IL FORUM DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI
SPAZIO APERTO ALLA RIFLESSIONE SUI TEMI PROFESSIONALI E NON SOLO
 
 
Ecce: ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae. 
Cavete autem ab hominibus; tradent enim vos in conciliis… MATTHAEUM, 10,16-17.

IN RAGIONE DELLA ESTREMA IMPORTANZA DELLA QUESTIONE, SEGNALIAMO QUI IL LINK AL SITO ANPCI DA CUI SI PUO’ SCARICARE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI GESTIONI ASSOCIATE OBBLIGATORIE: LINK AL SITO ANPCI 

Passo gran parte del mio tempo, non a difendere la Legge, come vorrebbe la vulgata corrente, che mi qualifica enfaticamente “sentinella della legittimità”, ma piuttosto a difendere me (e quelli che a me si affidano) dalle angherie di una legge sempre più incomprensibile ed ottusa… Ossia vivo una realtà che è l’opposto rispetto a quella che ipocritamente si rappresenta.


"Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare"
(M. Foucault)
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Discussione libera proposta da: il 28/06/2019 alle ore 13:21
Che ne Watch?
È uno scippo di sovranità l' Italia deve farsi rispettare Il problema giuridico della nave Sea Watch, ormeggiata davanti alle nostre coste, è stato risolto dalla Corte Europea dei Diritti dell' Uomo: l' Italia deve prestare assistenza ai migranti, ma non ha il dovere di accogliere né loro né la nave. Con questo viatico giurisprudenziale la questione potrebbe dirsi risolta, ma ovviamente non lo è. Continua a pag. 39Anzi, per un insieme di attivismo e di inerzia dei protagonisti rischia di prendere un indirizzo fuorviante, e magari di finire con un compromesso che salvi la faccia un po' a tutti e lasci tutto come prima. Vediamone le ra gioni. Primo. Il ministro dell' Interno ha dalla sua parte la legge del mare e quella nazionale: leggi che l' ardita capitana teutonica ha clamorosamente violato, forzando il blocco imposto dalle nostre autorità. Nondimeno Salvini è caduto nella trappola di scendere a polemiche vociferanti, quando avrebbe dovuto, secondo noi, vestire i severi panni istituzionali per denunciare alla riluttante Europa un' insostenibile situazione di provocazione progra mmata. Perché la Sea Watch, nave tedesca battente bandiera olandese, ha ostentatamente puntato sulle nostre coste quando la normativa internazionale le imponeva di accedere ad altri porti più vicini e altrettanto s icuri. Non solo. L' autonomia di carburante e viveri le consentiva numerose opzioni diverse, non ultima quella di ritornare coronata di umanità nella madrepatria, che peraltro, unitamente allo Stato di bandiera, se ne disinteressa completamente. Infatti oggi l' Olanda con un intollerabile schiaffo ha detto di non avere nessun dovere di accogliere i migranti. Davanti a una sfida così plateale, che suona come uno scippo di sovranità, vorremmo una reazione del governo chiara e defin itiva. Secondo. Il governo, appunto. Questo pasticcio, ripetiamo, investe l' onore e la credibilità nazionale, visto che si tratta di una flagrante violazione della nostra sovranità. Ebbene, non si vede perché debba ancora esser gestito dal ministro dell' Interno, quando sarebbe più congrua, ed efficace, un' azione collegiale. Azione collegiale che invece è stata attuata e rivendicata nel precedente caso della Diciotti, dove peraltro la nave era italiana, e quindi si trattava di vicenda, per così dire, in famiglia, e quindi assai meno grave di questa. Circostanza significativamente riconosciuta dallo stesso Tribunale dei ministri, che pochi giorni fa ha prosciolto Conte, Salvini, Di Maio e Toninelli dall' ennesima accusa di sequestro di persona a danni di migranti trasportati dalla Sea Watch lo scorso gennaio, argomentando che si trattava, appunto, di nave straniera entrata illegalmente nel mare ita liano. Ora questa collegialità pare affievolita, anche se le recentissime parole di Conte, secondo cui si è trattato «di un fatto di inaudita gravità», sembrano rinforzarla. Ved remo . Terzo. L' indebolimento della coesione governativa è emerso nei giorni scorsi dai rimproveri di Di Maio a Salvini sulla lentezza dei rimpatri. È vero che il ministro dell' Interno aveva incautamente proclamato una rapida e progressiva espulsione degli irregolari, cosa che, dal punto di vista pratico, è quasi impossibile da fare. Ma è anche vero che questi rimpatri non solo sono centellinati, ma vengono quotidianamente compensati dallo stillicidio di sbarchi che continuano con mezzi più piccoli e meno identific abili. Certo, il flusso è grandemente diminuito: ma il fatto che i trafficanti abbiano rapidamente trovato altri sistemi per aggirare il divieto di entrata rende Salvini più vulnerabile anche verso i suoi al leati. Quarto e ultimo, la magistratura. Che le violazioni di legge debbano essere accertate e punite dai giudici è cosa tanto ovvia che non varrebbe nemmeno la pena di parlarne. Ma in un sistema sfasciato come il nostro, dove ogni Procura agisce in piena autonomia e dove - dopo gli ultimi scandali del Csm - si è insinuato il sospetto di anomale contiguità tra toghe e politica, è lecito concludere che una questione importante e complessa come la gestione dell' immigrazione non può essere lasciata all' iniziativa dei singoli procur atori. Ma anche qui il problema non sarà risolto finché governo e parlamento non si esprimeranno, in modo chiaro e definitivo, sulle competenze, sui limiti e soprattutto sulle responsabilità di chi si assume l' onere di gestire il fenomeno. Solo così potremo presentarci davanti alla riluttante e indifferente Europa, sostenendo vigorosamente le nostre ra gioni.

10 anni senza contratto... (28/06/2019 13:32)
10 anni senza contratto...
Che ora è? (28/06/2019 13:31)
L`ora illegale, in tanti ci sperano.....l`abitudine è dura a morire....la lotta dei potentati che non si rassegnano....
(28/06/2019 13:30)
L` ora illegale Mai come oggi la legalità è stata un concetto elastico, flessibile, trattabile, usa e getta a seconda degli interessi di chi la invoca o la teme. Tre casi concomitanti ci illuminano d` immenso. 1) Non è ancora finito il Carnevale di Rio per la grande vittoria olimpica di Milano e Cortina, ovviamente all` insegna del risparmio e della legalità, e già sui giornali si leggono appelli a mezza bocca alla Procura di Milano perché garantisca la stessa "tregua" che assicurò ai disinvolti appalti senza gara di Expo 2015, quando il pm competente Alfredo Robledo, si vide prima sfilare i fascicoli d` indagine dal suo capo e poi scaraventare dal Csm a Torino per evitare guai peggiori a Sala&C. Appelli che fanno sospettare intenzioni incompatibili col risparmio e la legalità, sennò perché tanta paura dei pm? 2) A Taranto i nuovi padroni dell` Ilva, gl` indiani di Arcelor Mittal, scelti a suo tempo dall` ottimo Calenda per rimpiazzare i Riva e i commissari, fanno sapere che senza l` immunità penale - gentilmente concessa dagli ottimi Renzi e Calenda e revocata dal cattivo Di Maio - chiuderanno lo stabilimento a settembre e chi s` è visto s` è visto. Anche lì, una multinazionale che s` impegna a rilevare uno stabilimento italiano secondo le leggi del Paese che lo ospita in cambio di copiosi guadagni e poi minaccia di andarsene se non gli viene assicurata l` impunità in caso di reati prim` ancora di commetterli (si spera), dà l` idea di non avere alcuna intenzione di osservare il Codice penale. E nessuno si scandalizza, come del resto nessuno fece un plissé quando il Pd regalò ai commissari di governo la licenza di delinquere, in quel caso di uccidere: l` unico scandalo, a leggere i giornaloni, è perché il governo Conte l` ha finalmente revocata. 3) Dopo 14 giorni di navigazione nel Mediterraneo, approda sulle coste italiane la nave SeaWatch-3, di proprietà di un` ong privata tedesca ma battente bandiera olandese, carica di 42 profughi raccolti in acque libiche. In origine erano 52, ma 10 - quelli in pericolo - sono già sbarcati in Italia il 15 giugno. Il natante, guidato dalla capitana tedesca Carola Rackete, ha violato una serie innumerevole di norme italiane e internazionali, il che non le verrebbe consentito da alcuno Stato di diritto del mondo libero. Nel 2017 non ha firmato il Codice di autoregolamentazione del ministro dell` Interno Pd Marco Minniti, regolarmente siglato da altre ong, per farla finita col Far West nel Mediterraneo (migliaia di sbarchi e di morti). S` è addentrata nella zona di ricerca e soccorso libica, competenza della Guardia costiera di Tripoli. Avrebbe dovuto far rotta sul porto sicuro più vicino: cioè in Tunisia o a Malta. Invece ha scientemente deciso di proseguire fino a Lampedusa, per creare l` ennesimo incidente in polemica con le politiche migratorie del governo italiano, secondo il copione collaudato da altre navi della stessa Ong (una saga a puntate: Sea Watch-1, 2, 3 e così via). Il governo ha negato il permesso di ingresso nelle acque territoriali e poi di sbarco nel porto. La capitana Carola, subito idolatrata da un: ricorso respinto. Poi di farsi autorizzare in via provvisoria e urgente dalla Corte dei diritti dell` uomo di Strasburgo. Che però le ha dato torto, per la seconda volta (il diritto allo sbarco in Italia era già stato negato il 29 gennaio a un` altra Sea Watch con 49 migranti): il provvedimento provvisorio di sbarco, in deroga agli ordini di un governo, può essere adottato solo "nei casi eccezionali in cui i richiedenti sarebbero esposti - in assenza di tali misure - a un vero e proprio rischio di danni irreparabili". E fortunatamente non è questa la situazione degli ospiti della SeaWatch-3 dopo la discesa delle tre famiglie con bimbi e donne incinte. Certo - precisa la Corte - il governo deve "continuare a fornire tutta l` assistenza necessaria alle persone in situazione di vulnerabilità per età o stato di salute". Ma non esiste un diritto di accesso alle acque territoriali di uno Stato in violazione delle sue norme, salvo appunto per gravi motivi di salute, senza i quali la nave che ha compiuto il salvataggio (in questo caso, un` estensione del territorio olandese) è essa stessa un luogo sicuro per i naufraghi. A quel punto, siccome il tribunale italiano e quello comunitario le han dato torto, la capitana ha calpestato entrambe le sentenze. E l` ordine di fermarsi della Guardia Costiera e di Finanza. E s` è affacciata su Lampedusa sventolando una causa di forza maggiore già esclusa da Strasburgo: la salute dei migranti dopo 14 giorni di navigazione (che sarebbero stati molti meno se fosse andata dove d oveva: Tunisia o Malta). Quel che pensiamo su questa ennesima guerra delle opposte propagande fra alcune Ong e il governo italiano lo scriviamo da sempre: sulla pelle dei migranti, usati come ostaggi e scudi umani, si sta giocando una lunga, cinica e ipocrita gara tutta politica. Anche e soprattutto nella cosiddetta Europa, che sta a guardare. Sul piano umanitario, è fin troppo evidente che - stando così le cose - quei 42 disperati devono sbarcare in Italia, com` è sempre avvenuto, anche sotto il ministro della Cattiveria di un governo tacciato di fascismo e razzismo da chi in casa p ropria fa ben di peggio. Ma nessuno ci venga a raccontare che da una parte ci sono i buoni (l` eroica capitana) e dall` altra i cattivi (gli italiani xenofobi). O che un governo non ha il diritto-dovere di proteggere i confini da chi vorrebbe decidere le sue politiche migratorie dalla tolda di una nave tedesca con bandierina olandese. E di indicare l` unica via d` accesso all` Italia per chi ha diritto all` asilo: quella dei corridoi umanitari. Cioè, parlando co n pardon, la via legale.a sinistra a corto di idee e simboli, se n` è infischiata.