dall`ANCI Lombardia. Lo spoils system è il problema etico e giuridico irrisolto, un bubbone per chi voglia garantire la convivenza di gestione e controllo, nonchè il fatto di essere diventati i panda della dirigenza pubblica. Non mi sembra giusto separarli nella discussione, anche se di fatto siamo sempre travolti dalle urgenze e dall`attualità più che dalla prospettiva (CHE NON C`E` e NON CI SARA` MAI - mettetevelo bene in testa, anche i finti giovani che sono più vecchi degli altri, per cinismo e opportunismo da manuale giallo)
CG (02/07/2018 12:05)
Sottoscrivo in toto il post di A.B. Non mi sembra opportuno e lungimirante, proprio adesso che la categoria si è ridotta numericamente in misura drastica, porre l`accento sullo spoil system, quando invece restano irrisolte ed ampliate al massimo le contraddizioni sul ruolo e sulle funzioni del Segretario. Con questi numeri il rischio concreto è che si vada a sostituire il Segretario con le Cat. D, magari con la terza media. Anche immaginando una vittoria sullo spoil system, come pensate che reagirebbe il sistema delle autonomie?
(30/06/2018 13:30)
Io sto con la collega,giusto intevento .il resto solo improduttive e sterili polemiche
(30/06/2018 10:00)
a proposito: Uggetti che fine ha fatto? mi sembrano ci siano delle novita`
fr (30/06/2018 08:21)
qualsiasi lettera o articolo o scritto che mette in evidenza la difficile situazione della categoria non può che essere accolto favorevolmente come anche l`iniziativa di unscp sulla situazione della classe 4 e segretari di fascia A e B. Mi chiedo però come mai il personale degli enti locali e in particolare le p.o. hanno ottenuto dei miglioramenti e noi non riusciamo ad ottenere neanche il dovuto. mi auguro che le ooss abbiano intavolato trattative con il nuovo governo per rivedere tante decisioni e interpretazioni dannose per la categoria
243 (29/06/2018 19:02)
i sindaci assumerebbero per chiamata diretta qualsiasi figura comunale ,figurarsi il segretario comunale. la mentalità dei sindaci non si cambia : lavoratori e imprese devono essere fiduciarie , niente controlli e orpelli di nessun tipo . ne consegue che per loro l`apicale deve essere fiduciario . L`assurdo sta nel fatto che questo apicale deve svolgere anche funzioni di controllo e garanzia . Quindi ,ma questo sarebbe attuabile solo nei grandi e medi comuni sarebbe necessario attrribuire ad un dirigente fiduciario ,anche interno,funzioni direzionali e gestionali e al segretario,nominato da ente terzo , funzioni di garanzia,controllo,verbalizzazione,prevenzione corruzione e simili da esercitare anche su più comuni . Ma questo modello anche per ragioni economiche è difficilmente esportabile nei piccoli comuni . Naturalmente modelli del genere sono osteggiati da chi preferisce il ruolo di fiduciario e amico del sindaco.