Discussione libera proposta da: il 29/09/2018 alle ore 12:20
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coesistenza di condanna contabile e di giudice del lavoro
In materia di indennità di direzione generale a segretario e sindaco di piccolo comune.
" I difensori di entrambi avevano chiesto alla Corte dei Conti di dichiarare improcedibile la questione perché si era già pronunciato il giudice del lavoro. Per i magistrati della Corte, invece, sono legittime due condanne parallele, una sul piano della giustizia civile e una su quello erariale. "
in sostanza in caso di indennità percezione di indennità di direzione generale è possibile sia la condanna del giudice del lavoro al pagamento e quella del giudice contabile (corte conti ) ."
in entrambi i casi le condanne superano i 40.000 euro.
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(02/10/2018 13:40)
mi pare che c`è indicato in un uno dei post |
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(01/10/2018 18:17)
si possono avere estremi sentenza? Grazie colleghi |
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(30/09/2018 12:10)
la sentenza parla di indennità di direzione mentre non sarebbe stata percepita la maggiorazione della posizione che viene rivendicata in compensazione.forse all`origine un bel pasticcio su delle competenze (maggiorazione posizione )dovute ma non correttamente inquadrate dagli uffici ??
rimane la questione di fondo ,ossia doversi difendere per lo stesso fatto su due fronti. |
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(29/09/2018 21:28)
Ripeto che nella fattispecie sembra trattarsi semplicemente della maggiorazione della retribuzione di posizione...
non di una mega indennità...e
che dire poi di chi è venuto dopo? |
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(29/09/2018 20:26)
mi sembra che qui più che prevalere vi sia l`affermazione che il giudizio civile e quello cntabile sulla stessa vicenda possono procedere parallelamente .il problema è che bisgna difendersi su due fronti con le connesse spese legali.
sono state decine e decine le condanne nei piccoli comuni per le indennità di direzione sulla base di norma che a posteriore si può dire era meglio che stabilisse criteri e condizioni e nn essere una sorta di norma in bianco |
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mn (29/09/2018 19:11)
La vicenda e` l`emblema di un sistema ipertrofico, dove la giurisdizione contabile, su vicende dello stesso tipo, come nel caso dei diritti di rogito, si ostina a prevalere sul giudice ordinario, sino al paradosso |
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(29/09/2018 18:27)
ho letto la sentenza cui ti riferisci.
in pratica la condanna sarebbe alternativa ,nel senso che poichè prosegue il giudizio del lavoro ,la corte conti sembra premunirsi da un eventuale successivo ribaltamento della pronuncia del giudice del lavoro in appello o cassazione del lavoro.
di certo vi è che bisogna difendersi su due fronti con dispendio di energie e risorse.
penso che la vicenda sia emblematica della disorganizzazione che spesso esiste nei piccoli comuni cui si accompagna una non profonda conoscenza della materia da parte anche dei dipendenti comunali.
mi sembra anche strano la mancanza di un provvedimento formale di incarico.
per il rest niente di nuovo dalla corte dei conti in materia,ossia la direzione nei piccli comuni era facoltativa ,andava motivata con riferimento ad incarichi e compiti aggiuntivi. |
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(29/09/2018 17:55)
Sentenza n.97/18
Sconcertante.
Si trattava di 600 euro lordi mensili (che corrispondono a poco più di 300 euro netti) che a quanto pare percepiva ma come responsabile del settore amministrativo e del personale...
nella fattispecie non manca poi il definitivo atto di contestazione e messa in mora adottato dal nuovo Segretario comunale... |
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(29/09/2018 15:29)
mentre si ci crogiola per le vittorie da quattro soldi per i diritti di rogito ,nel caso in questione,un collega viene ,a quanto ho capito,condannato a restituire due volte la somma percepita in un piccolo comune come direttore generale.Una volta lo condanna il giudice del lavoro e l`altra la corte dei conti,affermandsi quindi una sorta di giudizi separati .Quindi 40.000 + 40.000 fanno 80.000 euro(più credo le spese legali da sostenere nei vari giudizi per difendersi e cntinuare a difendersi)altro che rogiti.E questo per una norma che all`inizio sembrava palese ma che ha dato luogo a tante condanne (ma anche tanti abusi con indennità spropositate ) |