L'assemblea del 15 dubbi e perplessitą.
Domani si svolgerà l'assemblea "semiunitaria" della categoria. Il momento è talmente difficile e drammatico per noi, per le nostre famiglie, che l'appuntamento non può che far sorgere tanta ansia e preoccupazione.
C'è il rischio concreto che l'assemblea possa risultare una sorta di rito "propiziatorio" per affermare senza alcuna dimostrazione che è stato fatto e proposto il meglio per noi e che più di questo non si può fare.
Ma il bene e il meglio non sono pure affermazioni. Si dimostrano attraverso i risultati e i risultati, per noi sono semplicemente disastrosi.
I segretari dei piccoli comuni, destinati a perdere il posto senza alcuna garanzia.
Tutti noi, dopo aver sostenuto un faticoso corso di studi, esami e specializzazione, si troveranno nel ruolo dei dirigenti locali che, in quanto tali, hanno una diversa e più limitata area di selezione.
Poche righe degli emendamenti che tentano di salvare qualcosa.......pezzetti di propri interessi, senza una visione globale e finalizzata della figura, che appare, a dir poco ingarbugliata.
Entrare nel ruolo della dirigenza dopo l'abolizione ci porterà fatalmente ad essere i primi perdenti ed eliminati, senza garanzie.
Cosa propone l'assemblea? L'accettazione supina, tentando di convincere la categoria che non è possibile fare altro?
Certo se nulla altro si fa' e si propone non resta che soccombere.
Ma rifiutiamo gli illusionismi, chi ci vuole convincere che è stato fatto e proposto tutto il meglio opponiamo quello che sentiamo distintamente dentro noi stessi: che siamo delusi ed indignati e nutriamo molta preoccupazione per il fututro nostro e delle nostre famiglie lasciate llla deriva e allo sbando.
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