SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
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Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 24/01/2019 alle ore 11:07
L'età (nel senso di vecchiaia) c'est moi....ritratto di S. Cassese
Il popolo sono me
Se non lo vedessimo sovente in tv o in fotografia, ma ne
leggessimo soltanto i pensieri leggermente retrò, il
professor Sabino Cassese ce lo immagineremmo con la
parrucca bianca e il codino infiocchettato, il volto
impomatato e il neo finto sotto il nasino, o meglio ancora
con la tuba sul capo, la redingote un po'lisa a coda di
rondine, il panciotto con l'orologio a cipolla incatenato, il
monocolo o gli occhialini a pince-nez, le babbucce di
velluto cremisi misura 46-47 per tener comoda la gotta.
Un perfetto cicisbeo del 7-800, di quelli che rientrarono
a corte un po'anchilosati, col girello e la flebo, dopo il
Congresso di Vienna al seguito dei sovrani deposti dalla
Rivoluzione e da Napoleone. Invece pare che il nostro
sia un contemporaneo, anche se dalle sue recenti uscite
non si direbbe: da quando il popolo (per non dire volgo,
plebaglia, feccia) ha smesso di votare come dice lui,
non passa giorno senza che l'arzillo misirizzi ci renda
p a r t e c i p i d e l l a s u a d i f f i d e n z a v e r s o i l s u f f r a g i o
universale, spaziando dal Corriere al Sole, dal Foglio a
Repubblica, per tacer dei talk. L'estate scorsa fu
tarantolato dal l'improvvisa urgenza di dimostrare a
edicole unificate che non era colpa di Autostrade se a
Genova era crollato un ponte gestito da Autostrade su
43 cadaveri. E dunque guai se il governo avesse
rinazionalizzato quel bene pubblico regalato alla Sacra Famiglia Benetton. Non gli faceva certo velo il
fatto di aver seduto nel Cda di Autostrade dal 2000 al 2005, per 700 mila sudati euro tra gettoni di
presenza e consulenze. La sua era una posizione ideale, sentimentale. Ora, a levargli il sonno, è la
riforma Fraccaro del referendum propositivo, che invece gli piaceva tanto quando la varò il governo
Renzi col ddl Boschi-Verdini (che però si limitava a prometterla, rinviando tutto a una legge
costituzionale tutta da scrivere), poi bocciato dagli italiani per tutt'altri motivi il 4 dicembre 2016.
Intervistato da R epubblica, è positivamente s o rpreso dal fatto che i 5Stelle abbiano udito degli esperti
e il governo cominci a rispettare la competenza: si era fatto l'idea che questi aborigeni fossero fermi alla
clava, alla pietra focaia e ai segnali di fumo dalle loro palafitte. Invece hanno addirittura accolto vari
emendamenti delle opposizioni sul quorum. Ma questo non basta a restituirgli il sonno, perché
purtroppo nei referendum, come del resto nelle altre elezioni, non votano solo lui e gli amici del circolo
della canasta: vota nientemeno che il popolo legislatore. E questo è un bel guaio. Perché accade
sempre più spesso che lui gli dica (al popolo legislatore) di votare in un modo e quello voti in tutt'altra
maniera. Per sfregio.
Marco Travaglio
24 gennaio 2019 Il Fatto Quotidiano
(24/01/2019 11:24)
In democrazia, di solito, il popolo ha sempre ragione,
anche quando dà torto a Cassese. Invece, per Cassese,
il popolo ha ragione solo quando dà ragione a lui. Come
assicurare quegli errori madornali che il popolo può fare
(vedi la Brexit)?, si domanda svegliandosi tutto sudato
dal solito incubo. Un bel problema, non c`è che dire. Lui
gliel`aveva detto, agli inglesi, di votare Remain. E quelli,
dispettosi, gli han votato Brexit. Bisogna assolutamente
intro - durre qualche limite esplicito (ad esempio di
materia o relativo ad alcuni diritti indisponibili) per
evitare errori che l`abu - so dei referendum ha prodotto
in California, per esempio. Già, perché pure quelle
merde dei californiani hanno l`a b it u d in e di non
leggere Cassese o, se lo leggono, di fare l`opposto.
D u n q u e : d i c e s i e r r o r e m a d o r n a l e o a b u s o d e i
referendum quando il voto disattende le aspettative di
Cassese; e dicesi diritto indisponibilequalsiasi cosa stia
a cuore a Cassese. Purtroppo il referendum presenta
altre controindicazioni: tipo il carattere necessariamente
dicotomico (si risponde solo sì o no): ma tu pensa. Ergo
bisogna assolutamente prevedere altre caselle sulla
scheda: Boh, Ni,Forse,Magari,Caso - mai. Ma non è
finita: quale effetto questo avrà sull`ipertrofia legislativa
italiana, senza un limite alle leggi popolari?. Giusto:
siccome abbiamo già chi dice 150 mila, chi 300 mila leggi, tutte fatte dal Parlamento, come si può
permettere al popolo legislatore di aggiungerne 3 o 4 all`anno? E come possono promotori e popolo
indicare i mezzi per farvi fronte?. Non sia mai che facciano come gli emendamenti di bilancio di
Rifondazione comunista, che indicava sempre l`introduzione di un`imposta patrimoniale: si rischierebbe
una tassa equa, che prenda ai ricchi anziché ai poveri, Dio ne scampi. E poi va tutelato il Parlamento da
tempo sotto attacco: per i decreti e le fiducie a raffica degli ultimi 5-6 governi? No: si pensi alla
questione dei vitalizi. In effetti applicare ai parlamentari le regole pensionistiche che essi hanno imposto
ai non parlamentari è un attacco al Parlamento. E, se il nuovo governo fa le sue nomine senza
consultare o nominare Cassese, è occupazione dello Stato. E se Di Maio accusa Bankitalia, che sbaglia
sempre le previsioni, di sbagliare sempre le previsioni, è meno democrazia.E se si blocca un`opera
inutile da 15-20 miliardi come il Tav, ci vuole una partecipazione dei cittadini alle grandi decisioni
collettive. Cioè un bel referendum, che in quel caso e solo in quello non sarebbe un errore m a do r n al
e tipo Brexit né un abuso tipo California. Ma solo se poi si vota come vuole lui. Se no, è nullo. Per
evitare inutili equivoci e risparmiare centinaia di milioni a ogni referendum, basta un emendamento
semplice ed efficace di due soli commi. Cassese non osa proporlo per un fatto di eleganza, ma si vede
che ci tiene: 1. Hanno diritto al voto tutti i giudici costituzionali emeriti nati ad Atripalda (Av) il 20.10.1935
e nomati Sabino Cassese. 2. Sulla scheda, in luogo delle caselle per il Sì e il No, ne comparirà una sola
con la dicitura C ome vuole Cassese`.
Marco Travaglio
24 gennaio 2019 Il Fatto Quotidiano