SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI
Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 22/08/2018 alle ore 09:46
Consultazione ministero LLPP modifiche al codice dei contratti
8 agosto 2018 - E? on line da oggi fino al prossimo 10 settembre 2018, sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la consultazione pubblica sul Codice degli appalti propedeutica a una proposta di riforma che il Governo intende presentare in autunno.
L?obiettivo dell?intervento di riforma è quello di garantire l?efficienza del sistema dei contratti pubblici, di procedere alla semplificazione del quadro normativo, assicurandone la chiarezza, di eliminare le criticità sul piano normativo e, conseguentemente, sul piano applicativo.
La consultazione on line, (http://consultazioni.mit.gov.it/) è effettuata su una serie di primi temi di riflessione, separatamente proposti col riferimento ad argomenti indicati sinteticamente, preceduti dalla puntuale indicazione del riferimento normativo all?interno del Codice, in formato interattivo.
I temi sottoposti a consultazione, benché indicati ove possibile in forma volutamente neutra, costituiscono altrettanti punti di emersione di criticità più urgenti rilevate durante la costante opera di monitoraggio effettuata dal Ministero nei primi due anni di vigenza del Codice, ovvero segnalate nel tempo al Ministero da un?ampia platea di stakeholders, tra cui associazioni di categoria, fondazioni di studio e ricerca, liberi professionisti, altre Amministrazioni pubbliche.
Inoltre, alcuni temi sono accompagnati da un corredo di riferimenti minimi a giurisprudenza, pareri e altri atti (ad esempio di Autorità indipendenti), che possono costituire un?utile bussola orientativa per gli stakeholders nella messa a fuoco degli elementi di criticità e nell?elaborazione di proposte emendative puntuali del tessuto normativo del Codice.
In ogni caso, l?indicazione dei temi di riflessione non esaurisce il perimetro della consultazione. Ciascuno stakeholder potrà infatti segnalare ulteriori tematiche in relazione alle quali ritiene sussistano profili di criticità, contestualmente indicando le soluzioni normative puntuali.
Nell?ambito della consultazione, gli interventi saranno innanzitutto nominativi e visibili a tutti i partecipanti registrati che, in piena applicazione del principio di trasparenza, potranno effettuarne una breve recensione.
Alla consultazione si accede previa registrazione dalla pagina di accesso. I dati personali acquisiti saranno trattati nel rispetto delle disposizioni a garanzia della privacy e puntuale informativa sarà fornita in sede di registrazione.
(27/08/2018 12:55)
Gare, il 95% delle imprese è out
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AGO 18
Il quadro disegnato dal codice degli appalti esclude dal mercato degli acquisti della pubblica amministrazione più del 95% delle imprese italiane «in evidente contraddizione con i principi della libera concorrenza». A denunciarlo è la Cna, che ricorda: «Il codice prevede che le stazioni appaltanti verifichino, tra i requisiti per la partecipazione ad un appalto, anche quello del fatturato». E ancora: «Solitamente», nelle gare, in merito a questo parametro «si richiede il massimo, ovvero il doppio del valore dell` appalto; questo significa che, stante il valore medio pari a un milione di euro, per poter entrare in questo mercato, un` impresa deve avere almeno 2 milioni di fatturato». Requisito, questo, che solo una piccola parte delle imprese italiane può vantare; più precisamente meno del 5% di esse.
Secondo l` organizzazione delle imprese artigiane, il dlgs n. 50/2016 e il successivo decreto correttivo n. 56/2017 hanno generato un contesto tale per cui, nonostante il nuovo codice, all` art. 51, incoraggi le stazioni appaltanti a suddividere in lotti i grandi appalti, in modo che l` entità dei singoli contratti corrisponda meglio alla capacità delle imprese, continua la tendenza in aumento dei volumi delle gare. Queste, dal 2014 al 2017, sono cresciute del 28,9%. Di più. Nel 2011, spiega la Cna, «il valore medio dei lotti era di circa 601.000 euro, oggi supera il milione: un aumento del 68,5%». L` analisi dell` organizzazione, a due anni dalla riforma, è contenuta in uno studio del luglio scorso. In esso si legge come, ormai, le stazioni appaltanti operino con affidamenti mediamente superiori a 1 mln di euro.
«Oltre all` amministrazione centrale (aggregata dall` attività Consip)», si comportano così «anche Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania e Sicilia»; tutte insieme «rappresentano i 2/3 dei volumi degli appalti del 2017». E ancora: se a queste gare aggiungiamo anche quelle di «Valle d` Aosta, Veneto, Liguria, Lazio e Puglia, la cui media è di poco inferiore al milione, si arriva a 3/4 del mercato degli appalti», chiosa la Cna. Dunque, a conti fatti, l` organizzazione rileva che «il 75% del mercato è orientato verso una taglia extralarge dei lotti». Peraltro, in alcuni casi le dinamiche sono davvero eclatanti: «In Sicilia e in Toscana il volume medio dei lotti negli ultimi 3 anni è triplicato. In Emilia-Romagna, Valle d` Aosta, Veneto e Liguria, è raddoppiato», denuncia lo studio. Una possibile spiegazione? L` organizzazione scova la genesi di tutto questo nel processo di aggregazione della domanda, cioè nella riduzione e nell` accorpamento delle stazioni appaltanti; una tendenza presente da qualche lustro e ribadita anche nel codice degli appalti di due anni fa, che, però, spiega la Cna, «ha generato» anche «la concentrazione dell` offerta, danneggiando le imprese di minori dimensioni e contraddicendo uno dei principi fondamentali delle direttive europee».
a cura di "ItaliaOggi" del 24/08/2018 pag. 29 - autore Luigi Chiarello