SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI
Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare" (M. Foucault)
Il blog e' organizzato in aree tematiche ognuna delle quali puo' avere una o piu' aree di discussione. Nelle area di discussioni possono essere inseriti uno o piu commenti. Le aree di discussione possono essere riservate o libere. Nelle discussioni riservate, identificate da un iconcina rossa, gli utenti possono inserire i propri commenti solo dopo aver effettuato l'autenticazione attraverso la pagina di login. Nelle discussioni libere, identificate da un iconcina verde, l'utente puo commentare liberamente senza la necessita di autenticarsi.
Discussione libera proposta da: il 30/04/2019 alle ore 12:21
L'inutilità di chiamarsi privacy....
Privacy, 90 adempimenti inutili
Il 19 maggio termina il periodo di indulgenza sulle sanzioni. Ecco la check list per
verificare l'adeguamento al Gdpr (che però non basta per mettersi in salvo)
Manicomio privacy: oltre 90 adempimenti, per la
maggior parte non codificati, e nessuna possibilità di
mettersi al riparo da pesantissime sanzioni, anche
impegnando tutta la diligenza possibile. Tra qualche
giorno, il 19 maggio per l'esattezza, termina il periodo di
«indulgenza», otto mesi dall'entrata in vigore del decreto
l e g i s l a t i v o i t a l i a n o d i a r m o n i z z a z i o n e a l n u o v o
regolamento europeo: questo significa che dal 20
maggio, pur in mancanza di regole certe, cominceranno
a fioccare le sanzioni. Il nuovo regolamento (Gdpr) è
infatti costruito intorno al principio dell'accountability,
c i o è d e l l ' a u t o r e s p o n s a b i l i z z a z i o n e , d e l l ' a u t o -
r e g o l a m e n t a z i o n e , a u t o - d e t e r m i n a z i o n e .
Apparentemente un approccio liberale, in grado di
adattarsi alle molteplici sfaccettature che l'impetuosa
evoluzione dell'uso dei dati digitale rende difficile
incanalare in rigide norme di legge. L'altro lato della
medaglia è che non c'è modo, anche volendo, di
blindare la propria posizione nei confronti di sanzioni
che potrebbero essere pesantissime (fino 20 milioni di
euro o il 4% del fatturato). In pratica l'azienda sarà
giudicata ex post sulla base dei risultati raggiunti, ma
anche di una disciplina non scritta, che deve essere
auto-adattata alla propria situazione particolare, al progresso tecnologico, alle nuove opportunità di
business. Peraltro i vari garanti della privacy hanno appena iniziato a costruire i parametri necessari per
stimare la conformità al regolamento europeo, e la magistratura non ha ancora iniziato a vagliare questi
provvedimenti dell'autorità di controllo. Ma le sanzioni sono comunque dietro l'angolo. Eppure, secondo
la maggior parte degli studi internazionali, la metà delle imprese tenute al rispetto delle nuove regole
sulla privacy non è ancora pronta e in caso di ispezione sarebbe certamente sanzionata. E non si tratta
solo delle realtà più piccole, visto che anche gli over the top del digitale, come Facebook, hanno già
dovuto subire più volte sanzioni milionarie. Nella pubblica amministrazione le cose vanno ancora
peggio, visto che la metà dei comuni utilizza ancora connessioni non sicure basate sul vecchio
protocollo http e più di un terzo di loro non rende disponibili i dati di contatto del Responsabile della
Protezione dei dati (Dpo), fi gura obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni. Una pura bolla di
follia legislativa. Causata dal fatto che il regolamento europeo è il risultato di un compromesso tra le
multinazionali dell'informatica e i garanti della privacy europei. Un compromesso sotto il segno
dell'ambiguità: non è un caso che, opportunamente celati tra le pieghe normative del regolamento, non
mancano le garanzie per la messa in sicurezza della vendita di dati online. Probabilmente l'attività di
maggior interesse per le multinazionali di internet, quella dalla quale ricavano i maggiori fatturati. Basti
pensare che un profi lo Facebook può valere fi no a 6 euro, uno su Netfl ix può arrivare a 8 euro, mentre
un account Apple può superare i 15 euro. Di fatto alle ott è stata garantita la possibilità di continuare a
gestire e sviluppare i big data, l'oro nero del ventunesimo secolo. Ma per le altre imprese il regolamento
29 aprile 2019
Pagina 1 Italia Oggi Sette
Continua --> 1
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018
è fonte di una serie di adempimenti sempre più fastidiosi, inutili e pericolosi. Infi ne, per gli utenti di
internet persone fi siche, il regolamento, di fatto, ammette la necessità di tollerare che i propri dati
possano essere utilizzati più o meno liberamente anche per scopi commerciali.
29 aprile 2019
Pagina 1 Italia Oggi Sette