IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 30/03/2019 alle ore 10:57
Il furore green espone gli enti a ricorsi
Il furore green degli enti li espone a ricorsi La campagna Plastic free e il suo favore mediatico ha scatenato la corsa di comuni, regioni, università e amministrazioni pubbliche varie ad anticipare la Direttiva europea sulla plastica approvata ieri dal parlamento Ue e di prossima pubblicazione dando vita a una serie infinita di ordinanze, mozioni, progetti, normative locali, bandi di gara spesso in contrasto tra di loro e soprattutto con i dettami dell' Europa. Col rischio di raffiche di ricorsi. Q u e s t o s c e n a r i o e m e r g e d a u n ' a n a l i s i realizzata dallo Studio Adr su un campione di 60 comuni e due regioni Italiane che hanno adottato provvedimenti Plastic free, gran parte dei quali appunto in contrasto con la Direttiva e u r o p e a e p e r t a n t o i l l e g i t t i m i . Q u a l c h e esempio? Il 47% dei provvedimenti analizzati include erroneamente i bicchieri tra i prodotti monouso in plastica da abolire quando tra gli articoli monouso in plastica che l' Europa chiede di vietare dal 2021 non ci sono i bicchieri ma piatti, posate, cotton fioc, aste per palloncini. Il 52% dei provvedimenti analizzati vuole abolire anche le bottiglie d' acqua quando la Direttiva europea non chiede di abolirle ma richiede nuovi requisiti di fabbricazione: le bottiglie in Pet dovranno essere prodotte con un minimo del 25% di plastica riciclata entro il 2025 e i tappi dovranno rimanere attaccati alle bottiglie. La maggioranza dei provvedimenti analizzati applica la politica plastic free unicamente ai distributori automatici degli uffici comunali o regionali dove peraltro è attiva la raccolta differenziata e non agli altri canali distributivi ben più ampi come supermercati, esercizi commerciali ecc. La logica della Direttiva è completamente opposta: indica precisi requisiti per ogni prodotto da bandire o da ridurre e queste regole si devono applicare a tutti i canali distributivi. Le normative fai da te delle amministrazioni locali rischiano di creare confusione per cittadini e operatori commerciali che si troveranno in un comune a poter utilizzare dei prodotti e in altri no e daranno vita a un' infinita serie di ricorsi che intaseranno la giustizia amministrativa. Cosa fare dunque? Smetterla di strumentalizzate il tema della plastica a fini politici ed elettorali e affrontare seriamente il problema: attendere la pubblicazione della Direttiva e farla analizzare dagli organi competenti - ossia dalle Commissioni di Parlamento e Senato - al fine di recepirla in maniera coerente nell' ordinamento italiano a tutti i livelli. Andrea Netti titolare dello studio Adr. 28 marzo 2019 Pagina 35 Italia Oggi