SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
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Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 13/02/2019 alle ore 12:53
I vedovi (della TAV)
I vedovi
La vedovanza è sempre una condizione penosa, dunque i
vedovi del Tav meritano grande rispetto, oltre alle condoglianze
di rito.
Dev' essere terribile perdere all' improvviso la compagna di una
vita (la chiamano "la Tav").
E ancor più doloroso scoprire che era un compagno (un treno
merci). Né può sollevarli apprendere che quel compagno non è
mai esistito: il buco di 57 km a cui avevano dedicato 30 anni di
vita era solo il frutto della loro fantasia, meno consistente di una
bambola gonfiabile. Così come il "cantiere" che i poveri umarell
ogni tanto visitavano, senza che nessuno li avvertisse che era
solo per un paio di buchetti esplorativi. Così ora non avranno
neppure una tomba su cui piangere, né una bara vuota su cui
deporre fiori. Il caro estinto era molto caro, questo sì: 1,4 miliardi
già spesi per fingere di fare una cosa inutile che alla fine della
fiera ce ne avrebbe fatti perdere altri 7 o 8.
Un Paese serio, dopo il rapporto costi-benefici del governo, la
finirebbe qui. Ma siamo in Italia, dunque il coro dei vedovi e delle
prefiche seguiterà a strillare un altro po'. Chi ha pagato mazzette
e vorrebbe avere qualcosa in cambio. Chi le ha prese e teme di
doverle restituire. Chi aveva promesso a costruttori e coop rosse
una paccata di soldi nostri e ora deve render conto. E i
trombettieri del Tav travestiti da giornalisti, che spacciavano per
oro colato i dati farlocchi della Banda del Buco, vaneggiando di
collegamenti con la Francia e l' Europa (già collegate), di megaboom
del Pil, di mirabolanti vantaggi ambientali, di miracoli che
tramutano i Tir in treni e la gomma in rotaia, di nuove
Transiberiane da Lisbona a Kiev (disegnate a pennarello).
Dovrebbero ammettere di aver raccontato un sacco di balle.
Oppure, vedi Repubblica e l' Espresso, spiegare perché fino a
pochi anni fa pubblicavano le inchieste di Luca Rastello e
Tommaso Cerno (e anche commenti di Adriano Sofri) contro il
Tav e ora, proprio in articulo mortis, hanno sposato il carissimo
estinto, unendo le nozze alle esequie. Le prime reazioni frignanti
dei vedovi inconsolabili all' atto di morte di 80 pagine
consegnato al governo dal prof.
Ponti e dai suoi 4 colleghi sono peggio di quelle dei No Vax o dei fan di Stamina dinanzi alle evidenze
scientifiche: perché, diversamente da questi, quelli si piccano di essere moderni, istruiti, scientifici,
competenti.
Anzi, passano il tempo a denunciare le fake news degli altri.
Purtroppo, dinanzi alle decine di tabelle, dati e calcoli scientifici dei cinque esperti, non oppongono nulla
che ricordi non dico la scienza, ma neppure la tabellina del 2.
Che so, un' addizione, una sottrazion
e, una divisione, una moltiplicazione sbagliata.
No: frignano e basta. Del resto la loro analisi costi-benefici era affidata a 7 madamine torinesi, note
scienziate, al momento disperse. L' analisi vera dice che i benefici del Tav sono di 800 milioni, non di 20
miliardi come dicevano i costruttori Telt? E vabbè, pazienza. Le merci necessarie per giustificare l'
opera dovrebbero essere 25 volte quelle attualmente circolanti, e anche in quel caso il Tav sarebbe in
perdita, visti i 2 mila Tir giornalieri al Fréjus contro gli 80 mila sulla
tangenziale di Torino? Massì, dai, arrotondiamo.
La Co2 risparmiata sarebbe lo 0,12% delle emissioni nazionali? Che sarà mai. Il guadagno di tempo da
Milano a Lione sarebbe di 1 minuto e 20 secondi?
Vuoi mettere. Nessuno prova a smentire un solo dato. Meglio affidarsi alle sup
ercazzole. Per Repubblica l' analisi di Ponti&C.
è "una partita truccata perché 5 tecnici su 6 erano schierati" (cioè avevano dei dati e delle idee anche
prima, e sono rimasti coerenti), mentre "il sesto, Pierluigi Coppola, non ha ritenuto sottoscrivibile il
documento: una spaccatura che mette in discussione la terzietà delle conclusioni". Cioè: 5 dicono una
cosa, il sesto ne dice un' altra (non si sa quale) e chi vince? Il sesto: "l' unico a non aver espresso in
precedenza una opinione negativa sul progetto" (era Sì Tav, quindi era imparziale; invece gli
altri non sono "terzi" (infatti sono quintupli).
Un altro bel vedovo, l' ex capo dell' Osservatorio di governo Paolo Foietta, parla di "analisi-truffa".
Smentisce almeno un calcolo? No, però "i tecnici hanno attaccato il carro dove voleva il padrone". Il
guaio è che Ponti non ha padroni e lavora gratis, mentre lui un padrone ce l' aveva: i governi Sì Tav che
lo pagavano. Chiamparino, ex sindaco, ex banchiere e si spera presto ex governatore del Piemonte,
dice che è "come affidare a Dracula la sorveglianza sulla banca del sangue". Buona questa, infatti non è
sua: è di Grillo su Gava ministro dell' Interno.
Ma qui l' unico Dracula è Chiamparino, che svuotò le casse del Comune con le Olimpiadi del 2006 e ora
vorrebbe proseguire l' opera con le casse dello Stato. Il nostro vedovo preferito è il presidente di
Confindustria, Vincenzo Boccia, noto collezionista di fiaschi: "L' apertura di questi canti
eri a regime determina 50 mila posti di lavoro".
Tutte balle: l' occupazione prevista è di 4 mila addetti che, per un' opera da almeno 13 miliardi, ci
costerebbero 3,2 milioni a cranio. Prezzi modici. Massima solidarietà a Marco Imarisio del Corriere, che
ha dedicato gli ultimi dieci anni a dipingere il Tav come la nona meraviglia del mondo, i No Tav come le
nuove Br e le
madamine come le reincarnazioni di madame Curie.
"Le cifre catastrofiche citate nel documento - scrive, senza smentirne mezza - non corrispondono affatto
alla verità assoluta, ma alle personali convinzioni del gruppo di studiosi Per citare lo stesso prof. Ponti, i
'suoi' risultati
sono frutto di studi e metodi personali". Ma va?
Un analista utilizza i suoi metodi personali, anziché quelli delle madamine. E
manco una telefonata a Imarisio. Ma sarà legale?
Marco Travaglio
13 febbraio 2019
Pagina 1 Il Fatto Quotidiano