SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI
Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 20/08/2018 alle ore 12:27
Pensiamoci
Poco meno di quarant?anni fa, il Paese iniziò un percorso nuovo che l?avrebbe portato in un vicolo cieco, l?attuale vicolo cieco.
Nel gennaio del 1981, infatti, facendo seguito a pressioni americane e mitteleuropee, il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta scrisse una semplice lettera all? allora Governatore C. A. Ciampi per informarlo che da quel momento la Banca d?Italia non era più obbligata ad acquistare i titoli del debito pubblico a bassissimi tassi di interesse che lo Stato non riusciva a vendere direttamente al mercato.
Si voleva così sottrarre, senza passare per un voto parlamentare, alla classe politica corrotta e clientelare, lo strumento più importante, quello degli investimenti e della spesa pubblica produttiva.
Da quel momento, con un colpo solo lo Stato si vide equiparato a qualsiasi disgraziato che debba implorare soldi dalle banche, alle condizioni decise dal mercato cioè dalle banche stesse; il Tesoro non poté più decidere il tasso di interesse e, infatti, da allora il debito pubblico cominciò a schizzare dal 60% del pil (1980) al 120% (1989).
La spesa pubblica produttiva e per investimenti si contrasse, ma quella ordinaria e vincolata no, sicche? si ottenne esattamente l?opposto di quello che si auspicava: la qualità della spesa peggiorò; il Paese si trovò in difficoltà; la classe politica sollevata dal compito di decidere le grandi strategie, si concentrò solo su clientelismo, corruzione e poltrone.
Dopo il 1981 è stato un crescendo di misure volte a contenere la spesa pubblica e i disavanzi, accrescere la pressione fiscale, governare con l?assillo dei conti, legarsi sempre più mani e piedi per accettare quanto chiesto dall?Europa e ottenere un posto nell?euro in prima fila.
Ma in questi quasi quarant?anni il mondo è cambiato radicalmente (sono aumentati esigenze, reti informatiche e telematiche, meccanizzazione delle infrastrutture, cambiamenti nell?edilizia civile e industriale, sensibilità per l?ambiente, la sicurezza e la salute); ma non si sono registrati sufficienti
progressi sul fronte della cultura economica e politica.
Si è accettata l?idea che le risorse pubbliche siano scarse e che i privati possano gestire tutte le attività meglio dello Stato.
Quindi si è dimenticato che se talune attività è bene che vengano gestite con la logica del profitto, molti altri servizi (sanità, trasporti collettivi, infrastrutture) richiedono standard di sicurezza che per lo Stato sono investimenti e per i privati sono costi (da minimizzare).
Ma se lo strumento delle privatizzazioni e l?obiettivo del profitto non risultano in certi casi adeguati perché gli operatori di borsa guardano al livello del profitto e quest?ultimo è concorrente al costo della sicurezza, rimangono solo 4 strade.
L?aumento delle tasse; ma nessuno lo vuole.
L?aumento dei disavanzi pubblici, ma essi sono stati ? a torto ? demonizzati (invece si doveva continuare a finanziarli a bassi tassi di interesse).
La moneta pubblica sovrana non a debito, ma quasi nessuno sa cos?è.
Le partecipazioni statali che hanno vincolo di bilancio, ma non devono necessariamente massimizzare il profitto.
Se non si accetta almeno uno dei 4 strumenti appena accennati è inutile ed ipocrita piangere i morti di Genova. Bisogna accettarli come le vittime di una guerra; una guerra che gli Italiani stanno perdendo, come altri popoli, ma che ? ora ? debbono dimostrare di non volere.
Non volete pagare troppe tasse o veder aumentare il debito pubblico?
Benissimo, allora delle due l?una: o accettate le vittime derivanti da insufficiente manutenzione del territorio e delle infrastrutture o vi decidete a pensare in termini di sovranità monetaria e di ritorno alla spesa pubblica produttiva.
Ogni Stato dell?eurozona può emettere mezzi monetari a sola circolazione nazionale con cui pagare gli investimenti necessari: gli Stati e le banche centrali diversi dalla BCE non possono emettere banconote e moneta a corso legale in tutta l?eurozona (articolo 128 del Trattato di Lisbona), ma nulla vieta la emissione di statonote, monete di pezzatura non standard o biglietti di Stato a sola circolazione nazionale?
Pensiamoci!
Nino Galloni
(24/08/2018 10:21)
Vista la grande attenzione intorno alle concessioni e privatizzazioni, riprendiamo un pezzo dell?Independent dello scorso anno riguardante le privatizzazioni anglosassoni. Nel Regno Unito i progressisti sanno perfettamente che le privatizzazioni dei servizi essenziali che sono monopoli naturali sono enormi regali agli azionisti, che drenano ricchezza e qualità dei servizi altrimenti nelle mani di tutti i cittadini. L?immotivata difesa dei concessionari privati allinea la ?sinistra? italiana alla destra anglosassone.
Di John McDonnell, 6 giugno 2017
La maniera in cui le nostre compagnie ferroviarie, dell?energia e dell?acqua sono state gestite da quando sono state privatizzate dai conservatori è uno scandalo assoluto. L?impegno del Manifesto dei Laburisti a riprendere il controllo dell?acqua e delle ferrovie, e ad intervenire per correggere il mercato dell?energia, è decisamente emozionante e porterà a un vero cambiamento.
Quando queste industrie furono privatizzate da Margaret Thacher, ci fu promesso che l?efficienza sarebbe aumentata, che la proprietà si sarebbe allargata e che il processo avrebbe generato investimenti. Ma è accaduto l?esatto contrario. E anziché imparare dai propri errori, i governi conservatori hanno venduto anche il Servizio Postale per una frazione del suo valore, danneggiando i contribuenti ed estendendo ulteriormente l?influenza delle compagnie private e della finanza sulla vita di tutti i giorni.
A quasi trent?anni dalla vendita della gestione dell?acqua, la proprietà delle azioni è oggi saldamente in mano a un piccolo gruppo di investitori internazionali ? molti dei quali hanno sede in paradisi fiscali. Nel frattempo, i prezzi sono aumentati del 40% e più di un quarto di quanto i consumatori pagano in bolletta finisce a ripagare gli interessi sui debiti delle società private e in dividendi agli azionisti.
I nuovi investimenti sono stati finanziati con nuovo debito anziché coi soldi degli azionisti. Quando l?acqua è stata privatizzata, il governo si è generosamente fatto carico di tutto il debito del settore ? 4,9 miliardi di sterline ? in modo da lasciare i nuovi proprietari senza debiti. I nuovi proprietari ne hanno approfittato, accumulando sino al 2016 l?incredibile ammontare di 46 miliardi di sterline di debiti .
Mentre accumulavano debiti a discapito dei contribuenti, le compagnie private dell?acqua pagavano miliardi agli azionisti in dividendi. Il totale di 18,8 miliardi di profitti al netto delle tasse degli ultimi 10 anni è stato tutto distribuito agli azionisti, salvo 700 milioni di sterline. Ciò significa che più di 18 miliardi di sterline sono entrati nelle tasche degli azionisti anziché essere utilizzati per diminuire le bollette e migliorare i servizi. Tre società hanno addirittura pagato più dividendi di quanto siano stati i loro profitti al lordo delle tasse. Si tratta di una situazione semplicemente insostenibile.
Questa rapina alla luce del sole sta avvenendo anche nel settore energetico. Nel 2016-17, la Rete Nazionale ha ottenuto un profitto di 1,9 miliardi di sterline sulla distribuzione dell?elettricità e del gas. Circa 660 milioni sono stati usati per pagare dividendi, cosa che rappresenta un costo nascosto per i consumatori del 12%.
I benefici promessi grazie alla concorrenza del mercato non si sono mai visti: le grandi ?sei sorelle? dell?energia hanno sfruttato i consumatori, addebitando agli utenti nel 2015 ben 2 miliardi di sterline. Le persone non vogliono essere costrette a vagliare le diverse opzioni per trovare un contratto decente; vogliono soltanto energia sicura e a un prezzo accessibile.
Dobbiamo fare cambiamenti drastici nel nostro sistema energetico entro pochi anni se vogliamo avere la possibilità di affrontare i cambiamenti climatici. Trasferendo la proprietà e la responsabilità delle nostre utilities a organismi di proprietà pubblica e alle comunità locali che devono rispondere ai cittadini, saremo in grado di creare un sistema energetico sostenibile e a basso utilizzo di carbone, adatto al ventunesimo secolo.
Più importante ancora, la proprietà pubblica metterebbe fine al flusso di denaro dei contribuenti che va a sostenere i profitti privati delle società e dei loro azionisti, mentre i prezzi aumentano, i servizi peggiorano, e i debiti si accumulano.
Riportare le utilities sotto controllo pubblico rimetterebbe i profitti nelle tasche dei cittadini e nei servizi stessi, abbassando la bolletta media di 220 sterline all?anno per famiglia e consentendo di investire altri risparmi nelle infrastrutture e per migliorare i servizi.
Inoltre, ponendo un freno agli aumenti dei biglietti dei treni ? che sono aumentati del 27% a partire dal 2010 ? i laburisti farebbero risparmiare ai passeggeri una media di 1.014 sterline all?anno sui biglietti.
Si è molto parlato di quanto costerebbe tutto questo, ma i commentatori, pronti a sparare grandi cifre, mostrano tutta la loro ignoranza in economia, e anche in storia. Quando nel 1977 l?industria della costruzione navale venne nazionalizzata, questo fu fatto scambiando le azioni con titoli di stato ? una mossa che non ebbe alcun effetto sull?erario.
Nel mondo negli ultimi anni c?è stata un?inversione del processo delle privatizzazioni. Negli Stati Uniti, l?85% delle forniture di acqua proviene dal settore pubblico, e l?80% della rete di distribuzione elettrica tedesca è ora posseduta e gestita dalle autorità regionali e locali.
Una delle più grandi beffe della privatizzazione britannica ? che fu dettata da una profonda perdita di fiducia nella capacità dello stato di gestire queste cose ? è che molti dei nostri tesori nazionali sono finiti nelle mani di società pubbliche straniere. I piani di rinazionalizzazione dei laburisti assicureranno la supervisione democratica locale sui servizi, mettendo il potere nelle mani delle comunità.
Al di là delle chiacchiere sul rigore dei conti, i conservatori sono più interessati ad aiutare i ricchi evasori a fare soldi facili di quanto non lo siano a fermare l?emorragia di soldi del popolo britannico. Come ho recentemente sottolineato durante un dibattito con Damian Green all?Andrew Marr show, questa posizione ha qualcosa a che fare con il fatto che molti finanziatori dei conservatori, ed effettivamente anche alcuni parlamentari e ministri conservatori, hanno ottenuto profitti dalle privatizzazioni.
E? tempo di mettere fine a questa truffa dei conservatori. I laburisti chiuderanno il rubinetto che versa miliardi di sterline nelle tasche degli azionisti e si assicureranno che questi servizi vitali siano gestiti nell?interesse della maggioranza, non di pochi.
un nick name storico (21/08/2018 13:12)
....quelli che interveniamo?
A queste condizioni, meglio non intervenire.
alla frutta alla frutta (21/08/2018 12:40)
alla frutta ,alla frutta
vl (21/08/2018 11:04)
il forum vivacchia come la categoria .
esse (21/08/2018 08:08)
in questo forum ormai quelli che interveniamo siamo sempre meno ,sono spariti nickname storici .
saranno andati in pensione o in mobilità...
(20/08/2018 19:31)
Purtroppo non e` cosi`........continuerai a rompere i ..........magari fosse........sono anni che denigri il forum dici che te ne vai e stai sempre qua.
ah ah ah ah (20/08/2018 18:21)
peccato abbandonare questo forum,mi perderò alcuni grandi interventi cosi contorti,saccenti,contraddittori ,palesemente negati al dialogo in quanto provenienti da qualche convinto detentore della verità assoluta ma che nulla hanno a che fare con i segretari .
quindi bye bye again and for ever
(20/08/2018 16:27)
Importanti riflessioni che disturbano Chi vuole salvaguardare lo status Quo ante....
bye bye (20/08/2018 14:21)
Pensandoci ho capito che questo forum non ha nulla a che fare con i segretari.
bye bye