IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 05/09/2018 alle ore 12:01
Cambiare il meccanismo di asta dei titoli di stato
Nel 1981 l?allora ministro del tesoro Beniamino Andreatta ?sollevò?, con la famosa lettera del 12 febbraio, la Banca d?Italia guidata da Carlo Azeglio Ciampi dall?obbligo ?d?intervento? nelle aste dei titoli pubblici. Da quel momento fino al 1994 -data convenzionalmente identificata nella storia politica italiana con l?arrivo della cosiddetta Seconda Repubblica- il debito pubblico sarebbe praticamente raddoppiato dal 58,5% al 120% del PIL. Se sulle cause di quella traumatica esplosione del debito nessun dubbio è ormai sollevabile -visto che l?impatto della spesa per interessi praticamente triplicò passando dal 4% al 12% del PIL- e in pochi hanno attribuito gran parte delle responsabilità alla modifica ?tecnica? che,assieme al cosiddetto divorzio fra Banca d?Italia e Tesoro, avrebbe avuto impatti traumatici nelle aste di titoli pubblici. Si consentì il più colossale trasferimento di ricchezza ai danni dello Stato ed in favore dei suoi creditori grazie alle disposizioni concordate fra Andreatta e Ciampi senza passare nelle aule del Parlamento così come si è sempre convenuto in democrazia. Un?importante questione politica -l?intesa fra Tesoro e Banca d?Italia- colpevolmente derubricata come semplicemente tecnica. La ?polpetta avvelenata? di quell?accordo (altro che divorzio!), non fu soltanto il venir meno dell?obbligatorietà d?intervento della Banca Centrale all?atto dell?emissione dei titoli di Stato, quanto soprattutto il nuovo meccanismo adottato con l?introduzione del prezzo marginale in asta. Questo dettaglio, quasi sempre trascurato e sottovalutato, fu la vera causa del disastro. Gli operatori, con marginali quantitativi sapientemente non acquistati (non sapremo mai chi lo suggerìal duo Andreatta-Ciampi), potevano ottenere il tasso più alto su tutto l?ammontare dell?emissione sebbene già assegnati precedentemente a tassi inferiori! Ad esempio, se una emissione per 100 miliardi di lire di BTP veniva soddisfatta al tasso 5% per 97 miliardi e per i restanti residui 3 a 5,5%, tutti e 100 i miliardi dell?emissione venivano assegnati alla fine allo stesso tasso del 5,5%! l tema è tornato di attualità dopo la rivelazione di MF nella rubrica Contrarian del 31 agosto scorso che riportava come la Germania ancora oggi, diversamente da quanto avviene in Italia, attribuisca alla Bundesbank la facoltà di intervenire in asta acquistando i titoli che il mercato non accetta al rendimento stabilito per l?emissione e classificando gli stessi in ?conto future vendite? per poi collocarli comodamente sul secondario. Un escamotage che consente astutamente ai tedeschi disuperare l?assurdo divieto per le banche centrali di finanziare in ogni forma i governi come tassativamente vietato dall?art.101 di Maastricht (art.123 TUEF). In un momento di particolare tensione sui tassi di interesse, accompagnato dall?allargamento nella forbice dei rendimenti fra BTP e Bund, serve quindi un immediato ripensamento (a) del ruolo di Via Nazionale che dovrebbe avere la facoltà di intervenire in asta acquistando i titoli in ?conto future vendite? al pari della BUBA qualora i rendimenti in asta siano superiori agli obiettivi di costo prefissati (b) e contemporaneamente del meccanismo di asta dei titoli pluriennali ipotizzando che il sistema delle aste competitive valido per i BOT a 3, 6 e 12 mesi (e che rappresentano poco più del 5% del nostro stock di debito pubblico) sia sostanzialmente esteso a tutti gli altri strumenti emessi dal Tesoro: BTP e CCT in primis. Si faccia sì quindi che questi ultimi siano assegnati ai singoli intermediari ai prezzi dagli stessi offerti e non al prezzo marginale più basso, cioè al tasso più alto. Un sistema a prezzi discriminati cui peraltro Francia e Germania uniformano l?intera gestione del proprio debito. Come èinfatti possibile che in presenza di una domanda di BTP praticamente doppia rispetto all?offerta i prezzi degli stessi siano in costante discesa (ed i rendimenti in conseguente salita)? La classica legge della domanda e dell?offerta viene in questo modo inverosimilmentecapovolta. Nell?ultimo periodoquesta situazione bizzarra veniva nascosta dalla circostanza che la BCE,nell?ambito del QE, era di fatto il quasi unico acquirente sul secondario dei nostri titoli indirizzando pertanto il mercato ed i relativi prezzi già in sede di emissione. Ma oggi con la prospettata chiusura del Quantitative Easing, le iniezioni di ?morfina? monetaria stanno progressivamente esaurendo i loro effetti. E? quanto meno auspicabile una modifica tecnica immediata che potrebbe efficacemente integrare un piano antispread che ad esempio preveda che i risparmiatori italiani siano esentati dalla ritenuta del 12,5% sugli interessi qualora i titoli di debito pubblico in portafoglio siano detenuti per oltre un certo periodo di tempo (immaginiamo 18/24mesi per i quinquennali, 36/48 per i decennali, 5 anni per le scadenze più lunghe e per i BOT direttamente la scadenza) con ciò assicurando agli stessi le stesse prerogative offerte già ora agli investitori esteriindipendentemente dal periodo di detenzione. Insomma se è vero che abbiamo il terzo debito pubblico del pianeta che almeno lo si gestisca con l?intelligenza che merita ben consci comunque che il presidente Mario Draghi dopo avere concepito ed attuato, nonostante mille difficoltà,la più coraggiosa e creativa operazione di alleggerimento quantitativo, non potrà in ogni casorimanere inattivo assistendo a pericolose tensioni che potrebbero minare l?intera eurozona. Quindi quale migliorprovvedimento correttivo tecnico per ridurre il costo del sostentamento del debito per un governo di vero cambiamento? Fabio Dragoni e Antonio M. Rinaldi, MF, 4 settembre 2018

(05/09/2018 18:41)
Gli autori di questo articolo pubblicato su Milano Finanza, giornale altamente economico hanno tutt`altra competenza in materia che la tua. Il loro punto di vista e` condiviso da molti economisti e premi nobel, nonché da analisi del FMI, pensa te........L`austerity non ha risolto i problemi di nessun paese, ed in tanti si stanno ricredendo sulle ricette economiche ammannite dalla UE.
(05/09/2018 16:29)
Per favore possiamo evitare di riprodurre sul sito articoli disinformativi scritti da cialtroni e pubblicati da siti/editori al solo fine di incrementare proventi pubblicitari? Piuttosto impegnamoci in vista della prossima tornata contrattuale a dare qualche utile suggerimento ai sindacati per recuperare prestigio e dignità di categoria. Grazie
(05/09/2018 15:03)
Basta prendersela con l`Europa e la.Germania!! È un modo per non ammettere i nostri errori e non comprendere le soluzioni. Cerchiamo di copiare i modelli virtuosi e non praticare politiche di bilancio e monetarie da paese sudamericano. Il problema principale dell`Italia è l`enorme debito pubblico accumulato negli anni precedenti l`euro quando si mandavano in pensione i lavoratori a 49anni, la Pubblica Amministrazione era la macchina sforna posti di lavoro, quando l`alitalia e le ferrovie facevano buchi di bilancio mostruosi tanto ripianava lo stato coi soldi pubblici stampando banconote. Poi che importava se l`inflazione era al 20% e la lira veniva periodicamente svalutata. Si viveva comunque in tempi dove vigevano forme di protezionismo diffuso, non c`era la globalizzazione e soprattutto non c`erano competitori come Cina India Brasile Messico e Indonesia. Prima la nostra classe dirigente comprenderà che il problema numero uno da risolvere è portare il debito pubblico in una traiettoria discendente, pagando così meno interessi, prima libereremo risorse reali per infrastrutture e per il sociale e prima la nazione starà meglio. Altro che flat tax reddito per nullafacenti e pensione a 60anni
(05/09/2018 14:40)
Quante minchiate tocca leggere in questo Forum, sempre più sbilanciato su temi di massa è sempre meno su quelli di interesse dei segretari. Stando alle stupidate scritte nell`articolo, ricordo a tutti che i titoli di stato italiani, come quelli di tutti i paesi europei e non solo, sono quotati giorno per giorno minuto per minuto secondo per secondo sui mercati. Quindi il prezzo di aggiudicazione delle aste sul mercato primario come su quello secondario lo determina sempre il mercato. Non esistono trucchi. Quanto al fatto che la domanda supera del doppio l`offerta non significa che quelli che offrono sono disposti a pagare sul primario di più di quello che è quotato sul secondario. Comunque si tratta di meccanismi complessi ma trasparenti e se ogni stato potesse determinare il prezzo dei propri titoli ditemi perché il governo argentino è costretto oggi a pagare il 60% all`anno di interessi pur avendo sovranità monetaria Perdiamo di segretari che è meglio che di problemi come categoria ne abbiamo tanti irrisolti da troppo tempo
(05/09/2018 12:57)
Ma allora diciamolo che tutto è predisposto affinché il paese sia condannato a vita a pagare interessi sempre maggiori nonostante da decenni sia in avanzo primario. E` un meccanismo micidiale fatto apposta per lucrare per gli speculatori di tutto il mondo.