SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
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Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 02/08/2018 alle ore 10:57
Tav la storia delle penali è una bufala
Tav, la storia della penali è una bufala
Questa è la lettera che Livio Pepino, giurista
ed ex magistrato, ha inviato ai direttori de la
Repubblica e de La Stampa per correggere le
fake news diffuse in questi giorni sul Tav
Torino-Lione. Ma non è stata pubblicata. La
ospitiamo molto volentieri.
Gentile direttore, un fantasma si aggira a
margine del dibattito, che attraversa anche il
Governo, sull' opportunità (o meno) di mettere
in discussione la Nuova linea ferroviaria
Torino-Lione: quello delle penali che l' Italia
dovrebbe pagare in caso di rinuncia all' opera.
Penali ingenti, si dice. Alcuni si spingono a
parlare di ben due miliardi di euro. La notizia è
stata riportata con grande evidenza anche dal
Suo giornale.
H o d u n q u e c e r c a t o , c o n a t t e n z i o n e , d i
individuare la fonte di tale obbligo per l' Italia
senza, peraltro, trovarla.
Infatti: - non esiste alcun documento europeo
sottoscritto dall' Italia che preveda penali di
qualsiasi tipo in caso di ritiro dal progetto; - gli
accordi bilaterali tra Francia e Italia non
comprendono alcuna clausola che accolli a
una delle parti, in caso di recesso, forme di
compensazione per lavori fatti dall' altra parte
sul proprio territorio; - la questione del
risarcimento alle imprese danneggiate in caso
di appalti aggiudicati e successivamente
annullati (oggetto, per il Tav, di regolamentazione specifica ampiamente restrittiva) non si pone,
comunque, nel caso specifico posto che, ad oggi, non sono stati banditi né, tanto meno, aggiudicati
appalti per opere relative alla costruzione del tunnel di base.
Egualmente infondata è l' affermazione, talora affiancata a quella relativa alle penali, secondo cui l'
eventuale rinuncia imporrebbe all' Italia la restituzione all' Unione europea dei contributi ricevuti per la
realizzazione dell' opera. Infatti i finanziamenti europei sono erogati solo in base all' avanzamento dei
lavori (e vengono persi in caso di mancato completamento nei termini prefissati), sì che la rinuncia di
una delle parti interessate non comporterebbe alcun dovere di restituzione di contributi (mai ricevuti)
bensì, semplicemente, il mancato versamento da parte dell' Europa dei contributi previsti. Si aggiunga
che ad oggi i finanziamenti europei ipotizzati sono una minima parte del 40 per cento del valore del
tunnel di base e che ulteriori (eventuali) stanziamenti dovranno essere decisi solo dopo la conclusione
del settennato di programmazione in corso, cioè dopo il 2021 (e dopo le elezioni del Parlamento
europeo nel 2019).
Certo l' assenza di penali non esclude l' esistenza di questioni politiche.
Ma si tratta, all' evidenza, di questioni diverse, suscettibili di soluzione - come assai frequentemente
avviene - con negoziazioni e nuovi accordi tra gli Stati interessati.
Questo è quanto risulta da una attenta consultazione dei documenti relativi alla linea ferroviaria.
Forse mi sfugge qualcosa. Se è così, prenderò atto con la dovuta attenzione di quanto mi è sfuggito.
Se così non è, sarebbe forse opportuno non dare ulteriore credito a informazioni infondate che
confondono i cittadini.
La ringrazio per l' attenzione.
Livio Pepino
2 agosto 2018
Pagina 10 Il Fatto Quotidiano
(06/08/2018 17:15)
è un argomento che può interssare INDIRETTAMENTE il forum nel senso di metterci in guardia circa il fatto che il governo attuale è contronatura formato ,da due forze politiche che la pensano in modo totalmente contrapposto e quindi destinato a cadere con conseguenti nuove elezioni, nella seranza che qualcuno prenda finalmente a cuore la sorte dei segretari comunali
(06/08/2018 08:05)
di questi argomenti non me ne frega un cxxxx
(05/08/2018 10:17)
Meglio scrivere di altri argomenti, magari dei diritti di rogito, quando non si conoscono i fatti reali.
Dal sito mit-gov.it, il sito ufficiale del Ministero dei Trasporti italiano, si legge che «l`interscambio economico tra l`Italia e l`ovest europeo è secondo solo a quello con l`area tedesca e vede scambi nell`ordine di 160 miliardi di euro l?anno, il 35% dell`interscambio globale dell`Italia. Il volume del traffico fisico delle merci che transita ai valichi tra la Francia e l`Italia ammonta al 2016 a 42,5 milioni di tonnellate all`anno, e transita quasi esclusivamente per la strada, a differenza di quanto avviene sulle altre direttrici alpine. L`attuale linea ferroviaria Torino-Susa-Bardonecchia-Modane intercetterebbe appena il 7,3 % del totale ed è oggi un`infrastruttura inadeguata che non consente un servizio ferroviario efficiente e competitivo. Per dare un termine di confronto, in Svizzera il traffico ferroviario è in aumento raggiungendo nel primo semestre 2016 una quota di mercato pari al 71%. I lavori della Torino Lione per parte italiana hanno in corso lavori ad oggi per 173 milioni di euro. Il cantiere di tutta l`opera binazionale è al 13% di scavi effettuati e 20% di lavori già aggiudicati».
(05/08/2018 09:20)
di Marco Travaglio | 31 luglio 2018
?
L?aspetto più comico dell?opposizione politico-affaristico-mediatica al governo è che gli rimprovera contemporaneamente di non cambiare nulla e di cambiare troppo. E, delle due critiche, almeno la seconda fa ridere perché gli elettori di 5Stelle e Lega proprio questo chiedono: di cambiare. Sennò avrebbero rivotato Pd e FI. Ora, per esempio, i giornaloni scrivono che il Nord sarebbe in ?rivolta?, sull?orlo della guerra civile, per la pretesa del M5S di fare ciò che ha promesso agl?italiani fin da quand?è nato: sbaraccare il Tav Torino-Lione, la più inutile e dannosa e costosa fra le grandi opere progettate negli anni 80 del secolo scorso e rimasta allo stato larvale dopo 1,6 miliardi di sprechi e 17 anni di studi e carotaggi. Siccome per completarla servirebbero sulla carta un?altra quindicina di miliardi, che poi nella realtà salirebbero a 20-25 (le grandi opere in Italia lievitano in media del 45%), il minimo di un ?governo del cambiamento? è riunire i protagonisti ? quelli ancora in vita ? e annullare un?impresa nata già morta quando fu pensata, figurarsi oggi dopo trent?anni e passa. Ma il fatto che si osi discutere il dogma della Santissima Alta Velocità semina il panico fra i prenditori e scatena le fake news dei loro giornaloni. La propaganda terroristica del partito-ammucchiata Calce& Martello, che affratella la ?sinistra? di scuola Marchionne (il Pd dei Chiamparini), FI, Lega, triade sindacale, Confindustria, coop bianco-rosse e mafie varie, minaccia ?penali? da pagare e ?miliardi? (2, anzi 3) da ?restituire? non si sa bene a chi, nonché ?referendum? da bandire contro l??isolamento del Nord-Ovest?, il ?rischio Brexit per l?talia? e altre cazzate.
Il contratto. Nel contratto M5S-Lega, sul Tav Torino-Lione, si legge: ?Ci impegniamo a ridiscutere integralmente il progetto nell?applicazione dell?accordo tra Italia e Francia?. Quindi, quando Salvini dice che ?il Tav si farà e basta?, viola gli accordi da lui stesso firmati. E quando il suo sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri (grosso esperto del ramo: 18 mesi patteggiati per bancarotta fraudolenta) spiega che ?i costi di uno stop sarebbero superiori ai benefici?, dovrebbe spiegare perché ignora i veri costi dell?opera e perché è entrato in un governo con un programma opposto al suo.
Merci e passeggeri. Quando partì l?idea della Torino-Lione, si pensava a un supertreno per passeggeri sullo snodo italo-francese del Corridoio 5, da Lisbona a Kiev. Di quel progetto, mai realizzato (il primo paese a sfilarsi fu nel 2012 quello di partenza: il Portogallo), restano due reperti archeologici.
E cioè: un tratto di pennarello su un dossier nel cassetto; e un solo cantiere aperto, il Torino-Lione. Infatti, pur di non ridiscutere il dogma, anni fa si virò disinvoltamente dall??alta velocità? (persone) all??alta capacità? (merci). Chi, come La Stampa o l?ineffabile Siri, favoleggia di ?treno per persone e merci? non sa che dice: il Torino-Lione riguarda solo le merci, mentre le persone viaggiano serene da decenni sul Tgv o su comodi aerei. Il Tav sarebbe una seconda linea ferroviaria da affiancare a quella storica (la Torino-Modane, inutilizzata all?80-90%), scavando 57 km di tunnel dentro montagne piene di amianto e materiali radioattivi e devastando l?intera Valsusa. Il tutto per soddisfare un fabbisogno che non esiste: il previsto boom del traffico merci su quella direttrice si è rivelato una bufala colossale.
Merci fantasma. L?ha riconosciuto a fine 2017 persino l?Osservatorio della Presidenza del Consiglio: ?Molte previsioni fatte 10 anni fa, anche appoggiandosi a previsioni ufficiali dell?Ue sono state smentite dai fatti?. Sulla Torino-Modane i treni merci viaggiano carichi di container perlopiù vuoti. La linea è utilizzata per un quinto delle potenzialità: che senso ha affiancargliene una nuova? Anche l?aumento dei Tir nel traforo del Fréjus è una panzana: nel 2017 l?hanno attraversato 740mila mezzi pesanti, stessa cifra di vent?anni fa. Come ha scritto sul Fatto il professor Francesco Ramella, ?l?attuale capacità disponibile è sovrabbondante e sarà ulteriormente incrementata a breve con l?apertura al traffico della seconda canna del traforo stradale del Fréjus. Anche qualora l?attuale ripresa dovesse proseguire, non si verificherebbero criticità per almeno mezzo secolo. Ogni giorno percorrono l?autostrada tra Torino e il confine francese poco più di 11.000 veicoli contro i 33.000 della Torino-Piacenza: si tratta dunque di una infrastruttura poco utilizzata?.
Ce lo chiede l?Europa. Secondo Aldo Grasso, ottimo critico televisivo del Corriere di cui si ignoravano (e si continuano a ignorare) le competenze in materia di Tav, questa ?è una delle opere più importanti che l?Europa aspetta da anni?. Nell?ambito di una non meglio precisata ?piattaforma logistica del Nord Ovest?. Ma ? come spiega non il movimento No Tav, ma il sito lavoce.info, molto apprezzato quando c?è da difendere il fondatore Tito Boeri ? ?la Commissione Ue non ha mai chiesto che l?attraversamento delle Alpi avvenga su una linea ad alta velocità: sia a Est sia a Ovest le merci possono tranquillamente continuare a viaggiare su reti ordinarie, come da Lione a Parigi?.
L?occupazione. Alta velocità, bassissima occupazione: le previsioni più rosee indicano 4 mila nuovi occupati. Visto quanto ci costerebbero pro capite (in soldi e in danni ambientali stimati dall?Agenzia nazionale per l?ambiente francese e dai migliori atenei italiani), è molto più conveniente mandarli a spaccare pietre e poi a reincollarle.
I costi. La delibera 67/2017 del Cipe (governo Gentiloni) stima il costo complessivo del solo tunnel di base in 9,6 miliardi. Di questi, il 57,9% lo paga l?Italia e solo il 42,1 la Francia (disparità incredibile, tantopiù che il tunnel insiste per l?80% in territorio francese e solo per il 20 in territorio italiano, e spiegabile solo con l?ansia di convincere Parigi, da sempre renitente all?impresa). Non solo: la delibera Cipe autorizza la spesa dei 5,5 miliardi per 5 ?lotti costruttivi non funzionali? del tunnel di base che, presi singolarmente, sono inutilizzabili se non a opera ultimata. Lavori inutili in caso di revisione o annullamento dell?opera. Infatti il Cipe avrebbe potuto finanziarli solo se anche la Francia avesse stanziato la sua quota: cosa che Parigi non fa, né si sa se e quando la farà. Dunque la delibera è in forte odore di illegittimità.
Penali e restituzioni. Stampa, Repubblica, Corriere e Grasso vaneggiano poi di ?penali?, ?multe? e ?restituzioni? miliardarie. Anche se avessero ragione, varrebbe comunque la pena sborsare 2 miliardi per risparmiarne 10 o 20. Ed è curioso che tutti s?interroghino quanto costerebbe non fare il Tav, e mai su quanto costerebbe farlo (l?operazione al completo, per i docenti Andrea Debernardi e Marco Ponti, produrrebbe una perdita economica di 7 miliardi, che salirebbe a 10 con le lievitazioni all?italiana). In ogni caso, non è vero niente. Non c?è un solo contratto o accordo col governo francese, con l?Ue o con ditte appaltatrici (per il tunnel di base non è stata bandita alcuna gara) che parli di penali. L?Italia, nel tracciato italiano, può fare ciò che vuole. La legge 191/2009, art. 2, comma 232 lettera c prevede che ?il contraente o l?affidatario dei lavori deve assumere l?impegno di rinunciare a qualunque pretesa risarcitoria eventualmente sorta in relazione alle opere individuate? nonché ad alcuna pretesa, anche futura, connessa al mancato o ritardato finanziamento dell?intera opera o di lotti successivi?. Quanto alla Ue, finanzia solo lavori ultimati: dunque, se il Tav non si fa più, l?Italia non deve restituire un euro, al massimo non incassa fondi per un?opera annullata. Quando il Portogallo si sfilò, non sborsò un cent alla Spagna né all?Ue. Idem la Francia: si finge interessata al Tav, ma ha sospeso i cantieri sulla tratta nazionale (anche per i fulmini della Corte dei Conti) e per quella internazionale ? il tunnel di base ? non ha mai erogato i finanziamenti (come l?Ue). Senza l?ombra di una penale. I fessi che prendono sul serio la patacca stanno tutti Italia (?prima gli italiani?, direbbe Salvini). Se avessero intascato tangenti e temessero di doverle restituire, almeno li potremmo capire. Ci facciano sapere.
(04/08/2018 12:41)
Il centrosinistra aveva fatto molto peggio su quasi
tutto
«Basterebbe l` anticipo sui tempi degli interventi
ambientali garantito da Arcelor Mittal per indurre
Calenda a restare in disparte», dice un superdirigente
del ministero dello Sviluppo economico mai stato grillino
ma nemmeno montiano. E in effetti, lo spericolato (e
ancora pericoloso) braccio di ferro ingaggiato da Luigi
Di Maio con Arcelor Mittal sul futuro dell` impianto
siderurgico di Taranto è uno dei tavoli in cui il sedicente
governo del cambiamento sta raccogliendo qualche
successo, almeno iniziale e almeno d` immagine,
proprio grazie alla debolezza delle soluzioni ereditate
d a l g o v e n r o G e n t i l o n i , c h e a s u a v o l t a a v e v a
stancamente protratto le linee guida del suo azionista di
maggioranza, Matteo Renzi.
Certo, sull` Ilva, Di Maio gioca spericolatamente, perché
l` azienda ha cassa per poche settimane ancora, ma è
pur vero che solo un bambino potrebbe pensare che gli
indiani siano venuti a comprarsela per fare un favore all`
Italia: il favore vogliono farlo a se stessi perché sanno
bene che potranno guadagnarci moltissimo, quindi è
giusto spremerli al massimo, rinegoziare, appellandosi
peraltro con successo anche all` insospettabile Raffaele
Cantone sulle procedure di una gara condotta in modo
indubbiamente atipico, se non anomalo.
È l` effetto-confronto, dunque, che per ora sta aiutando l` immagine del governo gialloverde. Un
confronto col passato che è vincente almeno sul piano dell` iniziativa anche nell` ambito più caro a
Salvini: l` immigrazione. L` unica strategia precedentemente varata con successo era intestata a Marco
Minniti, ed era stata contestata dai suoi stessi compagni di governo. Il resto, è sempre stato solo caos,
nocivo innanzitutto a coloro che le anime belle della sinistra dicono di voler aiutare, i migranti.
E quindi le intemerate dell` attuale ministro, pur spesso inutilmente e fastidiosamente grevi e volgari,
piacciono perché rivelano una linea oggettivamente più sensata.
Perfino sulla spinosissima partita delle nomine (in questi giorni catalizzata dal caso-Rai) i gialloverdi
non hanno fatto rimpiangere il vecchio assetto di potere: né sulla Cassa depositi e prestiti, né sulla
dirigenza del Tesoro, né sulle Ferrovie, dove il governo Conte si è limitato a raddrizzare la stortura
commessa il 30 dicembre scorso dal governo Gentiloni confermando senza ragione il vecchio vertice. E
la scelta dei gestori dei treni nazionali è caduta su due personaggi interni, di nessuna coloritura politica.
Diceva Tacito che taluni personaggi risaltano nella vita pubblica ex comparatione deterrima, grazie cioè
allo squilibrio del confronto con gli antagonisti. Duemila anni dopo, ci risiamo.
SERGIO LUCIANO
3 agosto 2018
Pagina 2 Italia Oggi
Tb (04/08/2018 11:54)
ma alle 10.57 di mattina non avete di meglio da postare
(03/08/2018 12:13)
il nostro contratto è da 8 anni fermo(mentre i dipendenti sono andati all`incasso e ,se titolari di p.o.possono migliorare la situazione economica familiare ),ci sono cose serie da affrontare .
Della tav,tap etc ne discutano i salotti buoni e inutili
(03/08/2018 11:46)
Ma checcefrega della tav!!!! Le penali comunque si pagheranno di sicuro anche se non sono previste.
Piuttosto a che punto è la direttiva sul ns contrattooooooooo????????
vl (03/08/2018 10:25)
mi associo .
il forum ormai è in decadenza ,poche notizie utili e molte inutili e non pertinenti alla categoria.
per saper qualcosa bisogna seguire vighenzi o blog lazio.
alla frutta (03/08/2018 08:14)
forum alla frutta con argomenti che con i segretari nulla hanno a che fare.
tante sigle e nickname storici sono scomparsi tanto da far ritenere che tanti interventi sono di estranei alla categoria.
(02/08/2018 16:42)
X13,36 perché non vai altrove ? Grazie del post a me interessa
fake post (02/08/2018 13:36)
problema essenziale toglierci di mezzo tutti questi post che con la categoria dei segretari nulla hanno a che fare
fake news (02/08/2018 13:31)
Praticamente il primo problema è liberarsi dai costruttori di fake che inquinano le nostre vite e ci impediscono di avere consapevolezza della realtà e, di conseguenza, di poter giudicare serenamente e scegliere di conseguenza.
(02/08/2018 11:44)
dal sud si va al nord
ma molti che sono al nord vedono i propri figli andare in germania ,francia ,Inghilterra .