IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae.
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.
IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE :
LINK AL SITO ANPCI
Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.
"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare "
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 22/05/2019 alle ore 09:37
Recupero buchi contributivi
Un' altra via. Percorso applicabile per periodi scoperti senza obbligo di versamentiIl riscatto
gode di una detrazione del 50% ma è una scelta inconciliabile con quota 100
Buchi contributivi, il recupero si paga anche in dieci
anni
Il decreto legge 4/2019 ha introdotto due nuovi
metodi di aumento della carriera contributiva
dei lavoratori: da un lato la cosiddetta pace
contributiva, dall' altro il riscatto di laurea
agevolato. Nel triennio 2019-2021 è stata
sperimentalmente prevista la possibilità di
riscattare i periodi di "buco" contributivo, cioè
di periodi dove risulti assenti qualsiasi
versamento o anche solo teorico obbligo
contributivo; questo significa che non si tratta
di un saldo e stralcio dei pregressi debiti
c o n t r i b u t i v i , m a d i u n v e r o e p r o p r i o
ampliamento degli anni di contribuzione che
deve essere compreso fra il primo contributo
versato e l' ultimo, comunque entro il 29
gennaio 2019, per un periodo massimo di
cinque anni.
Il costo di questo riscatto è parametrato sull'
ultimo anno di lavoro del richiedente: in
particolare questo è pari all' aliquota di
finanziamento della pensione (Ivs) applicata al
r e d d i t o p r e v i d e n z i a l m e n t e i m p o n i b i l e
percepito nei 12 mesi meno remoti prima della
richiesta.
Il riscatto è spalmabile, senza alcun interesse,
per un periodo massimo di dieci anni e gode
di una fortissima agevolazione fiscale, vale a dire la detrazione al 50% che potrà essere goduta su un
massimo di cinque anni, anche nel caso in cui il riscatto dei periodi scoperti sia sostenuto in unica
soluzione.
I contributi riscattati saranno equivalenti a quelli di lavoro effettivo e anticiperanno quindi la decorrenza
della pensione anticipata; questi potranno anche essere finanziati dal datore di lavoro del settore privato
destinandovi i premi di produzione. Ma questo riscatto è incompatibile con quota 100 in quanto può
essere attivato esclusivamente dal lavoratore privo di contributi collocati cronologicamente prima del
1996; visto che quota 100 è attiva fino al 2021 e che richiede almeno 38 anni di contributi, le due misure
- entrambe sperimentali - risultano inconciliabili.
Riscatto degli anni di studio La misura che ha poi destato maggiormente interesse è il riscatto dei
periodi di studio in forma agevolata. Si tratta di una nuova facoltà di riscatto della laurea e dei dottorati
di ricerca (se non coperti da contribuzione), fortemente simile a quella introdotta nel 2007 per i lavoratori
inoccupati, il cui onere è calcolato allo stesso modo e pari a 5.240 euro, nel 2019, per ogni anno di corso
riscattato, rateizzabile in un massimo di dieci anni senza alcun interesse.
Questo nuovo riscatto agevolato ha perso il requisito anagrafico contenuto nella prima versione del
decreto che ne consentiva la richiesta ai soli lavoratori con meno di 45 anni di età al momento della
richiesta e non contiene più, quindi, alcuna limitazione di età per chi intenda richiederlo.
Quello che, tuttavia, risulta di difficile applicazione per la maggior parte dei lavoratori che oggi
vorrebbero accedere in breve tempo a pensione è un' altra specifica prevista dalla norma, vale a dire
che il riscatto può essere esercitato con onere forfettario solo per i periodi di competenza del metodo
contributivo.
Secondo la legge Dini, questo vuol dire che i periodi di studio, in corso, devono collocarsi comunque
non prima del 1996, dunque - anche immaginando un' immatricolazione a 18 anni - l' opzione sarà
disponibile ai nati fra 1977 e 1978.
Quindi, anche in questo caso, tale metodo agevolato di riscatto appare precluso a chi abbia intenzione
di aderire a quota 100 (nati non dopo il 1959 che compiano cioè 62 anni entro la fine della
sperimentazione triennale, fissata al 2021).
Quello che rimane, per potere accumulare più contributi e raggiungere i sospirati 38 anni di anzianità
contributiva, è il riscatto della laurea "classico". Questo prevede due metodi di calcolo, non a scelta del
lavoratore, ma selezionati in base a quando si colloca il periodo di studi. Per chi abbia studiato durante
la vigenza del metodo retributivo (entro il 1995 o il 2011 solo per chi aveva almeno 18 anni di contributi
al 1995) l' onere del riscatto della laurea sarà calcolato con la riserva matematica, spesso più oneroso e
legato al valore della pensione maturata.
Per i periodi di studio collocati dopo il '96, il calcolo sarà invece più semplice, cioè a percentuale,
essendo pari circa a un terzo dell' ultimo reddito lordo (non figurativo) nei dodici mesi prima della
richiesta per ogni anno. In entrambi i casi l' onere di riscatto sarà sostenibile in dieci anni, ma - ad
eccezione dei dipendenti pubblici - i lavoratori dovranno sostenere in unica soluzione il riscatto se i
contributi accreditabili saranno richiesti per accedere subito a pensione.
Accredito del servizio di leva Fra i metodi gratuiti per aumentare la propria anzianità contributiva va
ricordato l' accredito gratuito del servizio di leva che dovrà essere richiesto o attraverso portale Inps o
mediante un patronato, indicando il periodo del servizio militare, il grado rivestito e il corpo e il distretto
di riferimento.
Non va infine dimenticato che i lavoratori che abbiano prestato servizio mentre presentavano una
invalidità civile pari almeno al 75% o lo status di sordomuti potranno poi richiedere la maggiorazione,
valida sia ai fini della misura della pensione sia ai fini del diritto, di due mesi per ogni anno di lavoro fino
a un massimo accreditabile di cinque anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Antonello Orlando
20 maggio 2019
Pagina 2 Il Sole 24 Ore