SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI
Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
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Comuni fiscalità 2019 (05/02/2019 10:36)
Comuni, mani libere sul fisco
I sindaci tornano a poter modificare le aliquote
La legge di bilancio 2019 dà un colpo al
cerchio e uno alla botte ai già traballanti bilanci
comunali con le misure volte a fare da una
parte la «pace fiscale» con i contribuenti a
spese dei comuni e dall` altra a ripristinare la
«leva fiscale» generando una duplice illusione
finanziaria (per i contribuenti di avere avuto un
risparmio d` imposta e per gli enti di avere
delle maggiori entrate).
L` autonomia tributaria, riconosciuta oramai
solo sulla carta dall` art. 119 della Costituzione,
subisce così una ulteriore limitazione e accusa
un grave colpo con lo stralcio automatico dei
debiti (crediti per i comuni) fino a 1.000 euro
riferiti al periodo 2000/2010 (che potrebbe
comportare anche un rischio rimborsi per le
somme versate dal 24/10/18) oltre quello già
s f e r z a t o , n e l r e c e n t e p a s s a t o , c o n l `
incresciosa questione del rimborso della
pubblicità.
La facoltà di consentire l` aumento della
pressione fiscale locale, ferma al 2015,
rappresenta quindi un atto dovuto per evitare il
tracollo di un sistema che vive già di un
equilibrio precario e avrebbe rischiato il
collasso se non si fossero previste delle
misure volta a compensare i minori introiti imposti. La maggior parte dei comuni sarà «costretta» a
fruire della facoltà di istituire nuovi tributi (es. addizionale Irpef, imposta di scopo) e a ridurre le
agevolazioni già deliberate in favore dei contribuenti fino al 2015 (es. aliquote agevolate Imu, soglia di
esenzione addizionale comunale all` Irpef), oltre naturalmente a dovere approfittare dell` occasione di
aumentare le aliquote dei tributi di propria competenza.
Ma veniamo alle novità di interesse nella gestione dei tributi locali. In ambito Tasi viene riconosciuta ai
comuni la possibilità di ridurre fino a zero l` aliquota e di aumentarla (eccetto per i fabbricati rurali ad
uso strumentale) fino al 2,5 per mille per i c.d. beni merce, senza alcun limite per altri fabbricati e aree
edificabili. Tuttavia, la sommatoria dell` aliquota Imu e di quella Tasi non deve essere superiore a quelle
previste per l` Imu.
Tale ultima disposizione può essere derogata nella misura massima dello 0,8 per mille limitatamente
agli immobili non esclusi dalla Tasi e nella stessa misura applicata nel 2016 e 2017. Viene poi stabilito il
ristoro fino al 2033 del minor gettito derivante dalla cancellazione dell` Imu sull` abitazione principale
quando non sostituito integralmente dal gettito Tasi. Per quanto concerne la Tari, nelle more della
riparametrazione dei criteri previsti dal regolamento sul metodo normalizzato, è stata prorogata anche
per il 2019 la facoltà di effettuare delle manovre sui coefficienti al fine di renderli più equi apportando
variazioni in aumento e in diminuzione fino ad un massimo del 50%. Un discorso a parte meriterebbe l`
Icp, che da una parte è oggetto di una parziale facoltà di aumento tariffario limitata alle superfici
superiori al metro quadrato che possono essere incrementate fino al 50% (e non anche la vecchia
maggiorazione del 20% per superfici inferiori) e dall` altro vede l` intervento di una norma che disciplina
la possibile restituzione rateale entro 5 anni delle somme acquisite a titolo di maggiorazione d` imposta
per il periodo 2013-2018.
Tale norma, additata da molti come la scure definitiva sulla questione, stabilisce soltanto che gli enti
possono procedere dalla data in cui la richiesta del contribuente è diventata definitiva. E qui viene da
chiedersi cosa si intenda per richiesta divenuta definitiva atteso che l` ordinamento attribuisce la
definitività alle sentenze. Salvo fantasiose interpretazioni, la richiesta dovrebbe quindi essere oggetto di
un pronunciamento del giudice e divenire inoppugnabile.
* professore aggregato di fiscalità degli enti locali all` Università della Campania Luigi Vanvitelli, docente
Anutel.
TOMMASO VENTRE*
1 febbraio 2019
Pagina 43 Italia Oggi
(19/12/2018 17:51)
Ci vorrebbe l`affidamento diretto anche per tutti i lavori e le concessioni al di sotto della soglia comunitaria - di euro 5.548.000, basta che il prezzo sia giusto! - altrimenti anziché fare le opere pubbliche si fa solo carta...
d`altronde ora viene dato con affidamento diretto un incarico di 220 milioni a Salini Impregilo-Fincantieri, non si comprende la logica della ragione ostativa per la generalità degli affidamenti sotto soglia.
valdir peres (19/12/2018 12:34)
a breve liberalizzano le funzioni di segretario comunale ,di ragioniere comunale,di tecnico comunale.
meno orpelli per tutti.
(19/12/2018 12:01)
Per servizi e forniture. È quanto emerso dal vertice sulla Manovra
Più appalti senza gara
Affidamenti diretti fino a 221 mila euro
A f f i d a r e a p p a l t i d i s e r v i z i e f o r n i t u r e
direttamente, senza gara, per importi fino alla
s o g l i a d i a p p l i c a z i o n e d e l l a n o r m a t i v a
europea, cioè fino a 221 mila euro. È questa l`
idea emersa nel vertice di domenica sera sulla
Manovra, come misura in grado di rilanciare
gli investimenti pubblici. A questa ipotesi
aveva peraltro già fatto cenno il vice premier
Matteo Salvini ad ottobre durante l` assemblea
d e l l ` A n c e q u a n d o d i c h i a r ò c h e a f i n e
novembre sarebbe arrivata la delega per
«smontare il codice degli appalti» e per
semplificare le procedure attraverso gli
affidamenti diretti.
Ad oggi l` affidamento e l` esecuzione di lavori,
servizi e forniture di importo inferiore a 40 mila
euro può avvenire tramite affidamento diretto,
o, per i lavori, anche tramite amministrazione
diretta di cui all` articolo 3, comma 1, lettera
gggg) del Codice dei contratti pubblici, in
conformità all` articolo 36, comma 2, lettera a)
del predetto Codice. Nel codice si prevede
inoltre che i lavori di importo inferiore a 40 mila
euro, da realizzare in amministrazione diretta,
sono individuati dalla stazione appaltante a
cura del responsabile unico del procedimento.
A tale riguardo l` Anac, nelle linee guida n. 4 ha precisato che per affidamenti diretti fino a 20 mila euro
«la stazione appaltante ha facoltà di procedere alla stipula del contratto sulla base di un` apposita
autodichiarazione resa dall` operatore economico dalla quale risulti il possesso dei requisiti di carattere
generale di cui all` articolo 80 del Codice dei contratti pubblici e speciale, ove previsti».
Oltre tale importo (fra 20 mila e 40 mila euro) la stazione appaltante deve invece procedere alla
preventiva verifica dei requisiti del soggetto affidatario.
La stipula del contratto, secondo l` Anac, «può avvenire mediante corrispondenza secondo l` uso del
commercio consistente in un apposito scambio di lettere, anche tramite posta elettronica certificata o
strumenti analoghi negli Stati membri ovvero tramite piattaforma telematica in caso di acquisto su
mercati elettronici».
Nell` ipotesi allo studio e che dovrebbe essere introdotta nella manovra come uno degli emendamenti
18 dicembre 2018
Pagina 33 Italia Oggi
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Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018
predisposti dal governo dovrebbe saltare del tutto la procedura concorrenziale fino a 221 mila di
importo stimato dell` appalto: si dovrebbe quindi arrivare, per servizi e forniture, alla scelta diretta dell`
operatore economico.
Dal punto di vista dell` impatto economico dell` intervento, servizi e forniture, stando ai dati della
quadrimestrale Anac, valgono su base annua circa il 65% del mercato globale (che per il 2017
ammontava a circa 145 miliardi di contratti pubblici, compresi i lavori).
L` importo delle gare affidate per servizi e forniture fino alla soglia europea dei 221 mila sono state circa
il 20% del totale, mentre è circa dell` 80% il numero delle procedure bandite.
Si tratta di un importante numero di affidamenti che verrebbero sottratte ad un confronto concorrenziale.
Un impatto di non poco conto, ad esempio per i servizi di ingegneria e architettura, vede procedure ad
evidenza pubblica con invito ad almeno cinque soggetti, a partire da 40 mila a 100 mila euro, e anche
gare nazionali aperte o ristrette fino alla soglia dei 221 mila.
Riproduzione riservata.
ANDREA MASCOLINI
18 dicembre 2018
Pagina 33 Italia Oggi
(10/12/2018 13:16)
meno vincoli.
frase da paura ...
comuni più soldi meno vincoli.......(sarà....) (10/12/2018 13:05)
Comuni, più soldi meno vincoli
Saltano i paletti su finanza pubblica e fiscalità locale
Più soldi e meno vincoli.
Può essere sintetizzato in questi termini l`
impatto sugli enti locali dei correttivi alla legge
di bilancio approvati in commissione alla
Camera. Gli emendamenti (si veda la tabella
p e r i l d e t t a g l i o ) h a n n o u l t e r i o r m e n t e
accentuato la portata già di per sé fortemente
espansiva della Manovra, che ha servito come
antipasti i due piatti forti della cancellazione
(dopo 20 anni) dei vincoli di finanza pubblica e
dello sblocco (dopo tre anni) della fiscalità. Le
ulteriori modifiche approvate a Montecitorio
hanno una portata più circoscritta e servono a
risolvere criticità specifiche (si pensi alla
conferma della maggiorazione Tasi e al
salvagente a favore delle amministrazioni alle
prese con gli aumenti dell` imposta sulla
pubblicità dichiarati illegittimi dalla Consulta) o
a introdurre misure premiali (in particolare per
gli enti puntuali nell` approvazione dei bilanci e
dei rendiconti, che vengono esonerati da
ulteriori limitazioni risalenti alla stagione delle
spending review) o maggiori finanziamenti
(per la sicurezza). Ma non mancano novità di
più ampia portata, come la cancellazione dell`
obbligo di predisporre il bilancio consolidato,
che interessa oltre 5 mila piccoli comuni. Altre
portate dovrebbero essere servite in senato, dal quale ci si attende le misure attuative concordate fra
governo e Anci a margine dell` accordo sul fondo di solidarietà, dalla rifinanziamento del fondo Imu-Tasi
alla ulteriore spalmatura del fondo crediti di dubbia esigibilità.
PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO
7 dicembre 2018
Pagina 37 Italia Oggi
(05/12/2018 11:29)
anticipazione di tesoreria pari a 6/12 ?.e vai,quanto prima sarà possibile anche chiedere i 12/12 !!!
si vede che ci sono grandi comuni alla canna del gas
Fondo di solidarietà ed altre novità (05/12/2018 11:20)
Raggiunto l` accordo sul Fondo 2019
Accordo raggiunto in Conferenza stato-città sul
riparto del Fondo di solidarietà comunale
2 0 1 9 . M a p e r i c o m u n i n o n c ` è a n c o r a
certezza di risorse. Il via libera è stato dato
dall` Anci «con senso di responsabilità» (ha
precisato il presidente Antonio Decaro) anche
se mancano ancora garanzie sul ristoro dei
300 milioni di compensazioni Imu-Tasi. Dal
governo sono però arrivate assicurazioni sulla
percentuale di accantonamento al Fondo
crediti dubbia esigibilità che resterà al 75% (se
la percentuale fosse salita, come previsto, all`
85% avrebbe prodotto una contrazione di
risorse per la parte corrente quantificata in 440
milioni) e sul mantenimento della quota di
applicazione dei fabbisogni standard al 45%.
Infine arriverà un` anticipazione di tesoreria
pari a 6 dodicesimi grazie all` intervento di
Cassa depositi e prestiti. Il governo ha anche
accolto la richiesta del mantenimento della
m a g g i o r a z i o n e T a s i , i l r i p r i s t i n o d e l l a
maggiorazione sull` imposta di pubblicità e il
riconoscimento anche alle Città metropolitane
di una quota significativa del fondo assegnato
alle province per le attività di manutenzione.
Ha infine assunto un impegno formale a un
nuovo accertamento straordinario dei residui,
in considerazione dell` impatto dello stralcio
dei ruoli fino a mille euro.
30 novembre 2018
Pagina 40 Italia Oggi
Scadenza questionario su fabbisogni (29/11/2018 13:13)
Online il nuovo questionario sui fabbisogni
È online il nuovo questionario per l` aggiornamento dei
fabbisogni standard degli enti locali, che riguarda il 2017
e che dovrà essere compilato entro il prossimo 25
gennaio a pena di congelamento dei trasferimenti
erariali. Il modello è stato approvato con decreto
direttoriale della Ragioneria generale dello stato del 21
novembre 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
275 di lunedì scorso. Dalla data di pubblicazione sono
quindi scattati i 60 giorni entro i quali comuni, unioni di
comuni e comunità montane delle regioni a statuto
ordinario e della regione Sicilia dovranno procedere alla
compilazione.
A tal fine, è necessario accedere al portale OpenCivitas
nella sezione «Compila il questionario» e utilizzare il link
«Compila il questionario FC40U relativo all` annualità
2017» utilizzando le credenziali di accesso già in
possesso dagli enti locali.
Il questionario si divide in due moduli: 1)Dati strutturali;
2)Dati relativi al personale e dati contabili. Il primo
modulo, Dati strutturali, raccoglie le informazioni in
merito alle caratteristiche dell` ente e del territorio,
nonché alle risorse a disposizione per la produzione dei servizi svolti per le funzioni di istruzione
pubblica, settore sociale e asili nido, amministrazione, gestione e controllo (ufficio tecnico), polizia
locale, viabilità e trasporti e gestione del territorio e dell` ambiente. Il secondo modulo, Dati relativi al
personale e dati contabili, raccoglie le informazioni riguardanti le consistenze e le spese del personale
addetto a ciascun servizio e riguardanti le entrate (accertamenti) e le spese (impegni) correnti per ogni
servizio. La rilevazione è finalizzata all` aggiornamento ed all` acquisizione dei dati relativi a: funzioni
generali di amministrazione, di gestione e di controllo; funzioni di polizia locale; funzioni di istruzione
pubblica; funzioni nel settore sociale; funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti; funzioni
riguardanti la gestione del territorio e dell` ambiente (escluso il servizio di edilizia residenziale pubblica
e locale e piani di edilizia economica-popolare e il servizio idrico integrato). Grazie all` acquisizione
diretta di informazioni tramite le banche dati di fonti istituzionali, il ventaglio dei dati richiesti è
decisamente più ristretto rispetto alle precedenti rilevazioni. Anche così, tuttavia, molti enti
(specialmente quelli di piccole dimensioni) rischiano di trovarsi con l` acqua alla gola, strozzati dalle
numerose scadenze contabili delle prossime settimane. Le conseguenze di eventuali ritardi, però, sono
pesanti: dopo il 25 gennaio, infatti, per gli inadempienti scatterà il fermo dei trasferimenti erariali, che
rimarranno congelati fino a quando non procederà all` invio.
MATTEO BARBERO
28 novembre 2018
fortemente perplesso (29/11/2018 11:21)
spiegatemi il senso di modificare pesantemente un tributo ,con tutte le incognite ,rischi e gli adempimenti preliminari e non,quando teoricamente dovremmo avere i bilanci già predisposti per il 2019.
convengo su un punto,ossia che in materia di aliquote imu si è esagerato con differenziazioni tra comune e comune.lì è giusto intervenire .
(29/11/2018 11:09)
FISCO LOCALE
Sulla nuova Imu sindaci prudenti per il nodo aliquota
L` ddio alla Tasi proposto dall` Anci, ma il tetto all` 11,4 supera le richieste degli enti
ROMA La spinta iniziale per unificare Imu e
Tasi arriva dai sindaci. Ma la sua traduzione
scritta nell` emendamento leghista alla legge di
bilancio (si veda Il Sole 24 Ore di domenica)
va addirittura oltre le loro richieste. E lo fa sul
punto più delicato: quello dell` aliquota
massima della «nuova Imu» unica.
Secondo il correttivo presentato alla manovra,
la nuova Imu potrebbe arrivare a chiedere fino
all` 11,4 per mille del valore catastale. E
andare quindi oltre il tetto attuale del 10,6 per
mille, che finora è stato possibile superare
solo nei Comuni (circa uno su sette) in cui a
suo tempo è stata applicata la «maggiorazione
Tasi» dello 0,8 per mille poi confermata negli
anni del blocco del fisco locale.
Il rischio-aumento è già finito al centro delle
c r i t i c h e d e i p r o p r i e t a r i i m m o b i l i a r i
rappresentati da Confedilizia. E complica la
strada di una misura che viaggia insieme allo
scongelamento delle aliquote locali, sul
mattone e sui redditi, alla probabilità che non
venga replicato il fondo da 300 milioni all` anno
con cui finora hanno fatto quadrare i conti
1.800 Comuni, e che non venga cancellato il taglio da 560 milioni imposto nel 2014 e in "scadenza" a
fine anno. Ieri i sindaci dell` Anci sono tornati a porre entrambe le questioni nell` incontro con il ministro
dell` Economia Tria, nelle stesse ore in cui nelle stanze di Via XX Settembre si lavorava ai correttivi con
cui far tornare indietro il deficit dal 2,4% indigesto a Bruxelles. In uno scenario del genere, Tria non ha
potuto promettere nulla sui dossier presentati dai sindaci, che nel complesso valgono intorno al
miliardo. «Non vediamo garanzie sulle risorse che ci spettano», ha commentato all` uscita dal Mef il
presidente Anci Antonio Decaro.
L` incrocio fra il rischio di «gravi squilibri di bilancio» denunciato dai sindaci e lo sblocco della leva
fiscale è politicamente delicato. E questo spiega anche la cautela finora mostrata dagli amministratori
locali nel commentare le prospettive dell` Imu unificata. La proposta dei Comuni, nata con l` obiettivo
dichiarato di «superare un sistema inutilmente articolato in più aliquote sulle stesse basi imponibili» nel
nome della «razionalizzazione fiscale», fissava all` 11 per mille il limite massimo sulla nuova aliquota,
limitando così il costo della transizione. La comparsa dell` 11,4 per mille nel testo della maggioranza è
stata una sorpresa anche per loro.
All` atto pratico, la nuova aliquota aumenterebbe del 7,5% la tassa potenziale massima sulle prime case
di lusso (ville e castelli), sulle seconde case e su negozi, capannoni e centri commerciali. Il 7,5% non è
una cifra astronomica, ma interviene su un` imposta che rispetto ai tempi dell` Ici è più che raddoppiata,
e ha avuto un ruolo non secondario nella crisi del mattone. Per gli immobili strumentali delle aziende c`
è un altro effetto collaterale, perché la Tasi è integralmente deducibile dal reddito d` impresa o lavoro
autonomo (Ires o Irpef) e dall` Irap. Per sterilizzare l` addio a questo sconto, i cui effetti variano da caso a
caso, la nuova Imu punta a raddoppiare dal 20 al 40% la quota deducibile dal reddito. Ma è probabile
che di tutti questi aspetti si tornerà a discutere, anche perché nel testo dell` emendamento mancano
snodi importanti come l` indicazione del funzionario della riscossione (indispensabile per far funzionare
la macchina), le regole per i soggetti falliti o la riserva comunale per le quote di evasione recuperate.
Per il resto, dal faccia a faccia con Tria i sindaci hanno ottenuto qualche apertura sulla possibilità di
fermare l` aumento delle risorse da bloccare nel fondo crediti a tutela dei buchi della riscossione (ora al
75% dei mancati incassi degli ultimi cinque anni) e della quota distribuita in base ai fabbisogni
standard. Due mosse chieste per evitare ulteriori contraccolpi sui conti.
Gianni Trovati
27 novembre 2018
Pagina 6 Il Sole 24 Ore
(26/11/2018 17:43)
L`ennesima assurda modifica dei tributi immobiliari metterà d`accordo il governo dei rozzi populisti, che potrà camuffare come riforma quello che in realtà sarà un`ulteriore aumento delle imposte patrimoniali, indispensabile per dare una copertura almeno parziale al reddito di nullafacenza, e molte lobby:
quella dei Sindaci-Anci desiderosi di nuove risorse da poter liberamente sperperare;
quella delle software house che potranno lucrare appioppando nuovi costosissimi, spesso inutili, aggiornamenti dei programmi agli sprovveduti o menefreghisti di molti uffici tributi;
quella dei millantatori consulenti - formatori degli enti locali che potranno organizzare nuovi mega convegni e corsi di formazione dai prezzi esorbitanti con le solite caratteristiche: meramente contenutistici, zero capacità critica del sistema e lavaggio del cervello ai partecipanti;
quella degli avvocati azzeccagarbugli, pronti a sfidare gli enti su nuovi cavilli conseguenza di norme scritte coi piedi;
quella dell`assistenza e consulenza fiscale, in quanto con la scusa di un nuovo calcolo delle imposte - il più delle volte di una banale semplicità - si troverà il modo di alzare tariffe e soprattutto spillare più quattrini ai soggetti più deboli.
lv (26/11/2018 12:51)
e vai nuovi regolamenti,aggiornamenti professionali,aggiornamenti software.
non vi è certezza e stabilità nel mondo degli enti locali,solo incertezza di gettito.
se passa l`emendamento i bilanci slittano come minimo ad aprile.